Apparecchi acustici in una fase di ridefinizione tra intelligenza artificiale e smart glasses; settore europeo in calo del -30% in Borsa

Nel 2025 Amplifon cede il 44% in Borsa, Sonova perde il 32% e Demant e GN Store Nord arretrano di oltre il 15%, mentre le stime di crescita del settore si fermano tra il 3% e il 4% nel 2026

Negli ultimi cinque anni il comparto europeo degli apparecchi acustici ha attraversato una fase di marcata difficoltà. I principali produttori quotati – Amplifon, Sonova, Demant e GN Store Nord – hanno perso complessivamente circa il 30% in Borsa, a fronte di un guadagno del 75% dello Stoxx 600 nello stesso periodo. Una sottoperformance che si è confermata anche nel 2025: Amplifon ha registrato un calo del 44% da inizio anno, Sonova del 32%, mentre Demant e GN Store Nord hanno perso rispettivamente il 17% e il 16%. Alla base di questo andamento negativo vi sono aspettative sugli utili fortemente ridimensionate (-25% per il 2025), valutazioni in contrazione e timori crescenti legati a un cambiamento strutturale del mercato, sempre più esposto alla concorrenza tecnologica e all’ingresso di nuovi player.

Un oligopolio sotto assedio 

Per anni il settore ha prosperato grazie a un modello consolidato, fondato su dispositivi complessi, servizi post-vendita essenziali e barriere all’ingresso elevate. Questo equilibrio è ora messo in discussione dall’evoluzione tecnologica e dall’arrivo di concorrenti esterni al perimetro tradizionale del MedTech. Dopo le prime pressioni esercitate da Apple e Bose, l’attenzione degli investitori si è spostata su EssilorLuxottica e, in prospettiva, sui produttori cinesi, che potrebbero sfruttare economie di scala rilevanti per affacciarsi sui mercati occidentali.

L'effetto acceleratore dell'intelligenza artificiale 

L’introduzione dell’intelligenza artificiale negli apparecchi acustici, già integrata nei prodotti di Sonova e Demant, rappresenta un fattore ambivalente. Se da un lato migliora le prestazioni, dall’altro accorcia il ciclo di vita dei dispositivi, rendendo l’innovazione più rapida e aumentando il rischio di obsolescenza. Il fatto che Sonova abbia aggiornato un prodotto basato su AI a distanza di un solo anno dal lancio è indicativo di una rotazione tecnologica che può favorire nuovi entranti e comprimere i margini.

Smart glasses e segmentazione della domanda

La minaccia più rilevante arriva dagli smart glasses per l’udito, come i Nuance Audio sviluppati da Meta ed EssilorLuxottica. Distribuiti in 12 mercati e presenti in circa 15.000 punti vendita, questi dispositivi puntano al segmento degli utenti con perdita uditiva lieve, combinando tecnologia audio e design fashion. Secondo Richard Felton di Goldman Sachs, se questi prodotti conquistassero il 10% del segmento lieve entro tre anni, l’impatto sarebbe una cannibalizzazione di 240.000 unità annue; uno scenario più esteso potrebbe arrivare a 800.000 unità e a una riduzione della crescita settoriale fino a 120 punti base.

Domanda debole e fattori strutturali 

Oltre alla concorrenza, pesano consumi ancora fragili, il rallentamento del managed care negli Stati Uniti e un effetto demografico meno favorevole rispetto al passato. Sebbene l’invecchiamento della popolazione resti un driver positivo, il ritmo di crescita atteso per il mercato degli apparecchi acustici si limita al 3-4% nel 2026, contro tassi più elevati degli anni precedenti.

Valutazioni e scelte degli analisti

In questo contesto, il settore mostra i tratti tipici di una “trappola di valore”: multipli scesi, con il p/e medio passato da 23 a 17 volte, ma scarsa visibilità su un recupero della crescita. Le raccomandazioni restano selettive, con giudizi differenziati tra i vari operatori e una cautela diffusa sull’evoluzione del comparto nel medio periodo, sempre più esposto a trasformazioni tecnologiche e competitive profonde.