Fondazione FAIR, al via il Fondazione FAIR Forum 2025 per promuovere un cambiamento culturale verso un gioco più responsabile
L’obiettivo è costruire le fondamenta di un nuovo patto sociale tra istituzioni, operatori e cittadini; Matteo Caroli, Presidente di Fondazione FAIR: "Questi dibattiti vogliono creare un dialogo strutturato e competente, promuovendo soluzioni condivise e strumenti più avanzati per la tutela dei giocatori"
Sono stati presentati oggi presso il MomMec a Roma, nel corso di Fondazione FAIR Forum 2025 – primo appuntamento annuale promosso da Fondazione FAIR – i risultati della ricerca realizzata da Ipsos, alla presenza di istituzioni, operatori e studiosi dell’industria del gioco. Il Forum nasce con l’obiettivo di promuovere un cambio culturale che renda il gioco più consapevole, sostenibile e orientato al benessere delle persone, costruendo le basi di un nuovo patto sociale tra istituzioni, operatori e cittadini.
In questa cornice, lo studio, basato su interviste a soggetti istituzionali e a operatori del settore, ha delineato un quadro complesso e ancora polarizzato del mondo del gioco in Italia, dove persistono percezioni negative radicate nel tempo e dove il concetto di gioco responsabile, sebbene ampiamente noto, fatica a tradursi in pratiche efficaci.
I risultati della ricerca
Dalla ricerca emerge che il gioco continua a essere prevalentemente associato a dipendenza, rischio, denaro e azzardo, un’immagine sostanzialmente invariata rispetto a dieci anni fa, che conferma una scarsa evoluzione nella percezione dell’opinione pubblica, nonostante le iniziative di regolamentazione e sensibilizzazione. L’80% dei soggetti istituzionali ritiene inoltre che il ruolo sociale del settore sia peggiorato nell’ultimo decennio.
Le trasformazioni del settore, dalla crescita dell’offerta alla digitalizzazione, hanno contribuito – secondo gli intervistati – a una progressiva normalizzazione del gioco e a un aumento delle situazioni di rischio, soprattutto per i soggetti più vulnerabili. Inoltre, pur dichiarando nella quasi totalità dei casi di conoscere il concetto di gioco responsabile (94% degli operatori, 87% dei soggetti istituzionali), gli intervistati offrono interpretazioni profondamente diverse: gli operatori tendono a enfatizzare l'autoregolazione individuale del giocatore, mentre le istituzioni richiamano la necessità di una co-responsabilità condivisa tra Stato, operatori e comunità. Nonostante ciò, il 71% dei soggetti istituzionali considera il gioco responsabile poco o per nulla applicato nel contesto italiano, principalmente per la difficoltà di intercettare i giocatori problematici e rendere efficaci gli strumenti di prevenzione. A ciò si aggiunge una scarsa familiarità con il quadro normativo: il Decreto Legge 41 del 2024, pur rappresentando un importante passo nel riordino del settore online, è conosciuto in modo superficiale e non viene ancora ritenuto sufficiente per garantire tutele reali e maggiore trasparenza.
Le dichiarazioni di Matteo Caroli
"I risultati della ricerca mostrano un settore che necessita di un cambio di passo, capace di superare polarizzazioni e di trasformare il gioco responsabile in una pratica concreta, misurabile ed efficace" dichiara Matteo Caroli, Presidente di Fondazione FAIR. "Il nostro obiettivo è promuovere un cambio culturale che porti a un modo di intendere il gioco più consapevole, sostenibile e orientato alla tutela delle persone. I dibattiti favoriti e organizzati da Fondazione FAIR vogliono creare un dialogo strutturato, competente e costruttivo, promuovendo soluzioni condivise e strumenti più avanzati per la tutela dei giocatori, la trasparenza dell’offerta e la sicurezza dei consumatori".
Gli elementi necessari
La ricerca evidenzia infine la necessità urgente di una normativa nazionale più completa, accompagnata da un rafforzamento della tracciabilità, da comunicazioni più trasparenti e da interventi educativi mirati soprattutto ai giovani. Solo un approccio integrato che coinvolga istituzioni, operatori, terzo settore e comunità scientifica – sottolineano gli intervistati – potrà garantire un’evoluzione del settore verso standard più elevati e realmente orientati alla responsabilità.