Stellantis, la produzione in Spagna si avvicina a 1 milione di veicoli nel 2025; flessione limitata al 3,3% rispetto al 2024

La produzione spagnola è sostenuta dallo stabilimento di Vigo, atteso a un nuovo record con oltre 555 mila veicoli prodotti (+7,6% annuo), insieme ai contributi di Saragozza e Madrid

Stellantis si avvia a chiudere il 2025 con una produzione in Spagna prossima a 1 milione di veicoli, confermando il Paese come principale hub manifatturiero europeo del gruppo. Secondo i dati elaborati da La Tribuna de Automoción, nei tre impianti spagnoli di Vigo, Saragozza e Madrid saranno assemblate circa 950 mila unità, nonostante un numero di stabilimenti inferiore rispetto a Italia e Francia, storicamente centrali per il costruttore.

Un obiettivo che il governo italiano ha indicato come traguardo per la produzione nazionale, ma che al momento resta distante. La flessione complessiva rispetto al 2024 è limitata al 3,3%, a conferma di livelli produttivi ancora molto elevati nel panorama europeo.

Il contributo decisivo degli stabilimenti spagnoli

Il ruolo centrale è svolto dallo stabilimento di Vigo, che nel 2025 raggiungerà un nuovo record storico con oltre 555 mila veicoli prodotti, in crescita del 7,6% su base annua, consolidando il primato di prima fabbrica automobilistica del Paese. A questo risultato si aggiungono i 300 mila veicoli di Saragozza, in calo del 19% a causa degli interventi di trasformazione industriale in vista delle nuove piattaforme, e le 93.750 unità prodotte a Madrid, sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente.

Francia in ripresa, ma distante dalla Spagna

Il confronto con la Francia evidenzia un divario ancora significativo. Nel 2025 i cinque stabilimenti transalpini di Stellantis produrranno circa 661 mila veicoli, in crescita del 17% rispetto a un 2024 particolarmente debole. Il recupero è trainato soprattutto dal pieno regime di Sochaux, grazie ai modelli Peugeot 3008 e 5008, che hanno consentito di saturare le linee produttive dopo mesi di rallentamenti. Nonostante la ripresa, la produzione francese resta inferiore di quasi 300 mila veicoli rispetto a quella spagnola, pur con due stabilimenti in più.

Italia fanalino di coda nel 2025

Ancora più marcato il divario con l’Italia, dove il 2025 si avvia a chiudere con poco più di 300 mila veicoli prodotti, un nuovo minimo storico per il gruppo nel Paese. Secondo i dati elaborati dalla Fim-Cisl, nei primi nove mesi dell’anno la produzione è scesa di oltre il 30% rispetto al 2024, con una contrazione particolarmente accentuata nel comparto delle autovetture. Nonostante la presenza di cinque impianti, i volumi italiani rappresentano circa un terzo di quelli spagnoli.

Il rilancio italiano atteso dal 2026

Il gruppo punta a invertire questa tendenza a partire dal 2026, con nuove assegnazioni produttive. La scommessa principale resta Mirafiori, dove la Fiat 500 ibrida dovrebbe garantire a regime 100 mila unità annue. Tra novembre e dicembre 2025 sono previste circa 6 mila unità. Effetti più significativi sono attesi anche a Melfi, con l’introduzione della nuova piattaforma STLA Medium.

Il vantaggio competitivo del sistema spagnolo

Alla base del primato spagnolo vi è un vantaggio strutturale di costo e di contesto industriale, legato in particolare a energia più economica, costo del lavoro inferiore e maggiore flessibilità organizzativa. Fattori decisivi in una fase caratterizzata da pressione sui margini e ingenti investimenti per l’elettrificazione, che orientano in modo naturale le scelte produttive del gruppo.

Produzione, investimenti e nodo europeo

Il quadro si inserisce in un contesto di incertezza regolatoria europea. In una recente intervista al Financial Times, l’amministratore delegato Antonio Filosa ha espresso critiche al nuovo pacchetto UE per l’auto, giudicato inadatto a sostenere la transizione e gli investimenti. In questo scenario, la competizione tra Paesi europei diventa un elemento sempre più rilevante, come dimostrano i dati produttivi del 2025.