Oracle crolla dell’11% con ricavi a €16,06 miliardi sotto le attese e capex rivisto a €50 miliardi; RPO a €523 miliardi
Il cloud supera le stime con €7,98 miliardi e le infrastrutture crescono del 68%, ma la cassa trimestrale scende a –€10 miliardi mentre gli investimenti pesano sul debito
Il titolo Oracle affonda di oltre l’11% nel pre-market dopo la pubblicazione di risultati trimestrali che, pur mostrando una forte espansione nei ricavi legati all’intelligenza artificiale, risultano leggermente inferiori alle attese del consensus. La reazione negativa dei mercati trascina con sé anche i principali titoli del settore AI, mentre aumentano i timori per il ritmo degli investimenti del gruppo e per l’impatto del crescente indebitamento.
Nel frattempo, gli analisti osservano che alcuni indicatori, come il portafoglio ordini e le performance del cloud, hanno superato le stime, ma resta forte l’attenzione sulla sostenibilità finanziaria del nuovo ciclo di espansione.
Ricavi e utile a confronto con il consensus
L’azienda registra ricavi per 16,06 miliardi di dollari, appena inferiori ai 16,21 miliardi previsti. L’utile per azione rettificato supera invece le attese. I ricavi del cloud raggiungono 7,98 miliardi, oltre le stime, mentre le Remaining Performance Obligations balzano a 523 miliardi, spinte - spiegano i vertici - da nuovi impegni di clienti come Meta e Nvidi.
Cloud in crescita, software in calo
Le infrastrutture cloud crescono del 68% e totalizzano 4,1 miliardi di ricavi. Il software, al contrario, scende del 3% a 5,88 miliardi, sotto il consenso. La dinamica conferma la trasformazione del modello di business verso servizi e infrastrutture legati all’AI e ai data center.
Investimenti in aumento e tensioni sul debito
Il gruppo prevede ora un capex annuo da 50 miliardi di dollari, ben oltre i 35 stimati a settembre. Il CFO assicura che Oracle intende mantenere il rating investment grade e valuta opzioni come l’uso di chip dei clienti o soluzioni di leasing per contenere il debito. La cassa però risulta negativa per 10 miliardi, contro i –5,2 previsti dagli analisti.
Reazioni del mercato e strategia futura
Il titolo, già penalizzato dal calo del 23% a novembre, risente ancora delle incertezze legate al ritmo degli investimenti. Oracle resta comunque in rialzo del 34% da inizio anno. Intanto il gruppo nomina due nuovi co-CEO e ribadisce la strategia di neutralità sui chip, con l’obiettivo di adattare l’infrastruttura a qualsiasi tecnologia richiesta dai clienti.