Disagi vaccini Lombardia, Moratti: "Chiedo scusa agli anziani"

L'assessore al welfare di Regione Lombardia difende comunque la Sanità regionale

Dopo gli ennesimi ritardi e malfunzionamenti organizzativi della campagna conclusasi con un cambio di vite ai vertici di Aria, Letizia Moratti, assessore al Welfare della Lombardia, ha fatto ammenda in un’intervista su Repubblica. “Chiedo scusa ai cittadini e sono sicura che con la nuova piattaforma di Poste le cose miglioreranno” ha assicurato la Moratti.

"La tecnologia di Poste ci assicura proprio questa 'geolocalizzazione' che incroci i cittadini da vaccinare con il centro vaccinale più vicino. Ma devo fare un avvertimento. Per serietà bisogna dire che abbiamo ancora questa 'coda' da gestire nel passaggio da Aria a Poste" ha proseguito illustrando la nuova piattaforma, anche se qualche problemino organizzativo nel cambio di referente potrebbe esserci. "È un passaggio che mi preoccupa e che durerà qualche giorno ma abbiamo fatto in modo che Aria verifichi la lista degli over 80 e la incroci con gli elenchi delle Ats. Le stesse Agenzie di tutela della salute faranno un controllo di secondo livello per evitare il ripetersi di fatti incresciosi: anziani over 80 spediti troppo lontano da casa".

L’assessore regionale al welfare ha, comunque, sottolineato come i numeri dei vaccini agli anziani non siano disastrosi. "Il dato medio nazionale è del 44% e in Lombardia siamo sopra il 50%, con 430 mila anziani che hanno ricevuto almeno una dose. Per quanto riguarda tutti i vaccini fatti, siamo all'81 per cento dell'utilizzo dei vaccini ricevuti, sopra altre regioni. Pensi che le nostre scorte di Pfizer sono scese sotto al 10%, seguendo le indicazioni del governo".

Letizia Moratti, poi, è tornata a parlare dell'azzeramento del cda di Aria, la società di Regione Lombardia che gestisce le prenotazioni. "Quella di azzerare il cda di Aria è stata una decisione tecnica, presa da tutta la giunta in maniera unanime, quindi da tutti i partiti. Aria aveva mostrato inadeguatezza a svolgere il compito che le era stato assegnato. Quando gli errori sono diventati inaccettabili siamo intervenuti assegnando alla piattaforma di Poste, che fra l'altro è gratuita, il servizio di prenotazione dei vaccini. I miei dubbi li avevo fin dall'inizio, ma non mi sono permessa di intervenire su un meccanismo che era già messo in piedi. Tuttavia è stato proprio grazie a una clausola di salvaguardia che ho fatto inserire io nel contratto che, alla fine, è stato possibile il cambiamento in corsa con Poste".

Bene, secondo la Moratti, i rapporti con Roma: “Con il generale Figliuolo, Bertolaso ed io abbiamo un'interlocuzione costante. Il generale l'ho sentito anche questa mattina, collaboriamo benissimo e posso dirle che ha apprezzato il nostro modello di vaccinazione reattiva. Noi stiamo rispettando gli obiettivi indicati dal governo e le categorie stabilite, tanto è vero che, a differenza di altri, non abbiamo ancora iniziato con i 70enni".

L’assessore regionale non ci sta alle accuse pervenute da più parti alla Sanità di Regione Lombardia: "A parte questo problema di Aria che ci porteremo dietro fino al cambiamento con la tecnologia di Poste  è un modello di efficienza. Se su 14 ospedali italiani citati nelle pubblicazioni internazionali 9 sono in Lombardia, qualcosa vorrà dire o no? Sicuramente c'è un tema di revisione di un modello che tenga conto della necessità di essere più vicini ai cittadini. Stiamo sperimentando modelli innovativi, come per esempio le cooperative di medici di medicina generale a Varese, Lecco e Bergamo. Nella programmazione delle dotazioni tecnologiche favoriremo non solo i grandi ospedali ma anche i piccoli ambulatori e queste cooperative. Puntiamo a una sanità che vada verso il cittadino con un forte investimento da 700 milioni di euro sulla medicina territoriale".

Infine sul vaccino Sputnik. "Io penso che sia meglio lasciare questa materia al governo centrale. Ovviamente ci auguriamo che ci siano sempre più vaccini, a patto che siano certificati da Ema e Aifa. Su Sputnik è in corso un'analisi in situ, in Russia, per verificare se tutta la filiera sia sicura, a partire dai laboratori. Vedremo. Intanto rivendico il nostro successo su AstraZeneca. Siamo stati noi a proporre il tavolo tecnico tra ministero, Istituto superiore di sanità e Aifa per smetterla di lavorare a compartimenti stagni. Grazie a questo e a un parere scientifico da noi proposto è stato possibile in breve tempo rivedere il limite di età di quel vaccino dai 55 ai over 65 anni".