Crisi di governo, Renzi spera ancora in un ribaltone al Senato: ecco perchè

Il leader di Iv punta tutto sull'unità del suo partito. Senza fuoriuscite, difficile che i responsabili di Conte siano sufficienti per la maggioranza. E allora, Renzi tornerebbe nuovamente in auge per un ruolo nel post-Conte. "Dobbiamo essere una falange macedone".

Matteo Renzi si prepara ad affrontare in aula il Premier Giuseppe Conte. Lo scontro dovrebbe sancire la nascita di una nuova maggioranza in aula, favorita dalla comparsa di un gruppo di “responsabili” pronti a far da stampella al Conte Bis, ormai orfano della compagine di Italia Viva. Il gruppo potrebbe essere formato anche, e soprattutto, da esuli del partito dell’ex-Premier, ragione che spinge Renzi a chiedere ai suoi unità e compattezza in un momento decisivo per il suo futuro politico. 

A detta del senatore toscano infatti, lo scontro con il Premier non l'ha ancora visto uscire sconfitto, “la battaglia non è ancora finita” ha fatto sapere ai suoi. In un’intervista concessa a La Stampa, Renzi ha precisato di non essere convinto che Conte, al momento, abbia i numeri che gli possano garantire di rimanere a Palazzo Chigi. “Ma se li avrà, auguri - ha aggiunto il leader di Italia Viva - È la democrazia. E la democrazia è sacra. Resta un fatto, però: se non prende 161 voti (la maggioranza richiesta al Senato, ndr) tocca a un Governo senza Conte”. 

Renzi: “Conte ha scelto l’azzardo. Governare non sarà facile”

Come già detto, la truppa dei responsabili in Parlamento vedrebbe inclusi propri alcuni senatori pronti ad abbandonare Italia Viva e il progetto renziano, prima che sia troppo tardi. Ma anche su questo Renzi ha da ridire: “Non ne sarei così sicuro. Forse qualcuno lascerà, ma se fossi nel governo, almeno per scaramanzia, aspetterei martedì per vedere come va a finire”. La differenza tra Italia Viva e il Governo Conte bis sta, agli occhi dell’ex-Premier, nel fatto che le idee politiche dei primi siano in conflitto con la sola ed esclusiva volontà di restare al potere dei secondi. “Conte ha scelto l’azzardo - prosegue Renzi - Governare mettendo insieme Mastella e la De Petris di LeU non sarà facile”, cercando di spegnere gli entusiasmi che si stanno creando per il probabile rafforzamento della maggioranza. 

“Italia Viva non parteciperà al più grande spreco di fondi pubblici della storia”

Matteo Renzi ha deciso anche di ritornare sui motivi che hanno spinto lui e le ministre Bellanova e Bonetti all’uscita dalla maggioranza. “La nostra è stata una decisione inevitabile”, sentenzia. Sono mesi che Italia Viva prova infatti, a detta del leader, a portare in Parlamento temi che il partito ritiene importanti. “Se vogliono continuare a rinviare va bene. Ma lo facciano senza che noi diventiamo complici del più grande spreco di risorse della storia repubblicana”. Durissimo anche il contrattacco riservato al segretario dem, Nicola Zingaretti. Accusati dal PD di essere inaffidabile, l’ex-Premier ha risposto così: “Ho utilizzato verso Conte parole molto più gentili di quelle che usava Zingaretti su di lui nei nostri colloqui privati. Evidentemente ha cambiato idea. Capita a tutti”. E poi ancora, "Quando Zingaretti parla non rispondo mai alla prima dichiarazione. Se avessi ascoltato Nicola alla prima dichiarazione - nell'agosto del 2019 - oggi avremmo un Governo Salvini-Meloni". 

Il rapporto tra i due contendenti non ha fatto che peggiorare negli ultimi mesi. I temi su cui la maggioranza si è spaccata sono stati sostanzialmente tutti quelli di cui si è parlato da settembre ad oggi. Dai soldi alla sanità fino alla riapertura delle scuole, “abbiamo fatto delle richieste: ci possono ascoltare o tutto deve essere ridotto a rapporto personale e alla categoria simpatia/antipatia?”. 

Incerti i numeri dei “responsabili”. Renzi spera ancora in un ribaltone in aula

Senza i numeri necessari in Senato, il Governo Conte giungerà alla sua fine. Pronto nel caso un ragionamento congiunto tra tutte le forze politiche, anche di opposizione, per dar vita a un governo tecnico. Il nome sulla bocca di tutti è quello di Mario Draghi, l’ex Presidente della Banca Centrale europea è tra i favoriti alla successione nel caso in cui Conte fosse costretto a farsi da parte. Un ritorno di Italia Viva nella maggioranza non è comunque da escludersi, aggiunge Renzi. “A patto che ci sia il Mes, si sblocchino i cantieri, si aumentino i soldi per sanità e scuola, si acceleri sull’alta velocità”. 

Il senatore toscano sostiene anche che il Quirinale non sia per nulla convinto dei proclami di Conte e Casalino sulla possibilità di andare avanti grazie ai “responsabili”.  “Dobbiamo essere come una falange macedone”, ha aggiunto. Renzi ha contattato personalmente tutti i suoi parlamentari, sia alla Camera che al Senato, dal momento che sta rischiando tutto. Farlo senza l’appoggio delle sue truppe, sarebbe un suicidio assicurato. Sul tema, ha espresso il seguente pensiero: “Abbiamo due o tre incerti, dopodiché aspettiamo le loro mosse”.