Letta vuole l'alleanza col M5s di Conte. Ma l'ex premier può rompere con Grillo
Il segretario del Pd corteggia l'ex premier per un asse strategico di ampio respiro fino alle elezioni del 2023. Ma intanto l'avvocato del popolo litiga con Grillo e il progetto è a rischio
"Faremo campagna elettorale con Conte e vinceremo". Ne è certo il segretario del Pd, Enrico Letta, che sta corteggiando con insistenza l'ex premier per elevare il rapporto tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle, trasformandolo da partnership ad alleanza strategica. Parlando a Otto e mezzo, Letta si è detto sicuro che le due realtà politiche, un tempo molto distanti, saranno alleate alle elezioni. "Noi abbiamo sostenuto il governo Conte, e assieme a Conte faremo la campagna
elettorale e vinceremo", ha detto Letta.
Letta vuole l'alleanza strategica con Conte
Insomma, Letta è sereno. Vede nel M5s a guida Conte la possibile sponda per una federazione di centrosinistra alternativa a quella di centrodestra o destra-destra di Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Si parte dalle elezioni regionali e comunali, con Pd e M5s che hanno trovato un accordo in diverse luoghi per presentarsi insieme. Non ancora a Roma e a Torino, dove il giudizio sull'operato di Virginia Raggi e Chiara Appendino rende difficile un allineamento.
Un nuovo Ulivo in vista elezioni 2023
La richiesta del Pd nazionale ai candidati locali, laddove non è possibile l'intesa, è tuttavia quella di evitare l'attacco forte a M5s, in modo da non irritarne gli elettori in vista del ballottaggio. Anche perché l'intenzione di Letta è quella di arrivare a mettere a punto un'alleanza di ampio respiro con il M5s, che guardi anche alle elezioni politiche del 2023 nelle quali il segretario Pd si immagina un'alleanza stile Ulivo.
Tensione interna al M5s
Ci vuole però pazienza per capire le reali intenzioni del M5s, visto che le trattative per il nuovo statuto sono ancora in alto mare. Le indiscrezioni raccontano delle tensioni irrisolte tra il futuro leader e il garante, Beppe Grillo. Le difficoltà, secondo i rumors, dipenderebbero dal ruolo previsto per il fondatore del Movimento ma, soprattutto, dall'eliminazione o meno del
limite dei due mandati.
Conte minaccia Grillo di tirarsi indietro
Ma c'è anche chi sospetta di uno scontro sul rapporto più o meno accondiscendente da avere col governo Draghi: Conte tende la mano a Di Battista e ai transfughi per ipotizzare una via d'uscita, Grillo invece vuole restare al governo. Due anime difficilmente conciliabili, anche perché la figura di Conte potrebbe essere molto più ingombrante rispetto a quella di Di Maio, mettendo così definitivamente in ombra Grillo. Tanto che l'ex premier avrebbe già minacciato di tirarsi indietro in mancanza di passi avanti concreti.