Governo Draghi, Epifani (Leu): "No al blocco dei licenziamenti selettivo"
Intervistato su Adnkronos Labitalia l'ex segretario Cgil ha affermato che senza blocco si darebbe un'accelerata importante alla disoccupazione nel nostro Paese.
No ad un blocco dei licenziamenti selettivo ma uno prorogato a tutti i lavoratori. Ad affermarlo, ad Adnkronos Labitalia, Guglielmo Epifani, deputato di Leu. "Meglio la proroga del blocco per tutti i lavoratori e nel frattempo bisogna dare vita a un sistema di riqualificazione dei lavoratori che rischiano il lavoro. E’ necessario usare il blocco per pandemia per costruire un sistema di politiche attive" ha, infatti, affermato.
Per Epifani se “fosse fatto venir meno il blocco dei licenziamenti, questo darebbe un'accelerata molto pesante alla disoccupazione". "Draghi dovrà scegliere” ha sottolineato l'ex segretario della Cgil “e sarà inevitabile rinnovare il blocco anche se non potrà essere ad libitum e bisognerà accompagnarlo con investimenti nella formazione e nella riqualificazione dei lavoratori. Il periodo più delicato del governo sarà quello di qui a un anno, quando si cominceranno a sentire gli effetti del Pnrr e la pandemia sarà superata". Ha proseguito Epifani.
Il Recovery Plan ha, inoltre, sottolineato “avrà un impatto sull'Italia per i prossimi 6-7 anni con una quota di investimenti pari a 30 miliardi l'anno ma gli effetti non si sentiranno subito". "Nella fase finale del precedente governo, le parti sociali, sindacati e associazioni imprenditoriali avevano cominciato a confrontarsi e a cercare soluzioni su ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro. Credo - afferma Epifani - che quella strada vada ripresa: è bene che su questi temi ci sia un dialogo tra le parti sociali. Poi il governo metterà mano alla parte di sua competenza".
"Intanto ci sono grandi crisi industriali da risolvere come Alitalia, ex Ilva, Whirlpool, poi occorre tenere presente che quando si parla di formazione, si parla di una competenza che è delle Regioni. Quindi un ruolo di coordinamento importante può essere svolto dalla Conferenza delle regioni" ha ricordato elencando alcune delle situazioni più calde dal punto di vista occupazionale. "Uno strumento pubblico che c'è ma di cui andrebbe rivista la gestione e di cui andrebbe riformulata la missione, e che dovrebbe prima di tutto risolvere i problemi interni di organici e di precariato" ha concluso, con chiaro riferimento all’Anpal.