M5s e Rousseau, Conte: "Casaleggio obbligato per legge a fornire dati iscritti"
L'ex premier: "Chiederemo l'intervento del garante della privacy perché non si può fermare il Movimento"
Prosegue lo scontro tra M5s e Rousseau con Giuseppe Conte che, in un'intervista a La Repubblica, ha dichiarato che dalla piattaforma sono obbligati a "fornire dati iscritti". "Casaleggio per legge è obbligato a consegnare i dati degli iscritti al movimento, che ne è l'unico e legittimo titolare", dice l'ex Premier, il quale annuncia che "chiederemo l'intervento del garante della privacy". Questo perché "Non si può fermare il movimento".
M5s e Rousseau, Conte: "Casaleggio obbligato per legge a fornire dati iscritti"
"Su questo c'è poco da scherzare, perché questi vincoli di legge sono assistiti da solide tutele, civili e penali", ha proseguito Giuseppe Conte. "Abbiamo predisposto tutto per partire", aggiunge. "Siamo pronti. Questa impasse sta solo rallentando il processo costituente ma certo non lo bloccherà. Verrà presto superata, con o senza il consenso di Casaleggio. Se Rousseau non vorrà procedere in questa direzione, chiederemo l'intervento del Garante della Privacy e ricorreremo a tutti gli strumenti per contrastare eventuali abusi. Non si può fermare il Movimento, la prima forza politica del Parlamento".
Intanto, nella giornata di ieri, mercoledì 5 maggio, è arrivata la decisione del tribunale di Cagliari. Questa nell'ambito del procedimento sull'espulsione della consigliera regionale grillina Carla Cuccu, ha respinto il ricorso presentato da Vito Crimi contro la nomina di un curatore speciale. Dunque ieri, scrive Annalisa Cuzzocrea, i vertici M5S hanno deciso di passare al contrattacco: Giuseppe Conte, i ministri del Movimento 5 Stelle (Luigi Di Maio, Stefano Patuanelli e Fabiana Dadone), il reggente Vito Crimi, i capigruppo alla Camera e al Senato Davide Crippa e Ettore Licheri e i loro vice si sono incontrati per fare il punto della situazione. Il loro obbiettivo è adesso tracciare una linea dopo la decisione dei giudici e evitare di darla vinta a Casaleggio.