Scontro finale tra Renzi e Conte sui Servizi: "Ora lasci la delega per far luce sui rapporti con Trump"
L'affondo dei renziani dopo gli eventi di Washington DC. Nessuno vuole che Conte mantenga il controllo delle agenzie di sicurezza, al centro della polemica la visita di William Barr a Roma
Matteo Renzi va nuovamente all’attacco. Il senatore toscano, leader di Italia Viva, deve aver capito che il periodo è propizio per fare rivendicazioni di ogni sorta, motivo per cui oggi ha deciso di entrare a gamba tesa sul Premier, alla luce degli eventi di Washington DC. L’indebolimento della reputazione internazionale di Trump dopo la sconfitta con Joe Biden, a cui si accompagna lo sgomento per l’invasione del Campidoglio da parte dei sostenitori del Presidente in carica fino al 20 gennaio, ha permesso agli oppositori della linea Trump in Italia di prendersi la rivincita dopo anni di mugugni.
La visita di Barr al centro delle polemiche
“Bisogna fare chiarezza sulla visita di William Barr in Italia”, ha detto Renzi. Un chiaro messaggio in codice che va a colpire colui che siede a Palazzo Chigi, Giuseppe Conte. Il Premier ha avuto, lungo tutto l’arco del suo mandato, un ottimo rapporto con l’amministrazione Trump, tanto che i rapporti tra le due cancellerie sono maturati non poco dal 2018. Un anno e mezzo fa a Roma è arrivato in visita niente meno che l’Attorney General di Trump, ovvero il Procuratore generale americano, William Barr. Ma le visite, furono due, di Barr a Roma avvennero aggirando i protocolli, dal momento che si sostiene che il Procuratore di Washington DC arrivò con il chiaro intento di fare pressioni sul Governo italiano sull’eventuale ruolo di Roma nell’affare Misfud e anche per discutere di un potenziale coinvolgimento nel caso del Russiagate.
All’epoca, le visite di Barr portarono lo stesso Matteo Renzi a chiedere che il Premier riferisse al Copasir sulla vicenda. Il senatore disse anche che Conte avrebbe dovuto rimettere la delega ai Servizi, visto che chiaramente il Parlamento non era stato aggiornato del motivo della visita. Per questo motivo, da settimane IV ha trovato nella delega ai Servizi un asset cruciale per ridisegnare il patto di maggioranza. I deputati renziani vanno chiedendo che il Premier lasci questa preziosa delega a un membro dei partiti di maggioranza, possibilmente del PD o di IV.
“Ora Conte lasci la delega ai Servizi”, l’appello di Italia Viva
Gli eventi degli scorsi giorni a Washington DC hanno permesso che l’argomento tornasse al centro del dibattito. Da Italia Viva filtra un messaggio chiaro, “Oggi più che mai, è necessario che Conte lasci quella delega, come sempre è successo con i governi precedenti”. Quello che i renziani chiedono è un uomo nuovo a capo dei Servizi, “anche per fare luce sui fatti di quell’estate”, riferendosi alle visite di Barr a Roma. Il vento sta cambiando dunque, tanto che Conte ormai si è rassegnato a dover cedere anche su questo punto. Il punto è capire fino a che livello le agenzie di sicurezza italiane si siano compromesse per favorire l’Amministrazione Trump.
Per questo ha fatto storcere parecchio il naso l’atteggiamento assunto da Conte mentre a Washington si assisteva a scene di delirio, con il Congresso occupato. Dal Premier nessuna condanna a Trump, anzi. Per questo motivo si è voluto sottolineare come la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, abbia assunto posizioni molto più decise, condannando il Presidente in persona in quanto “mandante delle proteste”. “Deploro il comportamento di Trump” ha dichiarato appunto la Merkel. È così che dunque Luciano Nobili, molto vicino al leader di IV, ha ironicamente domandato “C'è qualcuno a Palazzo Chigi? Quando arriva la condanna di Conte”.
Sulla delega si gioca il futuro del Governo
La fine di Trump è dunque il momento giusto per sferrare l’attacco al Premier per il gruppo dei renziani. Ed è proprio la questione dei Servizi a tenere banco. Tutti vogliono di colpo sapere che cosa sia successo durante i viaggi dell’Attorney general a Roma. Sotto accusa anche le frasi del Premier durante l’incontro con il tycoon, “Siamo entrambi governi del cambiamento” aveva detto l’avvocato. Ecco quindi, di colpo, la rivincita degli anti-Trump. Tutto che va fatto risalire, secondo quanto fanno trapelare da Italia Viva, alla delega ai Servizi, da sempre nelle mani del Premier. Nel caso in cui Conte facesse anche solo una parziale marcia indietro, decidendo di non cedere con troppa facilità la delega, ecco che la maggioranza potrebbe davvero esplodere, soprattutto alla luce degli eventi a cui tutto il mondo ha assistito.