Governo, fiducia stretta per Conte in Senato. Premier: 'Obiettivo maggioranza più solida'

Al Senato 156 voti favorevoli, 140 contrari e 16 astenuti. Se i 16 senatori di Italia Viva avessero votato 'no', il fronte della maggioranza e quello dell'opposizione sarebbero stati alla pari (156 a 156).

"Il Governo ottiene la fiducia anche al Senato. Ora l'obiettivo è rendere ancora più solida questa maggioranza. 

L'Italia non ha un minuto da perdere. Subito al lavoro per superare l'emergenza sanitaria e la crisi economica. Priorità a piano vaccini, Recovery Plan e dl ristori". Così il premier Giuseppe Conte in un tweet.

Niente maggioranza assoluta in Senato ma 156 voti favorevoli alla fiducia consentono al governo di andare avanti, per il momento. Se i 16 senatori di Italia Viva avessero votato 'no', il fronte della maggioranza e quello dell'opposizione sarebbero stati alla pari (156 a 156).

Governo, fiducia in Senato con 156 voti a favore

Fiducia al Governo con 156 sì, 140 no e 16 astenuti. Il Senato approva la fiducia.

Ecco che cosa è successo.

Governo: caos su voto Ciampolillo, Casellati chiede il video

Caos al Senato sul voto di Lello Ciampolillo, ex senatore del M5, e la presidente Elisabetta Casellati ricorre alla 'Var'. Ciampolillo durante il voto di fiducia a palazzo Madama non ha risposto alle prime due chiamate, ma sul filo di lana, quando la presidente del Senato aveva già chiuso le votazioni ha chiesto di poter esprimere il suo voto. Casellati ha deciso di fermare tutto e ricorrere alla registrazione della seduta prima di decidere se riaprire o meno il voto all'ex senatore del M5S. Al momento i questori sono riuniti per chiarire la situazione.

"Risulta che il Senatore Ciampolillo sia arrivato alle 22:15 e io ho dichiarato chiusura alle 22:15. Dunque riammetto alla votazione il senatore Ciampolillo e il senatore Nencini", ha detto Casellati dopo aver rivisto il video. 

Crisi di governo, Matteo Salvini asfalta i senatori in vendita: "Fanno di tutto per la poltrona"

Oggi, martedì 19 gennaio, è un giorno impervio per la tenuta della maggioranza di governo tra numeri e discorsi, il giorno più lungo. E' il momento di mettere alla prova la fiducia del Senato nel governo Conte. Matteo Salvini interviene su Twitter appena dopo il discorso di Matteo Renzi: "Un saluto dal Senato, Amici - cinguetta Salvini - Verso le 19.30 il mio intervento. Alcuni discorsi di senatori in vendita davvero imbarazzanti: fuori dal Palazzo gli Italiani hanno testa e cuore a lavoro, scuola e salute, qui dentro c’è gente che per la poltrona farebbe, anzi fa, di tutto".

Matteo Salvini interviene al Senato: "Dibattito surreale"

"Dibattito surreale, per qualcuno qui il problema è perdere la poltrona, qualche collega mi ha fatto vergognare di essere senatore. State facendo quello per cui qualcuno prima è finito addirittura a processo, la compravendita di senatori", ha tuonato il leader leghista sulla trattativa dei parlamentari, accusando Conte. "State cercando dei complici da pagare per mantenere le poltrone", l'affondo. E ancora: "Vedo tanto nervosismo, forse siete meno convinti di portare a casa la poltrona".

"Ricordo ai senatori a vita che si apprestano a votare la fiducia - ha quindi aggiunto Salvini -, cosa diceva il leader dei 5 Stelle di loro, 'non muoiono mai o muoiono troppo tardi'".

"Noi per i no, lo dico a Renzi, abbiamo mollato sette poltrone, non due", ha poi sottolineato , passando quindi al tema Recovery e Ue: "Sono per due terzi dei prestiti che dovranno essere restituiti, non è 'cosa vostra', ma cosa di tutti" e "se la Ue imporrà la patrimoniale, nuove tasse, e voi direte sì sarete attentatori nei confronti degli italiani".

Fiducia al Senato, Conte replica a Renzi

Il Presidente Giuseppe Conte, nella sua replica al dibattito sulle comunicazioni sulla situazione politica, sottolinea che "Un tema toccato dalla senatrice Drago è il calo demografico: è un problema serissimo, è uno dei cali tra i più severi degli ultimi anni. Anni fa in Germania successe la stessa cosa". "Se non interveniamo adesso in tempo - ha aggiunto Conte -  rischiamo di compromettere il futuro dei nostri figli. Occorrono investimenti economici strutturati, dobbiamo investire sul futuro e non possiamo farlo creando una crisi di governo o cercando di far cadere un governo. Da luglio partirà tra l'altro la riforma dell'assegno unico mensile per oltre 12 milioni di bambini, un progetto avviato dalla ministra di Iv Bonetti". 

