De Agostini rileva il 42% di Legami, brand da €245 milioni di ricavi, rafforzando la strategia della quarta generazione Boroli Drago
Il gruppo bergamasco fondato da Alberto Fassi punta a superare i 300 milioni di euro di fatturato nel 2025, con presenza in oltre 70 Paesi, 10.000 rivenditori, 600 corner e più di 150 negozi diretti
De Agostini amplia il proprio portafoglio diversificando ulteriormente il perimetro delle attività e aggiungendo un nuovo tassello alla propria strategia industriale. La holding della famiglia Boroli Drago ha infatti rilevato il 42% di Legami, marchio bergamasco specializzato in articoli di cartoleria, lifestyle e gifting, rafforzando la propria presenza in un settore in forte crescita. L’operazione consolida il percorso di espansione intrapreso dalla quarta generazione della famiglia, che sta imprimendo una nuova direzione alla storica conglomerata nata dall’editoria e divenuta oggi un gruppo da 2,7 miliardi di euro di ricavi e oltre 3 miliardi di euro di NAV.
L'operazione e la struttura societaria
Legami, fondata nel 2003 dal bocconiano Alberto Fassi, resta controllata dal fondatore con il 58%, mentre la quota ceduta a De Agostini proviene dal fondo Flexible Capital di DeA Capital Alternative Funds, guidato da Gianandrea Perco. L’asset era stato acquisito dal fondo a metà 2023, quando Legami generava 51 milioni di euro di ricavi. La vendita rappresenta dunque un’operazione tra parti correlate, essendo De Agostini azionista anche della stessa DeA Capital, e ha quindi richiesto il passaggio formale attraverso la procedura dell’advisory board.
La quarta generazione alla guida della holding
L’investimento segna il secondo grande intervento della quarta generazione Boroli Drago, guidata da Enrico e Nicola Drago, figli di Marco, dopo il reinvestimento nell’11,4% della nuova IGT. La valutazione non è stata resa pubblica, ma secondo multipli di mercato del settore, compresi tra le 10 e le 13 volte l’EBITDA, l’operazione collocherebbe il valore di Legami intorno ai 230 milioni di euro. Nel 2024 l’azienda ha registrato 245 milioni di fatturato e oltre 50 milioni di euro di EBITDA, confermandosi una delle realtà italiane più dinamiche nel settore stationery e lifestyle.
Crescita, managerializzazione ed espansione estera
Sotto la guida del team di Perco, Legami ha accelerato il processo di managerializzazione, strutturandosi come gruppo internazionale e ampliando la propria presenza retail e wholesale. Oggi distribuisce in oltre 70 Paesi, attraverso 10.000 rivenditori, più di 600 corner e un network di negozi diretti in continua espansione. Per il 2025 è previsto il superamento dei 300 milioni di euro di fatturato e l’apertura di 21 nuove boutique: 16 in Francia e 5 in Spagna, per un totale di oltre 150 negozi diretti.
Il ruolo industriale di De Agostini
Per De Agostini l’investimento ha una chiara impronta industriale e un orizzonte di lungo periodo. La holding ha costruito gran parte del proprio valore all’estero, in particolare attraverso il gaming e le lotterie della statunitense Brightstar Lottery, puntando adesso a sostenere l’espansione internazionale di Legami. Una strategia simile è già stata adottata con Venchi (di cui ha acquisito il 10,3% nel 2024), mentre nel pharma la holding è arrivata a comprare il 100% di Content Group. In questo caso, invece, mantiene una partecipazione di minoranza, con l’obiettivo di accelerare la crescita globale del brand.
La visione per il futuro
"È con grande soddisfazione che annunciamo questa operazione", ha dichiarato Enrico Drago, sottolineando il valore strategico dell’investimento. "La nostra esperienza nel far crescere aziende di qualità potrà essere di grande beneficio per Legami, soprattutto nella fase di ingresso in nuovi mercati e nel consolidamento del suo ruolo nei lifestyle accessories di alto livello".