Crisi di Governo, Renzi: "Al Presidente Mattarella chiederemo solo una cosa"

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi dopo le dimissioni del premier Conte: "Andremo al Quirinale senza pregiudizi"

Il principale protagonista della Crisi di Governo, Matteo Renzi, è atteso presto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Ora possiamo finalmente fare ciò che serve al Paese, ai suoi insegnanti, ai suoi lavoratori, ai suoi giovani: un governo serio, di legislatura, che dia risposte concrete e non evasive alle sfide drammatiche della pandemia e assicuri la ripresa", questo chiederà il leader di Italia viva al Capo dello Stato. "Un governo europeista non a parole, ma nei fatti: capace di concretizzare in progetti il gigantesco sforzo del Next Generation EU. Con un documento serio, scritto bene, concreto".

Crisi di Governo, la richiesta di Renzi

"Il Governo Conte era nato per mandare a casa Salvini", ha continuato Renzi. "Rivendico quella scelta". E ancora "Ricordo i 'No, giammai' del gruppo dirigente del Pd che preferiva le urne a un nuovo Governo. Cambiando idea hanno permesso di evitare un esecutivo sovranista. Anche allora fummo criticati come lo siamo oggi". "Forse in questa fase il massacro mediatico che abbiamo subito è stato persino peggiore. Ma voglio che tutti coloro che leggono le Enews sappiano che chi sta in Italia Viva e chi la sostiene sceglie di lottare per il bene comune, non di appiattirsi sui luoghi comuni", dice il leader di Italia Viva.

In seguito Renzi si difende dalle bugie che sono circolate su di lui: "Noi non abbiamo paura di dire la verità anche se per quella verità i professionisti delle fake news ci attaccano ovunque. Ma la politica è difendere delle idee, non cercare degli incarichi. E chi sta con noi deve ricordarsi che non rinunceremo mai al coraggio delle battaglie scomode e alla libertà delle proposte difficili".

Italia viva e la Crisi

"Non è Italia Viva ad aver aperto una crisi: è l’Italia che deve affrontare una crisi da far tremare i polsi - ha continuato Matteo Renzi, spiegando le motivazioni della rottura con Conte -. Siamo tra i peggiori al mondo come Pil nel 2020, come rapporto popolazione/decessi per Covid, come numero di giorni di scuola persi dai ragazzi".

"Chiediamo un salto di qualità nella gestione della Res pubblica - dice -. Significa scommettere su progetti che fanno crescere i posti di lavoro, come tutte le associazioni di categoria hanno chiesto in questi giorni al Governo, non che garantiscano sussidi. Significa cambiare passo nella gestione dei vaccini: la struttura del Commissario mostra evidenti ritardi, come già era accaduto per le mascherine, per i tamponi, per i banchi a rotelle. Significa avere una visione da qui a 30 anni, non da qui a trenta minuti. Significa essere garantisti, non giustizialisti".