La scuola
"Il tema della scuola ci sta a cuore a tutti, dobbiamo lavorare perché resti centrale nell'agenda non del governo ma del Paese. Abbiamo realizzato 40mila aule in più, merito di una grandissima sinergia con sindaci, presidenti delle Regioni, autorità territoriali. Abbiamo mobilitato 10 mld in più sulla scuola, archiviando la stagione dei tagli che avevamo ereditato". 

Il calo demografico
"Il calo demografico è un problema serissimo, il calo delle nascite è una delle più severe degli ultimi anni: è molto preoccupante perché se non interveniamo adesso rischiamo di compromettere il futuro dei nostri figli e occorrono interventi strutturati, dobbiamo investire sul futuro. E certo non possiamo farlo con una crisi di governo". 

"Caduta Pil più forte è falsa"
"Molte osservazioni hanno riguardato il nostro calo del Pil e la consistenza dei ristori. Non corrisponde affatto al vero che l'Italia sia prima per caduta più forte del Pil. Nonostante siamo stati colpiti per primi dalla pandemia nei primi tre trimestre del 2020 il calo tendenziale del Pil è stato lo stesso che in Francia, inferiore alla Spagna e al Regno Unito". 

Riforma della giustizia e ddl sulla giustizia
"È chiaro che sulla giustizia abbiamo una delle riforme strutturali che ci attende, è uno degli oggetti delle raccomandazioni europee. Intanto è stato programmato l'aumento della dotazione organizzata dei magistrati di 600 unità. Nel Recovery troverete uno stanziamento di 1,3 miliardi per rendere più spedita la nostra giustizia e per smaltire l'arretrato". "Il senatore Romeo, della Lega, chiedeva dei ddl sulla giustizia. Dal 2019 quello sulla giustizia civile e dal 2020 quello del processo sono alla commissione giustizia del Senato che è sotto presidente della commissione del suo partito. Cerchiamo tutti di dare un'accelerazione".

Covid-19
"La Germania nelle ultime settimane ha superato i mille morti al giorno nonostante le rigide misure, addirittura nel mese di gennaio i numeri parlano di quasi il doppio dei morti dell'Italia. Il Covid sta mettendo in ginocchio Paesi anche più strutturati, che hanno investito più di noi nella sanità e dovevano risultare più resilienti. Ma la contabilità dei morti è questione molto delicata. Teniamola fuori dalla contesa politica, perché le polemiche rischiano di toccare un argomento molto triste".

La risposta a Renzi e Iv
"Renzi ha ricostruito dal suo punto di vista le ragioni del discutere la fiducia al governo. A me però non sembra che quando abbiamo trattato dei temi concreti non si sia trovata una soluzione. Se parliamo del Recovery Plan non è stato elaborato in qualche oscura cantina di Palazzo Chigi ma è stato elaborato in incontri bilaterali con tutti i ministri, anche le ministre di Iv. La bozza, che avete voluto distruggere anche mediaticamente, era frutto di un primo confronto a livello bilaterale con tutti i ministri".

Recovery Fund
"Sul Recovery occorreva un confronto, un momento collegiale, perché restava il problema di scelte strategiche, tirare fuori la politica, che dà una visione, questo è frutto di un confronto collegiale. Ma il confronto collegiale si può fare anche con toni tranquilli e leale collaborazione. L'effetto finale di Iv è stato bloccare per 40 giorni il Recovery: avremmo potuto incontrarci intorno a un tavolo e nel giro di una ventina di giorni e dare al Parlamento molto prima una versione aggiornata che è stata migliorata anche grazie al vostro contributo, ma grazie a tutte le forze di maggioranza e nessuno può avere la pretesa della verità nelle soluzioni più proficue per il Paese". 

Conte a Iv: "Non avete mai trovato porte chiuse, avete scelto strada aggressione"
"Avete ritenuto che la cabina di regia non era accettabile? Ma quando mai non si è discusso? Il risultato è che adesso dobbiamo affrettarci e il lavoro è urgente, perché ce lo chiede anche l'Ue. Quando si sceglie la via del dialogo, e voi lo sapete, non avete mai trovato porte chiuse. A un certo punto avete scelto la strada dell'aggressione e degli attacchi mediatici, avete cominciato a parlare fuori e non dentro. La rispettiamo ma possiamo dire che forse non è la scelta migliore negli interessi del Paese?". 

