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Giornata della Memoria, Meloni: “Shoah opera dei nazisti, fascisti complici”, annunciato piano contro l’antisemitismo
La premier annuncia una Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo, la comunità ebraica di Milano diserta l’incontro con l’Anpi in polemica con l’utilizzo del termine genocidio a Gaza
Nel suo messaggio per l'80° anniversario della liberazione di Auschwitz, la premier Giorgia Meloni, ha voluto sottolineare il ricordo delle vittime della Shoah e l'importanza di mantenere viva la memoria, prima di annunciare un piano per la lotta contro l’antisemitismo.
"Ottant'anni fa l'orrore della Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza. Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l'abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico", ha affermato la premier, che si trova in questo momento in visita ufficiale in Arabia Saudita dove ha incontrato il principe ereditario Mohamed bin Salman.
Il regime fascista complice della Shoah
La premier ha poi fatto riferimento al ruolo del regime fascista guidato da Benito Mussolini nello sterminio degli ebrei: "Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica. Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia – ha scritto Meloni. Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l'infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni".
Meloni annuncia la Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo
La premier Meloni ha poi annunciato una "Strategia nazionale per la lotta all'antisemitismo, un documento che fissa obiettivi e azioni concrete per contrastare un fenomeno abietto", ribadendo che l'antisemitismo resta una piaga ancora presente, da combattere con determinazione.
Polemiche tra l’Anpi e la comunità ebraica
La giornata, però, non è stata priva di polemiche. La comunità ebraica di Milano ha scelto di non partecipare a un incontro con gli studenti nella sede del Comune per contestare l'Anpi che ha utilizzato il termine "genocidio" per descrivere il conflitto a Gaza.
"C'è il rischio che se alla Shoah si danno altri significati non si onorano le vittime ma si offendono", ha dichiarato Ilan Boni, vicepresidente della Comunità ebraica di Milano, sottolineando che "onorare le 6 milioni di vittime significa non modificare la narrativa". Boni ha anche espresso preoccupazione per i crescenti episodi di antisemitismo, evidenziando il dolore della senatrice Liliana Segre, che sente ripetersi oggi insulti simili a quelli del periodo nazifascista.
L'Anpi, dal canto suo, ha respinto le accuse, definendole "strumentali". Il presidente dell'Anpi di Milano, Primo Minelli, ha dichiarato: "Non vogliamo aprire nessuna polemica. Oggi è la giornata della memoria quindi si parla solo ed esclusivamente della Shoah e dei campi di sterminio che vennero liberati - ha dichiarato Minelli - Noi non vogliamo sollevare polemiche, ne parleremo più avanti".
"Non è possibile che ogni volta che c'è un intervento istituzionale ci sia questo attacco ingeneroso nei confronti dell'Anpi", ha concluso.