cronaca
Malattie cardiovascolari, parte da Roma campagna di prevenzione itinerante
Roma, 25 set. (Adnkronos Salute) - Incoraggiare ogni cittadino a prendersi cura della propria salute cardiovascolare informandosi, sottoponendosi a controlli di base e adottando comportamenti di prevenzione. E' l'obiettivo della campagna 'Il tuo cuore nelle tue mani', un'iniziativa itinerante di prevenzione cardio-cerebrovascolare che prende il via a Roma martedì 30 settembre con una prima giornata di screening gratuiti in piazza del Popolo (dalle 10 alle 18). La campagna è promossa da Daiichi Sankyo Italia in collaborazione con l'Istituto nazionale per le ricerche cardiovascolari (Inrc), con il supporto di Roma Capitale e il patrocinio di A.L.I.Ce. Italia Odv, Cittadinanzattiva, Coordinamento nazionale associazioni del cuore (Conacuore Odv), Feder-A.I.P.A., Fondazione italiana per il cuore (Fipc) e del Consiglio regionale del Lazio. Dopo Roma, la campagna proseguirà con tappe a Torino e Palermo.
Le malattie cardio-cerebrovascolari (Cvd) restano la prima causa di mortalità nel mondo - ricorda una nota - per questo la campagna intende ridurre il ritardo nella richiesta di assistenza, migliorare la conoscenza dei sintomi (anche nelle loro differenze tra i sessi) e favorire l'adesione ai percorsi terapeutici e di follow-up. "Daiichi Sankyo è da anni impegnata nella promozione della salute cardiovascolare su più fronti, dalla ricerca alla prevenzione, fino al sostegno dei pazienti, e siamo orgogliosi di dare il via a questa iniziativa collettiva - dichiara Joanne Jervis, Managing Director & Head of Specialty Business Division, Daiichi Sankyo Italia - Un progetto speciale come questo permette di portare il dibattito direttamente sui territori, rafforzare il rapporto tra cittadini e istituzioni locali e divulgare le proposte di policy elaborate con il contributo di esperti e stakeholder. Confidiamo in una partecipazione ampia e attiva sin dalla prima tappa romana".
Durante la giornata sarà possibile effettuare gratuitamente elettrocardiogramma (Ecg), controllo della pressione arteriosa, profilo lipidico, controllo della glicemia, misurazione della circonferenza vita. Operatori sanitari e volontari saranno presenti per fornire consulenze, materiale informativo semplificato e indicazioni su come rivolgersi ai servizi sanitari territoriali. La campagna non si limita ai controlli: vuole anche sensibilizzare sui segnali meno noti e sulle differenze di genere nella presentazione delle patologie cardiovascolari. "La prevenzione è la chiave per ridurre l'impatto delle malattie cardio-cerebrovascolari - afferma Francesco Fedele, presidente dell'Inrc - Questa iniziativa, che offre controlli immediati e gratuiti, mette al centro l'informazione chiara e promuove percorsi di cura e politiche condivise: è fondamentale raggiungere cittadini di tutte le età e sensibilizzare soprattutto sulle differenze di genere nella presentazione clinica, perché la conoscenza salva vite".
La campagna si fonda anche sui risultati di una survey europea realizzata da Daiichi Sankyo Europe, 'The 2025 European heart health survey - Public perceptions on cardiovascular care', condotta online tra il 25 marzo e il 14 aprile in Austria, Belgio, Germania, Italia, Portogallo e Spagna. Hanno partecipato complessivamente 3.674 pazienti e 4.906 cittadini. Sono emersi - riporta la nota - risultati significativi che motivano la necessità di rafforzare prevenzione e informazione sul pubblico. In particolare: un terzo dei pazienti dichiara di aver vissuto un evento cardiaco o di essere stato classificato ad alto rischio cardiovascolare; tra il pubblico generale, i fattori legati allo stile di vita (attività fisica e alimentazione) sono percepiti come la principale barriera alla salute cardiovascolare; le donne risultano significativamente più propense degli uomini a considerare lo stress come ostacolo al mantenimento della salute cardiovascolare. Non solo: il 53% dei pazienti non conosce le differenze di sintomatologia tra uomini e donne. La consapevolezza cala drasticamente con l'età (dal 46% tra i minori di 25 anni al 15% tra gli over 65). Quasi il 50% del pubblico generale non riconosce differenze di genere nei sintomi, e la maggioranza (53% degli uomini e 44% delle donne) ritiene che non esistano. Ancora: oltre un quarto dei pazienti afferma di non aver mai contattato un professionista sanitario nonostante la comparsa di sintomi cardiovascolari; tra le pazienti di sesso femminile, quasi il 40% attende oltre 6 settimane dall'insorgenza dei sintomi prima di rivolgersi a un medico; il 17% dei pazienti dichiara di essere "poco familiare" con i sintomi delle malattie cardiovascolari, indicando la necessità di maggiore informazione ed educazione.
Per quanto riguardala popolazione italiana, si conferma che oltre il 20% dei pazienti italiani non si reputa particolarmente informato sui sintomi cardiovascolari. I più riconosciuti sono: dolore toracico (79%), affaticamento (73%) e difficoltà respiratorie (72%), mentre dolore localizzato (31%) e nausea/vomito (29%) sono meno noti. Solo il 17% ha cercato assistenza medica immediatamente dopo l'insorgenza dei sintomi; il gruppo più numeroso (26%) ha atteso alcuni giorni; il 24% ha dichiarato di non aver mai consultato un medico per sintomi cardiovascolari. Il peso corporeo (80%) è percepito come il principale fattore di rischio, seguito dall'età (66%). Il 60% dei pazienti ritiene che una comunicazione più efficace da parte del medico aiuterebbe maggiormente, e il 53% indica la necessità di informazioni più semplici e chiare.
La campagna segue la pubblicazione del Policy Act 'Salute cardiovascolare: un impegno comune per migliorare la prevenzione e l'aderenza terapeutica', realizzato grazie alla collaborazione di Daiichi Sankyo Italia e redatto da un gruppo di lavoro misto composto da istituzioni, esperti sanitari, società scientifiche, associazioni civiche, fondazioni e organizzazioni di pazienti. Solo nel 2021 - conclude la nota - le malattie del sistema circolatorio hanno causato oltre 217mila decessi in Italia (pari al 30,8% del totale), confermandosi la prima causa di morte nel Paese. La scarsa aderenza terapeutica grava sul Ssn per circa 2 miliardi di euro l'anno: migliorarla anche solo del 15% potrebbe ridurre significativamente il rischio di infarto, ictus e mortalità cardiovascolare, con un risparmio potenziale di oltre 300 milioni di euro l'anno.