Di Mattia Pirola
30 Giugno 2021
Fonte: lapresse.it
Il sentore Gianluigi Paragone, leader di ItalExit e candidato sindaco a Milano, sentito al telefono da Il Giornale d'Italia in merito allo scontro tra Conte e Grillo e alla possibile scissione del M5s, ha confermato la dura posizione presa martedì 29 giugno a Stasera Italia News. "Grillo è scoppiato". Grillo "è bollito". Queste le parole dell'ex pentastellato, che, certamente, dopo aver tirato il sasso, non è tipo da tirare indietro la mano.
Inoltre, Paragone ci ha svelato anche il suo futuro, asserendo che non andrà con nessuno dei due, né con Grillo né con Conte. E, se qualcuno si azzarda anche solo pensare a un possibile accordo, vuol dire che "non ha capito un ca**o del mio progetto", sentenzia Paragone.
Secondo Gianluigi Paragone, il garante del Movimento 5 stelle e l'ex Premier pentastellato Giuseppe Conte erano culo e camicia. O meglio, "erano lingue in bocca" fino a poco tempo fa. "Grillo aveva individuato Conte come il nuovo architetto per il nuovo Movimento 5 stelle", ribadisce il leader di ItalExit, partito fondato dallo stesso Paragone dopo che il Movimento, "tradendo tutti i suoi ideali" e contraddicendosi, si era allato con il Pd.
"Era tutto un tripudio di toni d’amore", ribadisce Paragone. Erano tutti "grandi affetti" ed "effusioni incredibili". Tuttavia, continua, "Grillo è fatto così". Ma cosa intende? "Grillo, quando le cose non vanno come dice lui, rovescia il tavolo". Parole dure, quelle di paragone, che in pratica descrive - e non saremo noi a dargli torto - il garante M5s come un bambinone viziato all'apice dei suoi deliri di onnipotenza. "Grillo è bollito", insiste Paragone. "Dopo il video in difesa del figlio Ciro", che, lo ricordiamo, è accusato, assieme ad altri 3 giovani, di stupro, "non ne imbrocca neanche una". "Non possiamo far finta di niente per quel video", ribadisce il senatore.
Beppe Grillo, dice ancora Paragone, "è un ex comico, un ex leader, un ex visionario". "Il problema di Grillo - continua - è che è scoppiato ed è scoppiata anche la sua schizofrenia". Il Vaffa avrà anche avuto "una capacità di sintesi", eppure, conclude Paragone, "adesso è diventato il junior partner del Partito Democratico", in quanto, una volta al Governo, "non è riuscito a trovare "un senso politico a quello che stava facendo".
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