"Un patto di fine legislatura"
"Noi abbiamo chiesto contributi ad un progetto - ha aggiunto Conte - con scelte chiare e valoriali, con una chiara vocazione europea e atlantica. Si basa su un solido dialogo sperimentato gia' da almeno tre forze di maggioranza ma è ben aperto a chi vuole migliorarlo, a chi vuole dare un contributo leale. Questo è un patto di fine legislatura, ci sono tutti i margini per offrire un rendiconto ai cittadini su ciò che stiamo facendo". 

Renzi all'attacco: "Conte cambia idea per tenersi la poltrona"

Matteo Renzi di Italia Viva, durante il suo intervento nell'aula del Senato, rivolgendosi al premier Conte ha esordito dicendo: "Noi pensiamo che il suo governo non sia il migliore governo del mondo, pensiamo che per la drammaticità della pandemia ci sia bisogno di un governo più forte. Noi non pensiamo che davanti la tragedia che il Paese sta vivendo possa bastare la narrazione de 'gli altri Paesi ci copiano'". E sulla crisi sanitaria: "I nostri medici sono straordinari ma l'Italia è il Paese al mondo con peggior rapporto decessi Covid, occorre investire di più in sanità, farlo meglio, farlo adesso". "Mi sarei aspettato da lei un elenco ambizioso - ha continuato - un grande sogno per il futuro del Paese, un orizzonte, noi abbiamo detto a lei apriamo un grande dibattito in Parlamento". "Sono mesi in questa aula che le stiamo chiedendo una svolta - ha aggiunto Renzi - sono mesi che vi chiediamo di cambiare e non è vero che siamo stati irresponsabili". "Lei ha detto non è questo il momento della crisi - ha continuato Renzi - ma questo è il momento per guardarsi fino in fondo e decidere, ora o mai più si può fare la discussione, ora ci giochiamo il futuro, facciamo un passo verso il futuro". E sulle dimissioni delle ministre di Iv Bonetti e Bellanova: "Quando due donne si dimettono dall'incarico di ministero dovreste avere rispetto per chi abbandona una poltrona in cambio di un'idea". "Signor Presidente - ha proseguito Renzi - lei può venire in Parlamento e trovare una maggioranza, vediamo se troverà 161 voti. Se volete andare avanti con una maggioranza 'raccogliticcia' vi auguro che sia una maggioranza. Per noi a differenza degli altri la politica non è cambiare le idee per mantenere la poltrona, quando si fa politica si può anche rinunciare ad una poltrona ma non si può rinunciare ad un'idea".

Governo, Giuseppe Conte alla sfida in Senato

Dopo i trecentoventuno voti a favore incassati alla Camera il premier Giuseppe Conte affronta oggi la prova più dura: quella del Senato. Il dibattito è partito alle 9.30 di questa mattina, con il suo intervento di fronte, tra l'altro, allo 'sfidante', il senatore di Rignano Matteo Renzi.

LA DIRETTA

La diretta dal Senato

Governo, Conte ottiene fiducia piena alla Camera 

Una fiducia piena quella incassata ieri da Conte, andata di sei voti oltre la maggioranza assoluta pari a 315 grazie ai sì di cinque deputati ex M5S, il dissidente sempre 5S Andrea Colletti e l'azzurra Renata Polverini.

La partita al Senato appare più difficile: raggiungere quota 161 è al momento considerato un miraggio. Italia Viva conferma la scelta di astenersi ma alla maggioranza basterà un voto in più delle opposizioni per vincere questo round, poi si volterà pagina e sarà tutta da scrivere.

A Palazzo Madama prenderanno la parola Teresa Bellanova e lo stesso Matteo Renzi: "Non c'è stata volontà di costruire una agenda condivisa", è l'invettiva di ieri di Ettore Rosato nei confronti del premier. Il pallottoliere di Palazzo Madama continua a essere mobile: le stime oscillano tra i 154 voti a favore del governo fino a quelle più ottimistiche che prefigurano quota 158.
Ma la partita aperta con le dimissioni delle ministre Iv non finirà con il voto nelle aule parlamentari.
Intanto di riunione in riunione, il centrodestra cerca intanto di serrare i ranghi: l'Udc fa sapere non passerà al 'nemico' e l'unica via, per la coalizione guidata da Salvini, Meloni e Berlusconi, passa per le dimissioni del premier. Quello in atto, attacca Giorgia Meloni, è solo un "vergognoso mercimonio".