Candidato Sindaco a Milano, Albertini: "Vi spiego perché era tutto un calderone"
L'ex sindaco ha riferito i motivi del suo ritiro dalla corsa alle prossime elezioni
L'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, ha commentato il suo ritiro dalla corsa a Sindaco per le prossime elezioni amministrative del 2021: "Era ridicolo che finisse tutto in un calderone", inizia. "Prendiamo il caso di Bertolaso. Uno cui, con la sua storia, già l'altra volta avevano tirato un bidone a Roma. È chiaro che davanti a una situazione come questa uno dice: trovatene un altro. Io mi sono chiamato fuori dalle scelte e non voglio influenzare le decisioni in questo momento. Quando ci sarà il candidato deciderò. E se me lo chiederanno, non escludo la possibilità di presentare una lista". Albertini ha parlato a La Repubblica.
Candidato Sindaco a Milano, Albertini: "Vi spiego perché era tutto un calderone"
"Non lo escludo, oggi non ho altri incarichi - continua Albertini -. Dico solo: parliamone. Nel caso è ovvio che farei il consigliere comunale. Altrimenti sarebbe come dire: armatevi e partite. Mi dicono che la mia lista potrebbe valere il 5% solo con il nome". "È una ipotesi fuori discussione - ammette Albertini, quando gli è stato chiesto se avrebbe votato per Sala -. Solo se, per assurdo, il centrodestra proponesse un candidato inconcepibile".
"Non lo avevo più sentito da quella volta in cui mi aveva offerto il massimo che un leader può offrire a un suo adepto: il ministero che volevo e un posto sicuro al Senato - ha continuato poi Albertini questa volta sulle pagine del Corriere della Sera - in cambio di rinunciare alla mia candidatura alla presidenza della Lombardia con Scelta civica dopo che era stato siglato l'accordo con la Lega che prevedeva la candidatura di Maroni e il premio di maggioranza al Senato. Sarebbe stato conveniente accettare, ma ho fatto una scelta di lealtà verso Monti. Berlusconi si è giustamente risentito e ha pensato a un tradimento".
E ancora: "Mi era stato riferito che avrebbe preferito Maurizio Lupi e che lo avrebbe sostenuto anche economicamente per la sua campagna elettorale. Mi ha assicurato che la frase non è mai stata pronunciata. La freddezza era riferita alla frase che mi hanno riportato, non a quello che ho colto nella conversazione con lui. Poi mi permetta una metafora da amante della Formula 1: se a Colin Chapman stava antipatico Jochen Rindt che però faceva i tempi migliori e diventava campione del mondo, la macchina gliela si dava lo stesso".
Candidato Sindaco a Milano, Albertini: "Nessun margine di ripensamento"
"Non credo proprio - ha affermato Albertini, a una domanda che gli chiedeva se c'era margine per un ripensamento -. Quando mia moglie Giovanna ha capito che gli attestati di stima, gli sms di sostegno, le telefonate di due ex presidenti del Senato, di un presidente della Camera, di un cardinale, di un generale a quattro stelle e persino di Tremonti, mi stavano facendo perdere la testa, è intervenuta e mi ha impedito di finire nel baratro. 'Non ti sognare neanche lontanamente di fare quella vita lì, questi sono gli anni della nostra serenità'. Non so chi potrebbe convincere mia moglie. Forse se ci fossero ancora Montanelli e il Cardinal Martini, ma non credo".