Viola (Generali Asset Management): "Mercato del credito europeo, il contesto macroeconomico rimane favorevole, crescita bassa ma in miglioramento"
Fabrizio Viola, Portfolio Manager di Generali Asset Management, ha rilasciato una dichiarazione in merito al Mercato del credito europeo; Viola sottolinea come ci siano "fondamentali solidi nonostante l'aumento dell'offerta e i rischi emergenti"
Fabrizio Viola, Portfolio Manager di Generali Asset Management, ha rilasciato una dichiarazione in merito al Mercato del credito europeo. Viola sottolinea come ci siano "fondamentali solidi nonostante l'aumento dell'offerta e i rischi emergenti". Di seguito il commento per intero:
Gli spread dei titoli di credito Investment Grade (IG) hanno mostrato un leggero allargamento, passando dal minimo di 75 punti base (bp) di ottobre 2025 a circa 80 bp, un movimento che riflette una maggiore volatilità e un aumento dell'offerta nel mercato, ma con fondamentali europei che rimangono solidi nonostante i rischi emergenti.
Questo andamento è stato determinato da un'intensa emissione di nuovi titoli, preoccupazioni riguardo alla spesa legata all'intelligenza artificiale, incertezza politica negli Stati Uniti e dinamiche del credito privato. Tuttavia, si tratta solo di una correzione marginale nel contesto di un anno molto positivo per la compressione degli spread e i rendimenti complessivi dei bond societari europei.
Il 2025 è stato un anno molto intenso per le nuove emissioni, causando una temporanea congestione in alcuni mesi. Si prevede che i volumi aumenteranno nei prossimi trimestri, rafforzando la solidità e la resilienza degli afflussi di fondi. L'ondata di debito degli hyperscalers, che probabilmente peserà sui mercati a metà del 2026, non si è ancora riflessa nelle valutazioni e rappresenta un importante banco di prova. Un altro fattore interessante emerso recentemente è l'emissione da parte di emittenti yankee di obbligazioni denominate in euro, che offre opportunità di diversificazione e alpha. Riteniamo che questa tendenza possa continuare nel nuovo anno.
Le obbligazioni societarie investment-grade hanno registrato risultati solidi nel terzo trimestre e sono state sostenute da flussi positivi e da curve di rendimento attraenti e in fase di accentuazione. Il contesto macroeconomico rimane favorevole: crescita bassa ma in miglioramento, inflazione in decelerazione e tassi di interesse in graduale calo. Si prevede che il ciclo del credito si protragga nei prossimi mesi, suggerendo che potrebbe essere penalizzante mantenere una posizione sottopeso più a lungo.
Outlook 2026
Manteniamo una visione costruttiva sul credito investment grade in EUR, supportata da un rischio di default contenuto, un'offerta netta accessibile e un forte appetito degli investitori globali. Tuttavia, gli spread possono ora essere più sensibili a sorprese negative, quindi identifichiamo alcuni rischi a medio e lungo termine che potrebbero ridurre la fiducia in questa classe di attività, e precisamente:
Attività di fusioni e acquisizioni finanziate a debito
- Finanziamento infrastrutturale guidato dall'intelligenza artificiale • Calo della domanda dei consumatori negli Stati Uniti • Potenziale correzione del mercato azionario in vista di preoccupazioni sugli utili legate all'IA • Tensioni geopolitiche e rischi nelle catene di approvvigionamento • Effetti a cascata del credito privato • Ulteriore accentuazione della curva
Preferiamo le banche (soprattutto le Tier 2), le assicurazioni, il settore immobiliare e segmenti difensivi come le utilities. Rimaniamo cauti nei confronti dei settori ciclici strutturalmente sfidanti (auto, chimici), di alcuni segmenti più indebitati come le telecomunicazioni e dei bond a lunga scadenza, in attesa di migliori punti di ingresso data l’accentuazione dei tassi attuale. Per quanto riguarda gli ibridi subordinati, entriamo nel 2026 con una posizione neutrale, dopo le ottime performance ottenute negli ultimi trimestri.
I fondamentali rimangono favorevoli mentre ci avviciniamo al 2026, ma una posizione selettiva è importante in mezzo a ostacoli tecnici e rischi emergenti.