Caso Luca Morisi: l'indagine per cessione e spaccio di droga verrà archiviata

Decisiva la chat tra l'ex responsabile comunicazione della Lega e i due rumeni, inoltre la quantità di droga ritrovata in casa sua risulta compatibile con l’uso personale, decade il reato di spaccio

Dopo tanto, tantissimo rumore, probabilmente verrà archiviata l’indagine per cessione di stupefacenti che vede coinvolto Luca Morisi, l’ex responsabile della comunicazione della Lega. In base a quanto riportato sul Corriere della Sera, il contenuto delle chat con Petre Rupa, ovvero "Nicolas", e "Alexander" esaminate dagli inquirenti sembra infatti scagionare l’ex guru dei social della Lega. Le chat esaminate infatti proverebbero che non fu lui a portare la boccetta con il Ghb, la cosiddetta droga dello stupro, in Corte Palazzo a Belfiore.

Luca Morisi: decade reato di spaccio, si verso archiviazione

Rimangono iscritti nel registro degli indagati uno dei due ragazzi rumeni (Petre Rupa) e lo stesso Morisi, ma ci sono buone probabilità che nella lista ci finisca anche Alexander, in quanto lui stesso nella chat ammette di aver portato il Ghb insieme all’amico a casa di Morisi. Ma la vera notizia è che tutte le ipotesi di reato verranno derubricate a una questione amministrativa. Le ragioni del cambio di direzione da parte degli inquirenti è dettata dal fatto che la dose di droga liquida rinvenuta nell’automobile di Petre è compatibile all’uso personale. Lo stesso discorso vale per gli 0,31 grammi di cocaina trovati a casa di Morisi. I quantitativi di entrambi gli stupefacenti rinvenuti sono dunque minimi e non sarebbero tali da presupporre il reato di spaccio e probabilmente neanche quello di cessione di sostanze stupefacenti. Nei confronti di Morisi rimane la segnalazione al prefetto come assuntore di stupefacenti.