Centrodestra, battaglia sul partito unico. Salvini e Berlusconi spingono, Meloni dice no

Continua lo scontro all'interno della coalizione di centrodestra sul tema della federazione e del partito unico. I sondaggi non sono convincenti ma Salvini e Berlusconi ci stanno. Giorgia Meloni invece è contraria

Due componenti del triangolo continuano a spingere per il sì. Il terzo componente del triangolo però resiste e insiste per il no. La federazione del centrodestra in un partito unico continua a dilaniare una coalizione già spaccata tra chi sta al governo (Lega e Forza Italia) e chi invece ne è fuori (Fratelli d'Italia). E con il passare dei giorni il dibattito si fa sempre più esplicito e alla luce del sole, chiarendo le visioni diametralmente opposte dei tre leader Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni.

Salvini insiste sul partito unico: "Avremmo una sola voce e più forza"

In particolare, Matteo Salvini approfitta di ogni occasione per parlare dell'argomento. "Stamattina scade il termine per presentare gli emendamenti al decreto sostegni. Ce ne sono circa tremila... In un momento come questo più si è veloci, più si è concreti e meglio è. Se le forze del centrodestra al governo in Italia e in Europa si mettono insieme, parlano con una sola voce, presentano emendamenti e proposte di legge insieme, lavorano insieme, rendiamo un servizio al Paese e a noi stessi. I partiti unici possono essere un obiettivo a lungo termine, ma non si inventano dalla sera alla mattina...''. ha detto il leader della Lega a Radio Anch'io, annunciando che sente spesso Berlusconi e che lo vedrà presto.

Berlusconi cede alle avance di Salvini: "Mi manca il Pdl"

Dopo le iniziali resistenze, suffragate anche da sondaggi non esattamente favorevoli, Forza Italia sembra convinta. Questa per l'uscita di Berlusconi, che ha anche detto di rimpiangere il partito unico creato a suo tempo con il Pdl. Sulla stessa linea il vicepresidente dei deputati azzurri, Gianfranco Rotondi. "Sono d’accordo con Berlusconi sulla proposta di un partito unitario del centrodestra. Un partito unitario del centrodestra lo abbiamo già progettato e realizzato assieme, il Pdl, io lo rimpiango, avrei volentieri proseguito quell’esperienza. Berlusconi rimane affezionato a un’idea che storicamente gli appartiene. La Meloni è e resta una di noi, quindi anche FdI dovrebbe confluire in questo partito. Se si fa il partito unitario con dentro tutti, compresa la Meloni fino ai democristiani, in cui ognuno resta se stesso e ci sono regole condivise, io sono d’accordo. Se invece succede che Lega e Forza Italia si federano si tratterebbe di un partito grande che annette uno più piccolo. Abbiamo fatto bene a dire di no a Salvini e a rilanciare” ha detto Rotondi a Radio Cusano Campus.

Meloni dice no: "Col partito unico centrodestra più debole"

E poi c'è Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia continua a frenare sull'argomento. "Il partito unico ha più rischi che vantaggi. Ho sempre pensato che le specificità di ogni partito siano la forza del centrodestra. Rappresentiamo più del 50% degli elettori: omologare tutto ci farebbe perdere più di quanto potremmo guadagnare", ha dichiarato al Corriere della Sera, che ricorda: "Io ho vissuto l'esperienza del Pdl: dopo lo slancio iniziale, riuscire a conciliare le diverse identità ha portato a scontri e a mediazioni poco efficaci. Mi sento di consigliare a tutti prudenza in questo dibattito, che agli italiani, alle prese con l'uscita dalla pandemia, la disoccupazione, la povertà, la crisi di molte imprese, può apparire lunare. Come ci organizzeremo non è l'interesse primario degli italiani. Lo è quello che faremo".

Il dibattito prosegue.