23 Febbraio 2021
Fonte: lapresse.it
Ignazio La Russa si è scagliato contro Romano Prodi a L'aria che tira su La7. Al centro del dibattito naturalmente c'era l'euro e l'Europa. L’interesse italiano, ha iniziato Prodi, "era quello di andare nell’euro con la lira più svalutata possibile in modo da aiutare le nostre esportazioni, tanto è vero che i tedeschi volevano 950 lire per ogni marco e noi 1.000, lo dissi al cancelliere Kohl. Quando mi ha detto 990 io ho fatto un salto di gioia, Ciampi era felicissimo".
"Dopo i prezzi sono aumentati", ha ammesso poi l’ex Premier, ma "perché non si è fatta la sorveglianza". Qui Prodi ha dato dunque la colpa al Governo di Centrodestra guidato da Berlusconi dal 2001 al 2006.
La Russa a questo punto è intervenuto con i suoi soliti modi non proprio pacati: "Non diciamo sciocchezze". "Il problema è di cambio internazionale", continua. "Lasciate stare i comitati, per il cittadino comune quel cambio ha comportato che tutto ciò che costava 1.000 lire è costato 1.490".
A questo punto è di nuovo intervenuto l'ex Premier: "Il cambio così come era stato pensato non implicava che ci fosse un aumento dei prezzi interni, ma non c’è stata la sorveglianza, per questo è aumentato tutto". Il vicepresidente del Senatoha quindi replicato: "I fiumi si possono sorvegliare, ma quando arriva in piena e non ci sono gli argini straripa. Non c’era la possibilità di sorvegliare".
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