Morisi indagato, Selvaggia Lucarelli: "Non ho compassione. Ma sono garantista"
La giornalista: "Compatire vuol dire partecipare al dolore e io non sto partecipando al suo dolore"
"Non ho alcuna compassione per Luca Morisi", ha fatto sapere la giornalista Selvaggia Lucarelli a Piazza Pulita. "Compatire vuol dire partecipare al dolore e io non sto partecipando al suo dolore". "Naturalmente sono garantista - aggiunge l'opinionista del Fatto - e sospendo il giudizio, e non voglio nemmeno le sue scuse perché si drogava, era una cosa che faceva nel privato e non ci riguarda. Invece è la lettura politica della vicenda a riguardarci, da questo punto di vista non riesco a compatirlo, anche perché lui ha passato tutta la sua esistenza come comunicatore di Salvini non ad attaccare le idee ma le persone, fra cui me...".
Morisi indagato, Selvaggia Lucarelli: "Sono garantista"
Sul Fatto Quotidiano la Lucarelli aveva però scritto di avere invece "molta compassione per tutta quella parte della stampa e della sinistra che da giorni invoca la necessità di dimostrarsi moralmente superiori e non infierire sul poveretto. Io non so che problemi abbia Morisi (magari nulla) e neppure mi interessa". E ancora: "Non mi deve alcuna scusa. Tra l'altro, per quello che ne so, come tanti, potrebbe aver fatto uso di droga per alimentare il suo senso di onnipotenza. Del resto, che Luca Morisi avesse l'immensa presunzione di poter controllare tutto è evidente".
"Non poteva non conoscere il rischio e le possibili conseguenze delle sue condotte", dice poi Selvaggia Lucarelli. "Sapeva che se fosse stato scoperto, avrebbe distrutto tutto quello che aveva creato, con conseguenze devastanti per il suo amico e leader".
"Luca Morisi - secondo la Lucarelli - dovrebbe invece chiedere scusa per aver cucito addosso a Salvini una comunicazione che è non uno strumento politico, ma politica. Politica fatta di reiterato dileggio dell'avversario, istigazione all'odio, sessismo, cherry picking strumentale. Gli concedo tutto il dovuto garantismo per l'aspetto penale della vicenda e l'assoluta indifferenza, dal punto di vista morale, per droghe consumate e compagnie frequentate. Sottolineo però la sua imbarazzante, viscida incoerenza".