Covid nuovo decreto aperture: vince la linea della prudenza

Per il Governo troppi ancora gli infetti per allungare il coprifuoco, resta almeno fino a fine mese nonostante le proteste della Lega

In molti si aspettavano qualcosa di più ma alla fine ha prevalso ancora la linea del rigore. Il coprifuoco resta fino alle 22 anche per il mese di maggio, poi a giugno si vedrà. E’ solo una delle decisioni contenute nel provvedimento varato ieri sera. Per ora, quindi, l’Italia deve accontentarsi ed aspettare che i dati epidemiologici vengano considerati più rassicuranti. Tensioni all’interno della maggioranza: nel Cdm la Lega di asterrà dal votare il decreto, valido fine a fino luglio ma con la possibilità di essere modificato nel caso la situazione dovesse migliorare. Andiamo a vedere, tuttavia, nel dettaglio cosa cambierà da lunedì prossimo.

Coprifuoco

Il coprifuoco resta alle 22, nonostante la richiesta delle Regioni di posticiparlo di un’ora per consentire ai clienti dei ristoranti di cenare senza fretta. Il decreto sarà in vigore fino al 31 luglio, con la possibilità, dal mese prossimo, di eliminare il coprifuoco. Andiamo a vedere, tuttavia, nel dettaglio cosa cambierà da lunedì prossimo.

Scuola

Dal 26 aprile si torna in classe, anche in zona rossa, dove la presenza sarà garantita dal 50% al 75%, in gialla ed arancione tra il 75% ed il 100%. Il decreto aumenta dal 60% al 70% il minimo per le superiori in presenza. Per quanto riguarda le università “dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno".

Spostamenti tra Regioni

Sulla possibilità di spostarsi tra le regioni il testo del documento recita: “Dal 26 aprile chi è munito di certificazione verde potrà spostarsi da una Regione all'altra anche se si tratta di zone rosse o arancioni." Il permesso a varcare i confini regionali, anche di zone rosse ed arancioni, quindi, verrà dato a chi ha completato il primi ciclo di vaccinazioni, chi è stato malato e, poi, guarito, ed infine chi ha effettuato tampone o test rapito nelle prime 48 ore. Il permesso è valido per sei mesi sia per i vaccinati che per i guariti.

Visite

"Dal 26 aprile e fino al 15 giugno, in zona gialla e arancione, è possibile andare a trovare amici o parenti in una abitazione privata in 4 persone al posto di 2."

Green pass

Le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell'Unione sono riconosciute valide in Italia. Quelle di uno Stato terzo se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul territorio nazionale.

Cinema, teatro e sport

A seconda dell’andamento dell’epidemia e alle caratteristiche dei luoghi che ospitano gli eventi sarà possibile autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all'aperto rispetto ai 500 previsti al massimo al chiuso e ai mille all'aperto o al 50% della capienza, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida. Per lo sport sarà possibile autorizzare lo svolgimento di eventi di particolare rilevanza anche prima dell'1 giugno.

Le reazioni

 "Voteremo il prossimo di decreto, se aiuterà i lavoratori. Questo no. Se sono convinto vado in fondo: la scelta di sostenere Draghi è stata giusta, sarebbe stato più comodo starne fuori ma ora l'Italia merita impegno e sacrifici. Se siamo zona giallo è grazie alla Lega, però se 500 persone possono chiudersi in un cinema perché 20 non a cena, o in due in palestra. Chiediamo rispetto" ha detto il leader del Carroccio Matteo Salvini.

"La Lega chiede di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole. Non potevamo votare un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni. I dati sanitari fortunatamente sono in netto miglioramento: negli ultimi giorni sono migliaia i letti di ospedale che si sono liberati".

Più soddisfatto il Pd. "La piattaforma che abbiamo condiviso e che sosteniamo è un punto di equilibrio giusto tra l'esigenza di ripartenza e la tutela della salute. Ravvisiamo nell'atteggiamento della Lega la conseguenza di una contraddizione che è quella di un continuo susseguirsi di ultimatum che portano a questo tipo di incidenti di percorso" hanno affermato fonti di Governo.

"Il Pd da sempre è per le riaperture in sicurezza e la strada indicata da Draghi, graduale ma attenta a tutelare salute ed economia, è quella giusta. La scelta di Salvini è irresponsabile e crea confusione nel Paese" hanno proseguito dal Nazareno. 

"Questo è il momento della responsabilità e della coesione nelle scelte di governo per consentire al Paese di ripartire in sicurezza. E' incomprensibile che la Lega punti a privilegiare un interesse di partito e per questo rompa l'unità del governo su decisioni tanto delicate. La speranza è che si tratti solo di una parentesi e che venga chiusa quanto prima" ha detto, invece, Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.

Fonti di governo del Movimento 5 stelle si dicono rammaricate per le decisioni del Carroccio. "Spiace per atteggiamento Lega. Questo Governo è nato per incoraggiare la coesione nazionale. Oggi è stata messa in discussione l'unità delle nostre decisioni. In un momento come quello che stiamo vivendo, l'interesse per il Paese viene prima di quello di partito. Purtroppo dalla Lega è un film già visto, che non ha pagato." 

"Con il decreto varato oggi in Cdm abbiamo definito una road map per riaperture intelligenti e in sicurezza introdotto un green pass italiano, riportato la gran parte degli studenti in aula, ripristinato la fascia gialla, che era stata sospesa per legge” ha detto Antonio Tajani di Forza Italia.