Fed rialza tassi di interesse di 25 punti e li porta al 4,75-5%. Ai massimi dal 2007
La banca centrale americana ha scelto di continuare la campagna di rialzi dei tassi per fermare la corsa dell'inflazione provocata anche dal costo delle materie prime da inviare in Ucraina
Dopo la BCE è toccato anche alla Fed con un voto all'unanimità rialzare i tassi di interesse di 0,25% portandoli in una forchetta compresa tra i 4,75-5%. È arrivata la tanto agognata decisione del comitato di politica monetaria della Federal Reserve (Fomc) che ha continuato così con la sua politica di rialzo dei tassi, che la vede da tempo impegnata, specie dopo l'aumento dell'inflazione causa costo delle materie prime da inviare in Ucraina. La Banca Centrale Europea pochi giorni decise di aumentarli dello 0,50% portandoli al 3,50%. Anche qui, ai massimi dal 2007.
Fed rialza tassi di interesse di 0,25%. Ai massimi dal 2007
È questa la decisione arrivata nella serata in Italia. Jerome Powell pochi giorni fa aveva annunciato un rialzo dei tassi di interesse e così è stato. La Fed scrive in una nota: "Il sistema bancario statunitense è solido e resiliente" anche se "è probabile che i recenti sviluppi si traducano in condizioni di credito più restrittive per le famiglie e le imprese e pesino sull'attività economica, sulle assunzioni e sull'inflazione". Ed il riferimento è al recente crac negli Usa di prestigiose banche come la Svb e Signature Bank. Un contagio che è arrivato anche in Europa sui mercati e col caso Credit Suisse.
La Fed ha anticipato la possibilità di "un certo irrigidimento, adeguato per raggiungere una posizione sufficientemente restrittiva" così da riportare l'inflazione al 2%. Il comitato segnala che "l'entità di questi effetti è incerta" e ribadisce di restare "molto attento ai rischi di inflazione".
Tagliate stime di crescita del Pil
Il Fomc oltre ad essersi occupato dei rialzi dei tassi ha anche tagliato le stime di crescita del Pil per il triennio 2023-25. Se per quest'anno la previsione media di crescita viene abbassata a +0,4% dallo scorso +0,5% l'inflazione 'core' (cioè depurata da prodotti energetici e alimentari) viene rialzata di 0,1 punti al 3,6%. I dati di Pil, inflazione core e disoccupazione per il 2024 sono rispettivamente +1,2%, 2,6 e 4,6%
La Fed è convinta che nel prossimo futuro il rialzo dei tassi dovrebbe essere simile a quello di quest'oggi, non prevedendo aumenti esponenziali. "È troppo presto per determinare l'entità di questi effetti e troppo presto per dire come dovrebbe rispondere la politica monetaria" viene spiegato in un comunicato, "pertanto non affermiamo più di prevedere che gli aumenti dei tassi in corso saranno appropriati per sedare l'inflazione. Invece, ora prevediamo che un ulteriore rafforzamento della politica potrebbe essere appropriato".