Candidatura Sindaco Roma, Zingaretti chiude: "Io presidente della Regione sino al 2023"

L'ex segretario dem, nonostante alcune voci, non ha nessuna intenzione di candidarsi a sindaco della Capitale ma avverte: "La Raggi è una minaccia per la città"

Soddisfatto della scelta fatta e di avere aiutato il Partito Democratico a sopravvivere. A spiegarlo è l’ex segretario Pd e presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che, ieri, durante la trasmissione “Dimartedì”, in onda su La7, ha voluto rispondere così ad una domanda ironica del conduttore Giovanni Floris. “Io sopravvissuto al Pd? La cosa più importante è che è sopravvissuto il Pd, questo era l’obiettivo. Era morto quando l’ho preso io, nel 2018: sconfitto, diviso come non mai, con delle scissioni“.

“Io ho sempre avuto un obiettivo: un grande Pd in una grande alleanza. E ce l’avevamo anche fatta, perché eravamo il primo partito, avevamo vinto le amministrative e le regionali. Ma quando ho capito che non era più possibile andare avanti, sono stato contento di aver fatto un atto politico e un passaggio di testimone. Queste ore dimostrano che il Pd è e rimane un soggetto politico che organizza l’alternativa alle destre. Quindi, non solo sono sopravvissuto ma sono anche contento” ha proseguito Zingaretti, ripercorrendo, poi, il bilancio della sia segreteria.  “Noi nel marzo del 2019 abbiamo dato all’Italia un governo che ha salvato la democrazia italiana, sconfiggendo una deriva sovranista e anti-eruopea che, tanto più con la pandemia da covid, avrebbe stroncato questo Paese. Se oggi Draghi scrive il Recovery Plan, è grazie a quella storia. E io ho difeso quella storia. Poi si è aperta una nuova fase perché quel progetto non aveva più le gambe. E mi sono accorto che per ricostruire le condizioni minime per andare avanti e per riunire le forze serviva uno choc. In ogni atto politico c’è un elemento di rischio. E io ho rischiato, però ho vinto anche stavolta. Abbiamo vinto tutti nel Pd, perché oggi c’è un ottimo segretario che continua un’ottima linea politica e che ha riunito attorno a sé una larga maggioranza”.

Sull’ipotesi di una sua candidatura a sindaco di Roma, invece, chiude la porta:  “Io sono presidente della Regione Lazio fino al 2023 e voglio portare avanti il mio mandato. Mi auguro che questa mia comunità metta in campo altre risorse. Virginia Raggi non c’entra con la mia scelta. Se guardate le agenzie di stampa, io sono stato il primo a dire che consideravo la ricandidatura di Virginia Raggi una minaccia per Roma. E lo dico ancora oggi. Non confondiamo l’amore per Roma col basso calcolo delle alleanze politiche. Il mio giudizio non cambia. Ma non mi candiderò a sindaco di Roma, perché io faccio il presidente regionale e voglio continuare a portare avanti questa missione”.