Caso Gregoretti Salvini: "Deposizioni Lamorgese e Di Maio a nostro favore"

La difesa del leader leghista è tutta sulla condivisione delle scelte e per ora le udienze sembrano dargli ragione

Terzo capitolo del caso Gregoretti che vede indagato, per sequestro di persona, il leader della Lega Matteo Salvini. Oggi è stato il giorno dell’udienza presso l’aula bunker di Catania: giornata in cui, oltre al numero uno del Carroccio, sono stati ascoltati gli ex ministro Luigi Di Maio e la ministra degli Interni Luciana Lamorgese.  Accompagnato dall’avvocato Giulia Bongiorno, Salvini ha parlato così all’uscita dell’udienza.

"Abbiamo fatto quello che la legge ci permetteva e che gli italiani ci chiedevano. Abbiamo salvato vite" ha affermato l’ex ministro dell’interno, sottolineando che  "la linea Draghi è in perfetta sintonia con la nostra esigenza di accogliere chi Merita accoglienza".  "Visto che c’è un nuovo governo in carica di cui la Lega è orgogliosamente protagonista, anche viste le defezioni che arrivano da altre parti, siamo forza propulsiva di questo nuovo governo che attuerà politiche europee serie e rigorose sul tema immigrazione" ha proseguito Salvini.

“Abbiamo svegliato L’Europa” ha sostenuto parlando ancora di immigrazione “ e se adesso c’è più possibilità di redistribuire, come il premier Draghi ha detto nel suo discorso in aula parlando di una politica europea dei rimpatri, arriva grazie alla nostra azione". Tornando al processo  il leader del Carroccio si è detto convinto che "le deposizione dei ministri Lamorgese e Di Maio in aula sono state a nostro favore". "Non ho mai chiamato dei correi. Non ho mai alzato il dito contro Conte, ad esempio, Di Maio o Lamorgese, perché riteniamo che non ci sia nessun reato. Tutti attuavano le stesse politiche di governo", ha continuato, ricordando che "a rischiare 15 anni di galera sono io. Tutti pontificano, tutti chiacchierano, ma in aula bunker dove ci sono i processi di mafia c’è Matteo Salvini da imputato. Io oggi ho sentito una ricostruzione coerente e corretta dei fatti. Quello che facevamo lo facevamo insieme. Lo decidevamo insieme, lo festeggiavamo insieme". "E' emersa oggi una linea di governo condivisa, è chiaro che non c’è notizia di reato. C’è sequestro di persona se tengo a bordo delle persone senza un motivo e senza condividerlo con i miei colleghi di governo", ha, infine, concluso l'avvocato Bongiorno.

Oltre a Salvini, oggi, sono stati ascoltati, come sottolineato in precedenza, anche Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio. Per quanto concerne la testimonianza della prima, quello che si apprende da fonti locali è che alla ministra dell’interno sarebbero state poste domande sul paragone tra l’episodio Gregoretti e quello Ocean Viking, che nell’ottobre 2019 era rimasta in mare più di dodici giorni con 104 immigrati a bordo. "La deposizione della Ministra Lamorgese è stata tecnica, buona" questo il commento del gup Sarpietro dopo aver ascoltato la testimonianza.

Per Di Maio ha, invece, parlato il suo legale: “Le dichiarazioni alla stampa del legale di parte civile sulla deposizione del ministro Di Maio oggi in aula a Catania impongono una doverosa precisazione. Il ministro Di Maio non ha affatto detto che la notizia degli sbarchi si apprendeva dai tweet di Salvini, ma che da quei tweet dall’ex ministro degli Interni si aveva notizia del blocco della nave in mare. E, dunque, non dello sbarco, il che è sostanzialmente diverso. A rigor di logica, peraltro, affermare che si apprendeva di uno sbarco da un tweet è del tutto privo di senso, atteso che l’operatività di uno sbarco prevede un coordinamento di forze dello Stato e dunque un interessamento diretto delle autorità istituzionali preposte”.

All’udienza  erano presenti anche le parti civili che hanno chiesto che al processo fosse ascoltato anche l’ex magistrato Luca Palamara. Lapidario il commento di Salvini: “Lo sceglierà il giudice. Io Palamara me lo leggo la sera a casa e rabbrividisco" "A me interessa enormemente capire se per caso degli input di questo procedimento nascono dall'idea che un politico di destra debba essere fatto fuori dal punto di vista giudiziario", ha aggiunto l’avvocato Giulia Bongiorno “Io, dopo le deposizioni di oggi. vorrei solo che a marzo si concludesse tutto. non vorrei perdere tempo. Se vogliamo aprire questo capitolo, va bene, ma la preoccupazione è che passino altri tre mesi e di fare un processo nel processo. Noi stiamo assumendo iniziative su un tema assai rilevante. Non vorrei che fosse una iniziativa per perdere tempo" ha concluso la nota avvocatessa.