Governo, Renzi: "Mi odiano perché ho mandato a casa Conte"
In un'intervista a "Il Giornale" il leader Iv denuncia l'atteggiamento degli ex giallorossi e parla a tutto tondo dell'attuale situazione politica
Sente un clima di ostilità nei suoi confronti Matteo Renzi, leader di Italia Viva, per la sua parte da protagonista nella caduta del Conte 2. A spiegarlo è lo stesso interessato durante un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Giornale”. "Sento un clima d'odio nei miei confronti, la rabbia per quello che è accaduto. Un desiderio di vendetta da parte di chi considerava il governo Conte un punto d'arrivo da difendere ad ogni costo. Eppure, malgrado tutti questi segnali di ostilità di cui sono stato oggetto quando ho mandato a casa Conte, ebbene, io lo rifarei non una, non dieci, ma cento volte. Perché l'unica bussola che perseguo è l'interesse del Paese e quell'equilibrio politico non lo salvaguardava. Per cui possono inviarmi tutte le minacce, in chiaro o sottintese, che vogliono, non mi scalfiscono se penso di essere nel giusto. Io non ho paura".
Renzi ha parlato anche dei grillini e dell’arrivo definitivo di Conte alla loro corte: “ I 5stelle versano in una crisi profondissima che non sarà risolta dall'arrivo di Giuseppe Conte. Io sono felice per Conte, ma non penso che basti lui per tenere insieme e rimettere in piedi l'esperienza grillina. Semmai la scelta di Conte di accettare la guida del movimento rende ancor più palese la politica masochista del Pd e di Zingaretti. Si sono immolati sull'altare di Conte, mi hanno descritto come un nemico di classe per aver fatto cadere il governo guidato da lui, lo avevano indicato come il capo della coalizione giallorossa e ora se lo ritrovano leader dei 5stelle!? Leader di un partito concorrente. Non ho parole. Penso che sia stato il più spettacolare autogol nella storia della politica. Non ne sarebbe stato capace neppure un artista dell'autogol come Comunardo Niccolai. Appunto, a Zingaretti quest' anno daranno il premio Comunardo Niccolai".
Sull’altra novità di giornata, quella della sostituzione del supercommissario alla pandemia Domenico Arcuri, il leader Iv non poteva che essere contento: "Sono molto felice che una delle nostre battaglie storiche sia stata fatta propria da Draghi. Il motivo c'era. Giudico uno scandalo, ad esempio, che ci siano più di un milione di dosi di vaccini non utilizzate. Si può polemizzare con l'Europa perché non ci sono i vaccini, ma intanto inoculiamo quelli che abbiamo. Alla fine di tutto, quando saremo fuori dalla pandemia, sarà indispensabile quella commissione di inchiesta parlamentare che noi abbiamo chiesto già un anno fa".
Sul caso procure l’ex sindaco di Firenze si è espresso così: "Nello Rossi è uno degli esponenti più in vista di Magistratura democratica. Si può dire che ne è stato l'ideologo. Un personaggio che ha un lungo passato come magistrato. Ascoltatissimo ed influente non solo nella sua corrente. Non so, andrebbe approfondito, se nella sua carriera è mai venuto in contatto con il cosiddetto sistema Palamara, quello raccontato nel libro scritto con Sallusti".
"L'uso dell'espressione cordone sanitario nei confronti di una persona che ha un ruolo nelle istituzioni parlamentari, che ricopre una carica importante in un partito della maggioranza di governo e che in passato è stato anche presidente del Consiglio, lo trovo a dir poco allucinante. Resto allibito ma non sorpreso, perché avverto un clima di odio e di rabbia che cova in una parte dell'establishment di questo Paese rimasto legato agli equilibri del governo passato che non si dà per vinto" ha, infine, denunciato Renzi, parlando chiaramente dell’atteggiamento dell’intero centrosinistra nei suoi confronti.