Toyota contro l’elettrico, presentata Mirai con nuovo motore ad idrogeno liquido, Nakata: “Manteniamo il combustibile, ma a 0 emissioni”

Mentre l’industria automobilistica si muove in massa verso l’elettrico, Toyota continua a percorrere una strada autonoma, tracciata sull’idrogeno

Toyota rilancia la sua sfida alla mobilità elettrica a batteria presentando un innovativo motore a idrogeno liquido applicato alla Mirai. Si tratta di un segnale forte in un settore che marcia compatto verso l’elettrico. La casa giapponese propone un approccio alternativo e tecnologicamente maturo, puntando su prestazioni, autonomia e tempi di rifornimento ridotti. "Manteniamo il combustibile, ma a 0 emissioni", spiega il Ceo per l'Europa Yoshihiro Nakata, sintetizzando una filosofia che non intende rinunciare al motore a combustione interna, ma trasformarlo.

Toyota contro l’elettrico, presentata Mirai con nuovo motore ad idrogeno liquido, Nakata: “Manteniamo il combustibile, ma a 0 emissioni”

Mentre l’industria automobilistica si muove in massa verso l’elettrico, Toyota continua a percorrere una strada autonoma, tracciata sull’idrogeno. Il colosso nipponico ha svelato un nuovo motore alimentato a idrogeno liquido, accoppiato a un sistema ibrido, e lo ha montato sulla sua ammiraglia Mirai. Un’ulteriore dimostrazione della convinzione con cui l’azienda intende “decarbonizzare senza rinunciare a prestazioni e autonomia”.

Una scelta controcorrente, che non nasce da un rifiuto del progresso, ma da una visione più ampia e plurale della mobilità sostenibile. "Toyota considera l'idrogeno un combustibile importante nei suoi sforzi per ridurre le emissioni di CO₂ con l'obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica", afferma l’azienda, lasciando intendere che il futuro a zero emissioni non deve necessariamente passare solo dalle batterie.

Il progetto di Toyota, infatti, è solido e articolato. Non si limita ai veicoli fuel cell (FCEV), ma si estende a soluzioni stazionarie, come generatori a celle a combustibile e persino una sauna a idrogeno sviluppata in collaborazione con l’azienda finlandese Harvia.

La vera rivoluzione, però, arriva dal motorsport. Per la 24 Ore di Le Mans, Toyota ha presentato la GR LH2 Racing Concept: una vettura da corsa equipaggiata con un motore a idrogeno liquido e tecnologia ibrida, evoluzione delle sperimentazioni iniziate nella serie Super Taikyu nel 2021. Dopo aver testato l’idrogeno gassoso, nel 2023 l’azienda ha convertito il sistema al formato liquido. Un passaggio tecnico complesso, segnato anche da ostacoli: un incendio al Fuji International Speedway aveva costretto Toyota a sospendere temporaneamente i test.

"L'incendio del veicolo non era stato causato direttamente dal cambio di carburante da idrogeno gassoso a idrogeno liquido", chiarì all’epoca il team. La causa fu identificata in un giunto allentato che, a causa delle vibrazioni, provocò una perdita di idrogeno poi innescatasi nei pressi del motore. Tuttavia, il sistema di sicurezza si attivò correttamente, contenendo i danni e spingendo i tecnici a riprogettare le tubazioni per migliorare la sicurezza.

Nonostante i limiti attuali – in particolare l’infrastruttura di rifornimento ancora carente e i costi elevati – Toyota prosegue a testa alta. Non solo ha prototipato un pick-up HiLux a celle a combustibile, ma ha anche svelato la terza generazione del suo sistema fuel cell, con debutto commerciale atteso per il 2026. Le novità sono importanti: sistema più compatto, efficienza migliorata del 20%, durata comparabile a un motore diesel e applicabilità estesa a settori come i trasporti ferroviari e navali.

Inoltre, la casa giapponese ha stretto una joint venture con Daimler Truck, Hino e Mitsubishi Fuso per sviluppare mezzi pesanti a idrogeno. Una mossa che sottolinea come Toyota non voglia semplicemente sopravvivere alla transizione ecologica, ma esserne leader.

La Mirai e la Hyundai Nexo restano oggi gli unici veri modelli FCEV sul mercato. Ma se il pubblico fatica a trovare punti di rifornimento, Toyota intende costruirli. Incentivi, investimenti e sperimentazioni dimostrano che la casa nipponica non accetta dogmi tecnologici. Vuole offrire soluzioni.

E il messaggio, alla fine, è limpido: la mobilità del futuro non ha un solo volto. L’idrogeno potrebbe essere la chiave per tutte quelle situazioni in cui l’elettrico, da solo, non basta più.