Prada - Versace, dopo i ricavi a €5 miliardi nel 2024 il gruppo punta ai €6 miliardi, ma stop alle acquisizioni per 3 anni
Al 25º anniversario della Group Academy, Bertelli e Guerra illustrano sinergie tra i brand, un’integrazione prevista in 2–3 anni e nuovi investimenti nei distretti di Gubbio, Piancastagnaio, Foiano e Milano
Nel giorno che celebra i 25 anni della Prada Group Academy a Scandicci, il gruppo Prada ha illustrato la strategia che accompagnerà l’integrazione di Versace, il cui closing è atteso a breve. Durante l’evento, Lorenzo Bertelli e Andrea Guerra hanno delineato tempi, obiettivi e prospettive industriali della nuova fase di sviluppo del gruppo, chiarendo che per i prossimi tre anni non sono previste ulteriori acquisizioni. Una scelta che segna l’avvio di un percorso di consolidamento interno, culturale e produttivo.
Un'integrazione culturale oltre che industriale
Nel suo intervento, Guerra ha insistito sul valore culturale di Versace, definendolo un marchio “unico e complementare”, capace di sintetizzare estetica mediterranea, innovazione e una visione pop della moda. Allo stesso tempo, ha evidenziato sorprendenti affinità tra i due brand, entrambi radicati in un pensiero creativo profondo e nella capacità di dialogare con consumatori globali. Per Bertelli, che assumerà il ruolo di vicepresidente esecutivo di Versace, le sinergie saranno pienamente visibili entro 2-3 anni.
Produzione, investimenti e obiettivi di crescita
L’integrazione coinvolgerà anche la filiera produttiva: Versace entrerà progressivamente nel modello industriale condiviso del gruppo. In merito agli obiettivi economici, Guerra ha ricordato che il traguardo degli 8 miliardi di euro di fatturato resta un’aspirazione, non una scadenza: dopo aver superato i 5 miliardi nel 2024, con Versace si punterà oltre i 6 miliardi. Guerra ha descritto un settore che vive una fase fisiologica di consolidamento dopo vent’anni di crescita ininterrotta.
Prezzi, valore e rapporto con il consumatore
Sul tema dei prezzi, il ceo ha ribadito che devono riflettere un equilibrio tra innovazione e vicinanza al consumatore. L’obiettivo è continuare a generare valore percepito, evitando la logica degli aumenti scollegati dalla qualità del prodotto.
Filiera, distretti e investimenti sul territorio
Guerra ha segnalato criticità nel momento attuale della filiera italiana, citando il rischio di scaricare responsabilità sul Paese da parte di aziende straniere. Ha poi illustrato la rete industriale del gruppo: 25 siti, di cui 23 in Italia, con oltre 300 milioni investiti dal 2019 e nuovi progetti in arrivo a Gubbio, Piancastagnaio, Foiano della Chiana e Milano.
Artigianalità e tecnologie emergenti
L’Academy è stata descritta come un vero asset del made in Italy: nel 2025 conta 150 partecipanti, con un tasso di assunzione del 70%. Per Bertelli, tecnologia e IA non sono una minaccia, ma strumenti destinati a valorizzare la manifattura. L’Academy è già pronta a formare talenti anche per Versace, integrando competenze e artigianalità per il futuro del gruppo.