Pechino - Parigi, il rally più antico del mondo.

Edizione 2024

Nel 1907 cinque coraggiosi equipaggi europei si sfidarono nel tentativo di raggiungere Parigi da Pechino, su un percorso di oltre 16.000 km, basandosi esclusivamente sulle loro forze. Non fu di certo una semplice impresa automobilistica, ma una sfida che sarebbe entrata nella storia. Tutto iniziò il 31 gennaio del 1907 con un annuncio sul quotidiano Le Matin. Questo era il testo : " quello che dobbiamo dimostrare oggi è che dal momento che l'uomo ha l'automobile, egli può fare qualunque cosa ed andare ovunque", " c'è qualcuno che vuole andare la prossima estate da Pechino a Parigi in auto?". Una idea in stile " Giro del mondo in 80 giorni", come il famoso romanzo di Jules Verne, poi magistralmente ripreso nel film, impeccabilmente interpretato da David Niven, alias " Phileas Fogg", che con il suo cameriere circumnavigò il globo, per vincere una scommessa da 20.000 sterline contro gli altri soci del Reform Club di Londra. Infatti, con quello spirito giocoso e goliardico, tipico della Bell'Epoque, aderirono 40 equipaggi, tutti della nobiltà e della borghesia europea. Però a Pechino si presentarono in 5. Un triciclo Contal dalla Francia, due De Dion - Bouton dalla Francia, una Skyper dall'Olanda e la famosissima Itala dell'equipaggio italiano. Non era una gara di velocità e gli equipaggi dovevano provvedere in autonomia a tutta la logistica. Pochi anni fa, in occasione del magnifico Concorso d'Eleganza a Villa d'Este, nei giardini della vicina Villa Olmo , venne esposta proprio la Itala. Veramente una grande emozione. La prima cosa che mi colpì furono due lunghe assi in metallo, montate sulle fiancate laterali. Servivano ad agevolare il passaggio di guadi e paludi. Comunque fin dal primo giorno della gara, si distinse subito la palese capacità organizzativa dell'equipaggio italiano, composto dal Principe Scipione Borghese, dal mitico inviato del Corriere, Luigi Barzini, e dal loro meccanico e chaffeur, Ettore Guizzardi. Il 10 agosto del 1907 gli italiani fecero il loro ingresso a Parigi, accolti da una folla esultante, dopo aver fatto anche una deviazione di due giorni a San Pietroburgo, per partecipare ad un ballo. Altre tre auto arrivarono 20 giorni dopo. Il triciclo Contal venne perso nel deserto e l'equipaggio fu salvato da mongoli nomadi. Durante il tragitto, Barzini inviava dispacci dalle più sperdute stazioni di posta telegrafiche.  Ad ogni tappa ci fu la gara fra i notabili locali ad ospitare i partecipanti. Barzini in seguito scrisse il famoso libro " La metà del mondo visto da un 'automobile". Ciò che è veramente incredibile è che in occasione del centenario, ovvero nel 2007, la Itala ripercorse lo stesso itinerario. La prima riedizione della Pechino Parigi fu nel 1997. Tutte sono state organizzate da Philip Young ( Endurance Rally Association). Rispetto alla prima edizione, in seguito parteciparono mediamente un centinaio di auto. Nel 2016 furono 109 gli equipaggi. Fra questi 7 equipaggi italiani completarono il rally. Paradossale, ma vero, il percorso, sotto il profilo del rischio-paese dei vari territori attraversati era inferiore 100 anni fa. Oggi vanno necessariamente evitati alcuni paesi dove sono in corso conflitti o gravi atti di terrorismo. Del resto la Bell'Epoque fu quel periodo spensierato durante il quale la pace duratura, creata grazie al Congresso di Vienna, non aveva ancora visto il tragico rombo dei cannoni della prima e seconda guerra mondiale, nè tantomeno quella inutile mattanza della Rivoluzione d'Ottobre in Russia. Era il tempo durante il quale aristocratici di tutta Europa dissipavano patrimoni al tavolo da gioco o con affascinanti soubrettes. Moltissimi erano i nobili che dalla Mittel Europa si concentravano a Parigi, frequentando locali mitici come Maxim's, prima di essere depredati di tutti gli averi, durante il giogo sovietico. Tracce di quello spirito elegante e guascone si possono