Crisi Pd, il messaggio di "addio" di Zingaretti: "Rischiavamo di implodere"

L'ex segretario: "Non si poteva andare avanti così"

L'ex segretario del Pd Nicola Zingaretti, su Facebook, ha lasciato un messaggio che sa di saluto, ma non di un addio definitivo. "Il Governo Draghi ha iniziato il suo cammino", ha iniziato. "L’Italia è in buone mani. Dopo l’irresponsabile crisi, che ha portato alla caduta del Governo Conte, sono soddisfatto si sia giunti a un’ottima conclusione", dice, lanciando una frecciatina a Matteo Renzi. Poi il presidente della Regione Lazio passa a rivendicare il lavoro svolto: "Negli ultimi due anni il Partito Democratico, dopo la drammatica sconfitta del 2018, è tornato politicamente centrale, è salvo e più forte, ha governato l’Italia con risultati positivi e, grazie a donne e uomini straordinari, è tornato a vincere in molti Comuni e Regioni".

Il messaggio di "addio" di Zingaretti

Zingaretti parla di "un Pd autonomo e forte in coalizioni competitive". "Questa è stata ed è la strategia da perseguire. La vocazione maggioritaria che dobbiamo coltivare, non significa isolamento o settarismo", dice ancora. "Ciò che si è realizzato in questi anni costituisce un patrimonio di tutti".

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E ancora: "Eppure puntuali, quando le cose stavano migliorando, sono tuttavia tornati i soliti rumori di sottofondo e permanenti. Nessuna reale proposta politica alternativa, ma un lungo e strisciante lavorio distruttivo che stava allontanando il PD dalla realtà. Non c’entra niente il pluralismo o la collegialità, che rappresentano condizioni essenziali di un partito e che anzi in questi due anni hanno avuto nel PD una nuova cittadinanza: quello che si è affermato è stato il rifiuto di sviluppare il confronto nelle sedi proprie per poi promuovere continue polemiche pubbliche". "Mentre gli altri partiti rilanciavano il loro progetto, noi rischiavamo di implodere", accusa. "Non si poteva andare avanti così".

Crisi Pd

Sulla crisi interna al Pd, Zingaretti spiega: "Ci aspettano sfide importanti e il Pd, grazie al lavoro fatto, può affrontarle a testa alta. Dobbiamo contribuire e sostenere il Governo Draghi, ricostruire una nostra visione e progetto comune in un mondo totalmente cambiato riaprire una grande discussione con un congresso politico possibile grazie alle modifiche che abbiamo apportato allo statuto occorre scommettere sul Pd, un partito di donne e di uomini, suscitare orgoglio rilanciando il suo ruolo nella democrazia italiana, pensare e radicare la nostra forza nei territori, rilanciare una prospettiva politica adeguata per governare, arginare e battere le destre".

"Va aperta una stagione nuova per affermare e costruire un modello di sviluppo radicalmente diverso fondato sulla sostenibilità ambientale e sociale, per creare lavoro, lottare contro le disuguaglianze, spingere per una crescita inclusiva, rispettosa della Terra in cui viviamo e che utilizzi al servizio della persona le incredibili opportunità offerte dalla scienza e dall’innovazione tecnologica. Non possiamo lasciare ai giovani un’Italia dove al segno più ci sono solo le parole “debiti”, “paura” e “solitudine”. Sarebbe un ignobile egoismo. Il Pd ora è in grado di farlo e può accettare la prova del cambiamento. Il tempo che abbiamo davanti richiede un impegno totale nel Parlamento e nel Paese".

Sulle dimissioni da segretario

"Per questo ho presentato le dimissioni: perché era giusto fare chiarezza e richiedere una vera assunzione di responsabilità da parte di tutte e di tutti. Non ho voluto in alcun modo essere di ostacolo a questo compito", spiega Zingaretti. "Continuerò a dare il mio contributo attivo da Presidente di Regione e anche nel dibattito politico con le mie idee. Alla luce del sole. Ora sono convinto che la soluzione più forte ed autorevole per prendere il testimone della Segreteria sia Enrico Letta".

Sempre sull'ex Premier infine conclude: "La sua forza e autorevolezza sono la migliore garanzia per un rilancio della nostra sfida di grande partito popolare, vicino alle persone e non alle polemiche. Promotore di un progetto per l’Italia e l’Europa e baricentro di qualsiasi alternativa alle destre. Tutto il sistema politico italiano sta ridefinendosi. Il Pd con Letta definirà un suo profilo adeguato e competitivo".