Anta Sports valuta un’offerta per Puma e attira altri colossi asiatici, mentre il titolo supera il 13% con 19,2 euro per azione

Fonti Bloomberg indicano verifiche con advisor e possibili fondi mentre anche Li Ning e Asics seguono il dossier. A complicare il processo è la valutazione richiesta dai Pinault, ritenuta troppo elevata

Il titolo Puma torna al centro dell'attenzione internazionale dopo che indiscrezioni provenienti da Bloomberg hanno rivelato l’interesse della cinese Anta Sports per una possibile acquisizione del gruppo tedesco. La sola apertura del dossier ha immediatamente acceso i riflettori dei mercati: nella mattina del 27 novembre, alle 9:30, il titolo balza a 19,27 euro mettendo a segno un impressionante +13,3%, segno di una reazione vivace degli investitori e della crescente attesa nei confronti di un’operazione che, se confermata, ridisegnerebbe gli equilibri globali dello sportswear.

Anta sport studia un'offerta

Secondo le fonti citate, Anta Sports, tra i principali gruppi sportivi asiatici e già protagonista di importanti acquisizioni internazionali (come Amer Sports nel 2019), avrebbe incaricato un consulente per analizzare i contorni di una potenziale offerta. L’azienda, quotata a Hong Kong, starebbe inoltre valutando di collaborare con una società di private equity, una mossa che rafforzerebbe la capacità finanziaria del consorzio e renderebbe l’operazione più competitiva in un contesto di forte interesse globale.

Altri pretendenti internazionali

Il fascino di Puma non attira soltanto Anta. Tra i possibili contendenti figurano anche la cinese Li Ning e la giapponese Asics Corp, due marchi che da anni puntano a consolidare la propria posizione in un mercato sempre più dominato dai giganti americani. Tuttavia, le trattative sono ancora preliminari, e non è chiaro quali delle aziende coinvolte decideranno di presentare una proposta formale.

L'ostacolo del valore: la richiesta di Pinault

Uno dei punti più delicati è rappresentato dalle aspettative di prezzo della famiglia Pinault, storica azionista di maggioranza di Puma tramite la holding Artemis. Secondo le fonti, la famiglia miliardaria francese avrebbe fissato una valutazione elevata, considerata difficile da raggiungere anche per gruppi solide come Anta, creando di fatto un ostacolo significativo a qualsiasi ipotesi di acquisizione.

Una trattativa destinata a evolvere

In un settore globalizzato e ultracompetitivo, l’eventuale vendita di Puma potrebbe segnare una svolta strategica non solo per i protagonisti diretti, ma per l’intero comparto dello sportswear. Per ora, le discussioni restano aperte e senza garanzie di esito, ma l'interesse di più operatori di peso e l’immediata reazione dei mercati indicano che il dossier merita di essere seguito con attenzione.