ritrovare in località termali come Marienbad o Karlsbad in Repubblica Ceca. Sono le stesse architetture degli elegantissimi hotels che trasmettono un fortissimo messaggio, che fa subito volare su un tappeto volante di fantasia. Anche i dipinti di Giovanni Boldini trasmettono, con grande raffinatezza e precisione, lo spirito l'eleganza di quegli anni spensierati. Quest'anno sono 76 gli equipaggi partecipanti. Hanno appena lasciato alle spalle l'inferno dei due grandi deserti cinesi del Gobi e del Taklimakan e si trovano attualmente in Kazakistan per riparazioni e ricambi. Tre equipaggi italiani sono ancora in gara. Due sono su Porsche ( Fila e Belvisi). Mentre la 124 coupè di Grom e Basolo è molto indietro, a causa di numerosi guasti tecnici. Quest'anno al volante c'è anche Tomas de Vargas Machuca, di antica nobiltà napoletana, che ha a fianco un navigatore di grande prestigio, Ben Cussons, presidente del famosissimo Royal Automobil Club di Londra. Vargas Machuca, che è fra gli organizzatori del rally, ha sottolineato la durezza della gara( mediamente 5/6 ore di sonno per notte) e le regole ferree. Ad esempio sulle auto con almeno 50 anni di età sono vietati interventi meccanici preorganizzati. Ricambi, acqua, benzina, bagagli e due ruote di scorta devono essere a bordo. Molto interessante le tappe italiane il 19 giugno a San Marino ed il 20 giugno a Genova, senza dimenticare anche i passaggi ad Ancona e Pistoia. L'edizione di quest'anno prevede circa 14.000 km di percorso e 37 giorni di gara. Sono tre le principali categorie. A) Pioneneers fino al dicembre 1920, B) Vintage e Vintageant dal gennaio 1921 al dicembre 1947. C) Classic dal gennaio 1948 fino al dicembre 1975. I principali paesi toccati sono : Cina, Mongolia, Kazakistan, Azerbaigian, Georgia, Turchia, Grecia, Italia e Francia. Le tappe medie sono ricomprese fra 400 e 650 km al giorno. E' imprescindibile anche una valida preparazione tecnica, ovvero bisogna essere in grado di mettere la mani nella propria auto. Estremamente importante anche la capacità di adattamento e la disponibilità a passare la notte in tenda nei deserti della Mongolia e del Kazakistan. E' doveroso rivolgere un colossale grazie ad HERO- Era, che regala sogni ad occhi aperti, non solo a tutti gli appassionati di auto storiche, ma anche a coloro che possono comprendere che la vita vuole un pò di sale dell'avventura. Alle ortiche quindi quei completi gessati degli avvocati d'affari e dei banchieri, con quello sguardo furbo ed un pò triste, le giacchette strette e corte degli impiegati di banca o dei quadri delle multinazionali. Non è questione di portafoglio, ma di coraggio. Ognuno dovrebbe curare il proprio porcellino di creta, poi lo deve rompere e scoperchiare il vaso dei propri sogni. La vita corre veloce, i grandi burattinai internazionali sembra che vogliano portare il mondo in una terza guerra mondiale in poco più di un secolo. Fate quindi quel viaggio che desiderate fare da tempo e giocate quella sfida, come quelle organizzate da Hero- Era. la società ha sede in Gran Bretagna a Bicester. Programmano vari tipi di avventure in auto. Fra queste l'Artic Midnight Sun in Scandinavia fra il 30 giugno ed il 13 luglio 2024 ed il Sahara Challenge fra il 23 settembre ed il 5 ottobre , fra Spagna e Marocco. Impossibile non rimanere affascinati da " Pearl of India", che si svolgerà fra il 16 febbraio e l'otto marzo 2025. Strano che nessun regista abbia mai pensato di immortalare queste avventure. Qualche scena andrebbe sicuramente girata nei locali del Traveller's Clud di Londra od in quelli del magnifico Automobil Club di Parigi. A sensazione attori come Colin Firth e Charlize Theron sarebbero perfetti per dei ruoli. Come diceva de Andrè in una sua famosa canzone : " al diavolo ladri, puttane, papponi e lacche'" ed aggiungerei politici, tasse , bollette, listini di borsa ...etc etc...e buttatevi nella mischia della vita! Ogni portafoglio ha la sua avventura.