Crisi di Governo, Mattarella pronto a rispondere no se Conte non ha numeri certi
Oggi, mercoledì 27 gennaio, prendono il via le consultazioni con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dureranno fino a venerdì
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella presto sarà chiamato a offrire la sua soluzione per uscire dalla crisi di Governo, e, da quanto filtra, Conte per essere riconfermato dovrebbe portare numeri certi. In caso contrario, Mattarella potrebbe essere incline questa volta a diramare nuove elezioni. Non ci dovrebbe essere infatti alcun "pre incarico" o una sorta di mandato esplorativo al Premier. L'unica possibilità di Giuseppe Conte è portare al Quirinale numeri solidi per il suo ipotetico terzo governo.
Crisi di Governo, Mattarella e Conte
Le sfide che il prossimo nuovo Governo è chiamato ad affrontare si chiamano Recovery Plan e campagna vaccinale. Per questo motivo sarebbe utile che a comandare sia una maggioranza solida e non cucita insieme dalla fretta. Il primo colloquio di Sergio Mattarella con Giuseppe Conte è stato rapido. Ora si attendono le consultazioni con le altre forze parlamentari. Le consultazioni iniziano oggi, mercoledì 27 gennaio e dureranno fino a venerdì. Solo allora si potrà conoscere cosa avrà deciso il Presidente Mattarella e quale sorte ha riservato per l'attuale Governo presieduto da Giuseppe Conte.
Come ricorda Il Tempo, la situazione al momento vede i tre partiti della maggioranza e un nuovo gruppo di "europeisti" schierati per il Conte III. La somma, però, si attesterebbe su 154 senatori, mentre la soglia è fissata a quota 161 (maggioranza assoluta). Inoltre solo tra i 166 e i 167 garantirebbero una navigazione tranquilla. Nel conteggio mancano però i senatori a vita, il cui peso si è già mostrato decisivo più di una volta in Italia.
Italia viva e Centrodestra
Ancora una volta il destino di Conte potrebbe dipendere da Italia viva. Renzi già ha ribadito che non metterà veti sul Conte ter, ma un suo appoggio esterno pare una strada pericolosa e poco praticabile. Pochi infatti si fidano dell'ex segretario del Partito democratico, che più volte è stato etichettato come un "rottamatore" di Governi. Infine la pentastellata Barbara Lezzi (del filone dei simpatizzanti di Di Battista) ha già detto che non voterebbe la fiducia a un nuovo governo con Italia viva. E come lei la pensano molti altri.
Anche per questo motivo, in questi giorni, si cercavano defezioni o sponde tra le Forze del Centrodestra. Tuttavia queste non ci sono state. Al contrario, Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia andranno da Mattarella a braccetto, presentando un fronte unito. Con loro anche Cambiamo di Giovanni Toti e Udc. Per loro, l'unica strada sono le urne.