Aifi e Intesa San Paolo, conclusa la 22° edizione del Premio Claudio Dematté Private Equity of the Year; riconoscimenti a Vertis e Xest e FVS SGR

I nomi dei vincitori sono stati selezionati partendo dalle 19 operazioni realizzate da 20 investitori di private equity e venture capital, arrivate in finale; i protagonisti sono stati proclamati dalla Giuria presieduta da Innocenzo Cipolletta

Si è conclusa la 22ª edizione del Premio Claudio Dematté Private Equity of the Year, organizzata da Aifi insieme al main partner Intesa Sanpaolo. Tra i premi assegnati figurano Vertis e Zest, riconosciuti per un’operazione di venture capital, e FVS SGR, premiata nella categoria Expansion Mid Market per il contributo alla crescita di un’azienda italiana. La cerimomia è stata organizzata con il supporto di EY-Parthenon e con la partecipazione di Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, SDA Bocconi e Borsa Italiana, promuove la ventiduesima edizione del Premio Claudio Dematté Private Equity of the Year®. 

I vincitori

I riconoscimenti di questa edizione hanno premiato alcuni dei principali operatori del mercato. Vertis SGR e Zest si sono aggiudicati il premio nella categoria Venture Capital grazie all’operazione Fitprime, mentre nella categoria Expansion il riconoscimento è andato a FSI SGR per l’operazione Lynx. Il Premio Speciale Expansion Mid Market è stato assegnato a FVS SGR per l’operazione IQT Consulting, mentre nella categoria Buy Out ha prevalso Ambienta SGR con l’operazione Namirial. Il Premio Speciale Big Buy Out è stato conferito a Cinven per l’operazione Arcaplanet. L'attenzione è stata riservata anche ai temi della sostenibilità: il Premio ESG è stato infatti attribuito ad Aksìa SGR per l’operazione MIR – Medical International Research, a conferma del ruolo dei criteri ambientali, sociali e di governance nelle strategie di investimento.

I nomi dei vincitori sono stati selezionati partendo dalle 19 operazioni realizzate da 20 investitori di private equity e venture capital, arrivate in finale. La Giuria che ha proclamato i vincitori, presieduta da Innocenzo Cipolletta, è composta da: Francesco Billari, Giampio Bracchi, Giovanni Brugnoli, Stefano Caselli, Silvana Chilelli, Stefano Firpo, Aldo Fumagalli, Marco Ginnasi, Gian Maria Gros-Pietro, Sandra Lanzi, Daniele Manca, Andrea Moltrasio, Roberto Nicastro, Umberto Nobile, Claudia Parzani, Angelo Provasoli, Federico Silvestri, Andrea Sironi, Fabio Tamburini e Fabrizio Testa.

Venture Capital, Expansion, Mid Market, Big buy out ed ESG

Nella categoria Venture Capital (investimento in capitale di rischio effettuato nelle prime fasi di vita di un’impresa, comprendente le operazioni di seed, startup e later stage venture) il premio è stato assegnato a Vertis SGR e Zest per l’operazione Fitprime, piattaforma specializzata nel corporate wellbeing. Nella categoria Expansion (operazioni di investimento in capitale per il finanziamento dello sviluppo d’impresa), il vincitore è stato FSI SGR per l’operazione Lynx, system integrator specializzato nella progettazione e realizzazione di soluzioni a supporto di grandi realtà operanti nel settore utilities, banche, assicurazioni e pubblica amministrazione; il Premio Speciale Expansion Mid Market è stato assegnato a FVS SGR per l’operazione IQT Consulting, società di ingegneria e architettura specializzata nella progettazione di infrastrutture per telecomunicazioni, energia, risorse idriche e digitalizzazione degli edifici. Nella categoria Buy Out (operazione di acquisto di una quota di maggioranza o totalitaria dell’impresa da parte dei fondi di private equity in affiancamento con il management) il vincitore è stato Ambienta SGR per l’operazione Namirial, progetto di buy-and-build nel settore del digital transaction management (DTM); il Premio Speciale Big Buy Out è andato a Cinven per l’operazione Arcaplanet, brand attivo nel settore del pet care retail in Italia. Il Premio ESG è stato assegnato ad Aksìa SGR per l’operazione MIR – Medical International Research, società attiva nel campo della spirometria e della telemedicina.

Le dichiarazioni di Innocenzo Cipolletta, Presidente AIFI

“Per gli operatori di private capital, il premio Dematté rappresenta molto più di un indicatore di performance: è la conferma di un approccio che mette al centro la costruzione di valore reale e duraturo. Non si premia solo il successo finanziario, ma la capacità di trasformare le aziende, rafforzarne la cultura, accelerarne l’apertura verso nuovi mercati e nuove competenze. Questo riconoscimento racconta l’evoluzione di un settore in cui gli investitori non sono più semplici fornitori di capitale, ma catalizzatori di crescita, innovazione e visione imprenditoriale.” 

Il commento di Umberto Nobile, Private equity leader di EY Italia

 “Come EY continuiamo a sostenere che il private equity rappresenti un’importante leva strategica per supportare la trasformazione delle imprese, sempre più sentita nell’attuale contesto macroeconomico. Il private equity supporta la crescita, l’innovazione, l’apertura verso nuovi mercati, favorendo la gestione di rischi e opportunità. Le aziende finaliste del Premio Dematté sono esempi di storie di successo: testimoniano come partnership solide e investimenti mirati possano far evolvere realtà locali in player di rilievo nazionale e internazionale. Convinti di questo, continuiamo a rafforzare il nostro gruppo dedicato al private equity di EY-Parthenon per accompagnare queste realtà nel loro percorso di trasformazione e creazione di valore dove capitale umano, crescita organica e inorganica, tecnologia, digitalizzazione e sostenibilità sono elementi fondanti per plasmare il futuro con fiducia.”