Berlusconi, il politico che vuole piacere a tutti. Anche ai grillini
Il Cavaliere dicendosi favorevole al reddito di cittadinanza svela il suo progetto
Per Silvio Berlusconi "l'operazione simpatia" non finisce mai. E' quella che per tanti anni ha portato avanti da imprenditore, con l'intenzione di piacere a tutti. Ma da politico non è facile entrare nelle simpatie di un'intera popolazione. Ma se c'è il Quirinale di mezzo, come obiettivo da conquistare, ogni titubanza viene bandita: il progetto è ambizioso, diciamo troppo ambizioso, e nei calcoli del Cavaliere servono pure i voti dei grillini per raggiungere la vetta, pardon il Colle.
Berlusconi, come da tradizione, si fa "concavo e convesso": elimina gli spigoli, innanzitutto, e accoglie ogni ideologia pur di rendersi simpatico. Addirittura, dichiarando di essere favorevole al reddito di cittadinanza, supera a sinistra gli stessi capi del Movimento 5 Stelle: chi è di centrodestra ha valutato quella dichiarazione "al pari di una bestemmia in chiesa", come dice un esponente storico del vecchio Pdl. Ma si sa, quando Berlusconi si mette in testa un obiettivo, è impossibile fargli cambiare idea: il suo percorso, secondo quanto raccontano coloro che gli sono accanto, intende "somigliare a quello di Jacques Chirac", uno che per conquistare l'Eliseo ha compiuto politicamente un triplo salto carpiato pur di accreditarsi come il candidato perfetto per la presidenza della repubblica francese. Ma i cugini transalpini votano direttamente per il capo dello stato, non è come qui in Italia: il presidenzialismo, sogno ormai svanito del centrodestra, nel Belpaese non si realizzerà mai. Berlusconi sa che può sfruttare, grazie alla sua esperienza di "conoscitore delle umane debolezze", come dicono ad Arcore, tanti parlamentari, anche coloro che non fanno più parte del centrodestra. E poi vanta un formidabile rapporto personale con Giuseppe Conte, che apparentemente è il leader grillino. Mettiamoci poi la rivalità tra l'ex presidente del consiglio e l'attuale che lo ha spodestato, e il voto per Silvio da parte dei pentastellati non appare impossibile, anzi. Diventerebbe uno sfregio al premier in carica, boicottarlo come candidato al Quirinale preferendo Berlusconi. Il fatto è che il Cavaliere, e lo sa benissimo, puntando alla carica più alta dello stato vuole scaricare il suo partito: succedendo a Mattarella, con un ruolo super partes, Forza Italia è destinata al disfacimento, regalando il ruolo di leader centrista a Matteo Renzi. Ma forse è proprio questo il progetto. Importante è che Giorgia Meloni e Matteo Salvini ne vengano informati, però.
Di Gianfranco Ferroni