Anima Holding, nell’Outlook 2026 gli USA evitano la recessione, produttività in rialzo e consumi resilienti alla base dello scenario

I temi principali con lavoro in rallentamento ma stabile, ruolo dell’AI, impatto di misure fiscali USA, nodi Germania-Cina, rischi geopolitici, bond con margini contenuti e azioni spinte dagli utili

Anima Holding, con le figure di Filippo Di Naro, Responsabile Direzione Investiment e Fabio Fois, Responsabile Investment Research & Advisory, ha presentato il proprio outlook macro-finanziario per il 2026, delineando uno scenario in cui l’economia statunitense dovrebbe evitare la recessione per un ulteriore anno, nonostante il rallentamento del mercato del lavoro. Secondo la società, il contesto non presenta segnali di contrazione imminente: la domanda interna rimane stabile e continua a essere trainata prevalentemente dalla fascia di consumatori con redditi più elevati.

Nella lettura proposta, le imprese americane hanno progressivamente modificato la composizione dei fattori produttivi, incrementando gli investimenti in intelligenza artificiale e tecnologie ad alta intensità di capitale, sostenuti da provvedimenti come il CHIPS Act e il Big Beautiful Bill. Le politiche migratorie dell’amministrazione Trump, riducendo l’offerta di lavoro, hanno parallelamente contenuto la disoccupazione, pur in presenza di una minore dinamica delle assunzioni.

Per Anima Holding, negli Stati Uniti è in corso una trasformazione graduale della funzione produttiva, orientata a mantenere il sostegno a una domanda che non si è indebolita. Un’impostazione simile potrebbe emergere in Area Euro e in Cina, a condizione che la Germania implementi pienamente il piano fiscale approvato e che Pechino continui a introdurre misure di supporto ai consumi interni.

Sul fronte dei prezzi, la società si attende un ritorno dell’inflazione verso il target negli Stati Uniti e in Area Euro, mentre prevede una dinamica nettamente inferiore agli obiettivi della banca centrale cinese. In questo contesto, Federal Reserve, Banca Centrale Europea e autorità monetaria cinese dovrebbero mantenere un orientamento di allentamento, più marcato negli USA anche per la crescente pressione politica legata alle elezioni di metà mandato.

Per i mercati obbligazionari, Anima Holding mantiene una posizione moderatamente costruttiva, grazie ai rendimenti elevati, pur rilevando spazi limitati per ulteriori cali dei tassi. Negli Stati Uniti restano fattori di rischio legati a inflazione, tariffe e premio politico; in Europa, la maggiore offerta di Bund potrebbe spingere i rendimenti verso l’alto.

Sui mercati azionari globali, lo scenario resta positivo: la società prevede nuovi massimi sostenuti dalla crescita degli utili, con preferenza per settori ciclici e titoli Growth. Gli Stati Uniti rimangono favoriti grazie al ruolo centrale nell’AI, mentre Europa, Giappone ed emergenti sono attesi in progressione.

Anima Holding individua tra i rischi principali un possibile surriscaldamento dell’economia americana, un’integrazione dell’AI più rapida del previsto e tensioni geopolitiche nei rapporti USA-Cina, in Medio Oriente e in Francia.