Vaccino Covid, la svolta: Ue potrebbe obbligare aziende a condividere i brevetti
"Qualora non dovesse funzionare la semplice collaborazione, ci sono degli strumenti stabiliti dai Trattati, come l’articolo 122"
L'Unione europea sarebbe pronta a obbligare le aziende produttrici del vaccino contro il Covid a condividere i brevetti. "Qualora non dovesse funzionare la semplice collaborazione, ci sono degli strumenti stabiliti dai Trattati, come l’articolo 122" che permette di intervenire anche con obblighi o divieti. Questo però solo se "esistono gravi criticità nell'approvigionamento". Lo ha fatto sapere un alto funzionario Ue in vista del summit di domani, giovedì 25 febbraio, tra i leader europei.
Vaccino Covid
"La produzione di vaccini è un processo estremamente difficoltoso e cambiare la catena di approvvigionamento è molto complicato", ha chiarito la fonte Ue. E per questo motivo non si esclude ancora l'attivazione dell’articolo che assegna maggiori poteri a Bruxelles e agli Stati membri. Ma non è l'unica arma nelle mani della Ue. Un'altra è il meccanismo di trasparenza e autorizzazione di export delle dosi. "Finora non c'è stato alcun blocco delle esportazioni. Le aziende sono tenute a rispettare i loro impegni e finché lo faranno non ci sarà alcun bando", fanno sapere da Bruxelles.
Intanto molti Paesi si sono attivati. I premier di Spagna, Belgio, Danimarca, Polonia e Lituania hanno scritto una lettera al Consiglio dell'Ue. Qui esprimono "urgente bisogno di integrare e guidare strategicamente la nostra catena del valore per aumentare le nostre capacità di produzione di vaccini in Europa".
"Dobbiamo lavorare, insieme alla Commissione, a stretto contatto con tutti i potenziali produttori di vaccini in Europa, rafforzando i partenariati pubblico-privato lungo l'intera catena del valore per aumentare gli sforzi di ricerca e sviluppo, accelerare e adattare la capacità di fornitura", hanno fatto sapere i 5 paesi.
AstraZeneca riduce dosi di vaccini
La presa di posizione della Ue è dovuta anche al fatto che nelle stesso ore anche AstraZeneca, come già fatto da altre aziende, ha reso noto che dimezzerà la fornitura delle dosi previste nel secondo trimestre. In Italia, sulla questione è intervenuta anche Laura Boldrini: "In questa situazione di grave pandemia è scandaloso che le grandi case farmaceutiche non rispettino gli accordi presi con l'Unione Europea sulla produzione e distribuzione dei vaccini".
E ancora: "Per dare una risposta a questa situazione, l'Ue e gli Stati membri si devono impegnare per la liberazione dei brevetti e delle licenze, in modo da consentire ad altre industrie di produrre vaccini e aumentare così la quantità di dosi disponibili per l'Italia, l'Europa e il mondo. Il vaccino deve essere un bene comune e universale. La battaglia per la salute è globale e sarà vinta solo quando tutte e tutti, in ogni angolo del pianeta, saremo al sicuro".