Tassa di successione, Draghi ferma Letta. Salvini apre lo scontro nel Governo

Il leader della Lega: "Il premier Draghi, sulla tassa di successione, ha fermato Letta come un grande libero"

Esplode ancora lo scontro nel Governo, questa volta il campo di battaglia si chiama tassa di successione, lanciata da Enrico Letta ma fermata da Mario Draghi e attaccata da Matteo Salvini. Le due anime formate rispettivamente da Lega e Pd che proprio non vanno d'accordo su nessun argomento e ogni occasione è buona per litigare. "Quel genio di Letta lancia la tassa di successione, ma l'Italia non è Parigi, dove era abituato a cambiare champagne, le tasse se le tiene lui". Queste le parole del leader della Lega Matteo Salvini. Il segretario Pd, Enrico Letta, al contrario, asserisce che "la tassa di successione serve per dare una 'dote' ai 18enni".

Tassa di successione, Draghi ferma Letta. Salvini apre lo scontro nel Governo

Il capo del Carroccio, tuttavia, boccia senza appello la proposta del dem. "Draghi lo ha fermato come un grande libero, alla Baresi", dice il leader della Lega, intervenuto alla presentazione di un libro. "Anche in questa circostanza c’è piena sintonia con il premier Draghi, se c’è una cosa di cui l'Italia non ha bisogno sono nuove tasse. Letta e il Pd si rassegnino", ha ribadito poi su Twitter.

Ma tutta la Lega si è dichiarata contraria alla tassa di successione. "Pieno sostegno a Draghi che ha stoppato le assurde richieste del Pd di aumentare le tasse. Mentre la Lega lavora per ridurre il carico fiscale, per far ripartire le imprese e le partite Iva, Letta pensa di fare cassa aggredendo il patrimonio degli italiani", hanno fatto sapere i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.

“Il presidente Draghi ha scandito con parole di buonsenso la linea del governo per garantire liquidità ai cittadini in questi mesi cruciali per il rilancio del Paese. Sonoramente bocciata la proposta di Letta e del Pd, che invece voleva introdurre nuove imposte come la tassa di successione. Le nostre attività hanno bisogno di sostegni per la ripartenza e supporto concreto al tessuto produttivo, come la flat tax al 15% proposta dalla Lega. Chi crede che aumentando le tasse si faccia il bene dell’Italia, vive fuori dal mondo", si legge in una nota firmata dai senatori della Lega componenti della commissione Affari Costituzionali: Luigi Augussori (capogruppo), Ugo Grassi, Daisy Pirovano, Alessandra Riccardi.

Enrico Letta ha proposto una sorte di "dote" per i 18enni da finanziare con la tassa di successione dell'1% più ricco del Paese. Il segretario del Partito democratico ha detto queste parole in un'intervista di Massimo Gramellini per il Corriere della Sera. "Su @7Corriere- scrive Letta su Twitter - lancio proposta di dote per i diciottenni. Per la generazione più in crisi un aiuto concreto per studi, lavoro, casa. Per essere seri va finanziata non a debito (lo ripagherebbero loro) ma chiedendo all’1% più ricco del paese di pagarla con la tassa di successione".

Tassa di successione, Letta: "Usarla per dare una 'dote' ai 18enni"

"Lei su che cosa cederebbe a Salvini, e in cambio di che cosa?", aveva chiesto in merito Gramellini a Letta. "Per la dote ai diciottenni - ha quindi risposto Letta - sarei disposto a venire a patti anche sulla legge elettorale. Il mio sogno è trattenere i ragazzi italiani in Italia, senza però farli restare in casa con mamma e papà fino a trent’anni. Il problema principale del nostro Paese è che non fa più figli. Ci vuole una dote per i giovani, finanziata con una parte dei proventi della tassa di successione, e un accesso ai mutui-abitazione anche per chi non ha genitori in grado di fornire garanzie".

Enrico Letta ritiene che si debba creare una sorte di "dote" per i 18enni da finanziare con la tassa di successione dell'1% più ricco del Paese. Il segretario del Partito democratico ha detto queste parole in un'intervista di Massimo Gramellini per il Corriere della Sera. "Su @7Corriere- scrive Letta su Twitter - lancio proposta di dote per i diciottenni. Per la generazione più in crisi un aiuto concreto per studi, lavoro, casa. Per essere seri va finanziata non a debito (lo ripagherebbero loro) ma chiedendo all’1% più ricco del paese di pagarla con la tassa di successione".

Recentemente è da registrare l'intervento del segretario del Pd anche in merito alla Transazione ecologica. "La Transizione ecologica deve essere una transizione giusta, che non lascia indietro nessuno. La lotta al climate change avrà successo solo se arriveremo a una vera giustizia climatica". Queste le parole di Enrico Letta nel messaggio per il Dublin Climate Dialogue.

Tassa successione e dote giovani, cosa ha detto Draghi

Della tassa di successione "Non ne abbiamo mai parlato". Mario Draghi ha risposto così, quando, nella conferenza stampa in cui ha lanciato le nuove proposte per il Paese contenute nel dl sostegni bis, alla domanda sulla proposta del segretario Pd. Si tratta di "un decreto che non lascia indietro nessuno", ha continuato il premier incaricato. "Il Cdm ha approvato il decreto che è in parte diverso dal passato: guarda al futuro e a un paese che si riapre, ma allo stesso tempo assiste e non lascia indietro nessuno", ha poi aggiunto Draghi.

"Vorrei esprimere la soddisfazione per la decisione adottata lunedì (17 maggio, ndr) dal Cdm di procedere a riaperture graduali, con rischio calcolato. Questo è in gran parte frutto della campagna vaccinale, seguita dal governo sin dalla sua formazione. Sono stati mesi di grandi cambiamenti nella campagna vaccinale, legati prima di tutto alla disponibilità dei vaccini. La logistica ha portato progressivamente a una situazione positiva. C'è una decisione di cui il governo va molto fiero: la sterzata sulle classi di età della vaccinazione", ha detto ancora Mario Draghi.

Tassa successione, Cacciari d'accordo con Letta: "Condivido proposta"

Si tratta di  "una proposta che condivido in toto". Massimo Cacciari promuove la proposta di Enrico Letta e del Pd per una tassa di successione che generi una dote a favore dei giovani. "Siamo un paese strano. In Giappone ci sono tasse di successione pesantissime e non mi pare un paese comunista", ha detto Cacciari, a Otto e mezzo.

E ancora: "Non è il momento giusto? Aspetteremo un mese, due mesi... Mi pare una manovra di una equità evidente, una manovra totalmente logica. Una manovra di dimensioni ridottissime se riguarda una soglia superiore ai 5 milioni di euro. Riguarda l’1% della popolazione? Ma anche meno…", ha concluso il filosofo ex sindaco di Venezia.