Stasera Italia, Mario Capanna vs Daniela Santanchè nell'indifferenza della conduttrice. Qual è il limite?
Una triste conferma quella che consente agli intellettuali (che notoriamente sono solo di sinistra) di potersi rivolgere, in modo violento e sgarbato, a chi si colloca a destra. C’è un modo per superare il dualismo destra/sinistra, nel quale, in ogni caso, viene aprioristicamente collocata quest’ultima in posizione di preminenza?
StaseraItalia è la seguitissima trasmissione serale di Rete4, in onda dal lunedì al venerdì, con la conduzione di Barbara Palombelli; nei week end e nel periodo estivo la sostituisce Veronica Gentili. Il mercoledì, poi, prolunga la sua diffusione con lo “Speciale”, nel cd. prime time; in teoria, quello con la fascia di pubblico più ampia.
Un palinsesto nel quale l’attualità viene commentata dalle conduttrici e dagli ospiti, alcuni in presenza – coi limiti imposti dal distanziamento – molti, invece, da remoto. Gli inviati, solitamente gravitano attorno ai palazzi della politica, dove abitualmente si registrano febbrili movimenti crepuscolari; quando, invece, rimangono in studio, quegli stessi inviati assistono le conduttrici, con la lettura delle notizie dell’ultima ora.
Uno schema al quale gli spettatori sono abituati ed in certa misura assuefatti, quasi come se il rituale conferisse una sorta di dipendenza. Anche il dilagare della pubblicità è tollerato, pure quando interviene a nastro; lo confermano i numerosi tweet degli spettatori, che talvolta trovano sollievo nella pubblicità stessa.
La ripetizione di questo schema, tuttavia, a volte viene interrotta dai contrasti degli ospiti. Ieri, 24 Febbraio, ad esempio, un prolungato alterco, tra Mario Capanna (introdotto quale graditissimo ospite) e Daniela Santanchè, ha sparigliato il modello, pur nell’indifferenza della conduttrice e degli altri ospiti.
Mario Capanna – il cui aspetto di benevolo pensionato dovrebbe rassicurare – dopo alcune affermazioni social filosofiche, senza che vi fosse alcuna ragione logica di connessione col suo discorso, ha coinvolto l’On. Santanchè, attaccandola, con ingiustificata veemenza. Un pretesto, forse, per ricordare, secondo la sua visione, che Fratelli d’Italia fosse un movimento ancorato al Partito Fascista.
Alla reazione decisa, con la quale la senatrice ha cercato di rappresentare che Fratelli d’Italia si trovasse legittimamente in parlamento, rispettando la Costituzione, è stato opposto un (intollerabile) “stia zitta”! E, coinvolgendo la conduttrice – inspiegabilmente silente – Mario Capanna ha rivolto l’invito a farla zittire.
Minuti interminabili, durante i quali, l’attempato contestatore ha riproposto l’antico modello dialettico della sinistra proletaria, quella degli scontri di piazza, nei quali è stato più volte protagonista.
Una triste conferma, dunque, quella che consente agli intellettuali (che notoriamente sono solo di sinistra) di potersi rivolgere, in modo violento e sgarbato, a chi si colloca a destra, senza con questo voler necessariamente riproporre il modello fascista, o condividerne lo spirito.
Qual è, dunque, il limite? E soprattutto c’è un modo per superare il dualismo destra/sinistra, nel quale, in ogni caso, viene aprioristicamente collocata quest’ultima in posizione di preminenza?
Domande, le cui risposte potrebbero, forse, migliorare la dialettica politica, in termini pratici.