Giorno del ricordo, Salvini: "Revocare l’onorificenza a Tito, responsabile delle Foibe"

Anche il leader della Lega Matteo Salvini è intervenuto nel Giorno della memoria

Il leader della Lega Matteo Salvini, durante il Giorno del Ricordo, ha detto che bisognerebbe "revocare l’onorificenza a Tito", in quanto "primo responsabile delle Foibe". "Purtroppo nessuna iniziativa può cancellare la sofferenza di un’intera comunità, sebbene un passaggio doveroso resti ancora da fare per rimuovere almeno la vergogna di anni e anni di rimozione e silenzi. Penso alla proposta di legge di cui sono primo firmatario affinché sia revocata l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce conferita nel 1969 dal Presidente Saragat al Maresciallo Tito, responsabile politico di quei massacri", ha detto il capo del Carroccio. "Sarebbe un atto simbolico, certo, ma significativo". 

Giorno del ricordo, Salvini: "Tito responsabile delle Foibe"

"Il Giorno del Ricordo è stato uno delle più ardue conquiste della nostra coscienza collettiva. Il perché è presto detto. Le ragioni sono note", ha continuato Salvini. "Per attendere il collasso del comunismo abbiamo dovuto attendere in Europa fino agli ultimi anni del secolo scorso. Quando insieme ai calcinacci del muro di Berlino sono crollati i castelli di criminali menzogne che fino ad allora avevano tenuto nascoste troppe scomode verità. Tra queste, l’immane tragedia delle foibe è forse la più atroce per come ha saputo mescolare odio etnico e odio sociale, deportazioni di massa e tecniche di sterminio, diabolica propaganda e censure storiografiche”.

E ancora: "Per più di mezzo secolo, nessuna istituzione, né i nostri libri scolastici, hanno potuto ricordare le migliaia di italiani barbaramente uccisi. Uomini e donne, di tutte le età, con il macabro contorno di atrocità che la furia dei carnefici comunisti ha riservato sui loro corpi prima di finire sepolti, in taluni casi da vivi, nelle fenditure rocciose che diverranno sinonimo di quell’orrore. Un vero e proprio tentativo di sterminio, subito da italiani per il solo fatto di essere nati italiani, di cui ancora oggi sopravvivono le cicatrici in migliaia di storie familiari".

"Dove la memoria della persecuzione è stata coraggiosamente tramandata di generazione in generazione", ha concluso Salvini. "Fino all’istituzione del Giorno del Ricordo nel 2004, da quando si è finalmente legittimato e rafforzato un percorso di consapevolezza collettiva”.