M5S, Conte è stremato: i problemi pentastellati allontanano la sua incoronazione

Da Rosseau al malcontento dei gruppi parlamentari, da Casalino a Grillo, troppe le difficoltà dei 5stelle ed i tempi si allungano: potrebbe essere tardi

Doveva essere l’uomo della rinascita del Movimento 5 stelle, ma da dopo tre mesi ad affrontare problemi sembra sempre più lontano il successo che Giuseppe Conte sognava: quello di paladino alla testa dei suoi prodi nella rinascita grillina.

M5S, Giuseppe Conte è stremato: i problemi grillini allontanano la sua incoronazione

Le cose, purtroppo per lui e per il M5S, non stanno andando così: in guerra con Casaleggio e Rosseau, con il fiato sul collo di Alessandro Di Battista, contestato dai gruppi parlamentari, al quale deve essere aggiunto il caos in cui è piombato Beppe Grillo a causa del figlio e del suo imbarazzante intervento. La situazione non è delle più rosee. E più si allunga più le prospettive di un successo si fanno difficili. I sondaggi dicono che Conte tiene ancora ma che si iniziano a vedere le prime crepe. Più passa il tempo più il suo consenso elettorale rischia di calare. Un mese e mezzo in più potrebbe già essere molto tardi.

M5S Conte è stremato: tutti le difficoltà pentastellate

Con Rosseau la questione è ancora aperta: i grillini sperano nel Garante della Privacy. Dalla piattaforma dicono di "avere ricevuto un documento indirizzato all'Autorità Garante, nel quale l'ex reggente Crimi si auto dichiara rappresentante legale", il tutto "fregandosene" della decisione del Tribunale di Cagliari, che giovedì ha sostituito il curatore speciale del M5s. Di fatto una conferma della mancanza del legale rappresentante. Dalla Casaleggio spiegano che Vito Crimi chiede all'authority che a pronunciarsi sia "la sola persona del Presidente del Collegio con modalità urgente e quindi monocratica": ossia il giurista Pasquale Stanzione, nominato ai tempi del governo giallorosso in quota Pd.

Il malcontento e le divisioni all’interno dei grillini sono palpabili, ed a pagarne il prezzo c’è anche Vito Crimi. “Hanno fatto gestire a Vito la trattativa, proprio a lui che aveva litigato più di tutti con Casaleggio” mormora qualche pentastellato, come viene raccontato su il giornale.it. In tanti, almeno una cinquantina, nel Movimento, avrebbero preferito ricucire con Rosseau.

Anche la comunicazione di Conte non convince molti che addirittura lo chiamano sarcasticamente “influencer”.  Una fonte di primo piano rivela al Giornale che il leader incaricato non avrebbe voluto nemmeno esprimersi sulla restituzione del vitalizio all'ex senatore Roberto Formigoni ma è stato spinto a farlo.

Infine Rocco Casalino che dovrebbe occuparsi della comunicazione del Movimento. Per molti è una figura troppo ingombrante. Inoltre, ci sono le questioni spinose dello stipendio e delle sue reali mansioni. Conte, tuttavia, al suo portavoce non rinuncerebbe mai. Staremo a vedere.