Quote rosa, Gribaudo (Pd): "Prima una direzione sulla parità, poi la scelta del segretario"

Le donne dem vogliono che la direzione nazionale sia anticipata rispetto all'elezione del segretario, proprio per discutere la parità di genere

Dopo l’onta subita di una mancata ministra secondo le logiche delle quote rosa le donne Pd tornano nuovamente a chiedere una direzione nazionale urgente che venga convocata pria della nomina dei sottosegretari.

"Quando il 16 febbraio ho presentato insieme a molte altre donne del Pd la richiesta della direzione nazionale urgente con un odg assunto dalla Conferenza delle donne democratiche, l'abbiamo fatto convinte che di fronte alla sconfitta e all'errore dell'assenza di ministre Pd al governo si dovesse rispondere coinvolgendo tutto il Pd sulla necessità per il Pd e per il Paese della costruzione vera di un partito di donne e uomini" ha dichiarato Titti Di Salvo, della Direzione Pd.

"Non abbiamo scritto nell'odg che la direzione fosse convocata prima della nomina dei sottosegretari, pensavamo fosse sufficiente scrivere urgente" ha proseguito.

A farle eco Chiara Gribaudo, che le indiscrezioni vorrebbero nominata a sottosegretaria. “Per chi fa orecchie da mercante” scrive la vice capogruppo alla Camera “chiarisco ancora una volta: non accetterò incarichi finché il Partito democratico non convocherà una direzione nazionale per discutere di parità, del merito delle politiche e del metodo di scelta della squadra di governo. So anche che quello di queste ore, come al solito, è soprattutto un teatrino dietro al quale si svolgono le trattative, proprio come accaduto per i ministri".

"A maggior ragione credo che sia un errore di tutti, democratici e democratiche, andare avanti nelle nomine senza aver fatto una discussione vera” ha proseguito Gribaudo “è un errore perché così siamo tutti più deboli. Ha ragione Marisa Rodano: non ci sarà credibilità finché non avremo fatto un passaggio politico per fare chiarezza e dimostrare coerenza. Non nego che sarei onorata e felice di mettermi a disposizione del Presidente Draghi per lavorare in maniera concreta e operativa, con le idee e le proposte sul lavoro che conoscete e che porto avanti da sempre. Ma non credo che avrei e che avremmo, come comunità politica, la credibilità di portarle avanti al governo se oggi non tenessimo la schiena dritta".

"Sì, comporta fatica seguire un percorso coerente ma non lo facciamo per attaccare qualcuno, non stiamo chiedendo congressi o teste da tagliare. Stiamo chiedendo un percorso che ci permetta di continuare a combattere le nostre battaglie. Perché abbandonando i principi del progetto democratico, quelle battaglie non le possiamo vincere" ha concluso la deputata.