Valle (Generali Asset Management): “Prestiti obbligazionari, lo strumento con cui imprese e Stati raccolgono capitali a costi competitivi”

Mauro Valle, Head of Fixed Income di Generali Asset Management ha commentato gli ultimi dati in fatto di mercato e PMI. Secondo le stime, lo spread italiano può scendere a 70 punti base

Mauro Valle, Head of Fixed Income di Generali Asset Management ha commentato gli ultimi dati in fatto di mercato e PMI. Secondo le stime, lo spread italiano può scendere a 70 punti base.

  • Dati positivi sul mercato del lavoro non agricolo di settembre; i verbali hanno rivelato una FED divisa riguardo alle prossime decisioni; le probabilità di un taglio dei tassi da parte della FED a dicembre sono aumentate dopo i commenti di Williams; siamo neutrali sui Treasury statunitensi con un bias costruttivo, a condizione che i rendimenti si mantengano intorno al 4,2%.
  • I dati PMI hanno confermato il momento relativamente positivo dell’economia europea; l’Italia ha ottenuto la sua prima riqualificazione del rating di credito da parte di Moody’s in oltre 23 anni, salita di un notch a Baa2 con outlook stabile; abbiamo una posizione neutro-positiva sui tassi tedeschi intorno al 2,7%, poiché i tassi potrebbero continuare a muoversi in un range fino alla fine dell’anno.
  • I portafogli hanno un’esposizione lunga in termini di duration relativa; l’esposizione alla Germania rimane invariata; l’esposizione ai bond dell’UE è stata moderatamente aumentata; i bond italiani sono sempre lunghi rispetto a quelli francesi in posizione corta; l’esposizione alla curva è lunga sui segmenti 5-10 anni e corta su quello dei 30 anni.

Nell’ultima settimana, il rendimento dei Treasury statunitensi è diminuito di 10 punti base, arrivando al 4,05%, con tassi reali leggermente più bassi a 1,79%; anche i tassi BE sono scesiarrivando al 2,25% (-5bps). Il sentiment di avversione al rischio, alimentato dalle preoccupazioni su una possibile bolla nell’AI, si è parzialmente alleviato venerdì dopo notizie secondo cui la Fed potrebbe essere più aperta a un taglio dei tassi a dicembre e che gli Stati Uniti potrebbero permettere a Nvidia di vendere chip avanzati alla Cina. I dati sul mercato del lavoro di settembre, arrivati in ritardo, hanno mostrato una crescita relativamente forte dell’NFP (+119K), con il tasso di disoccupazione salito al 4,4%. Nonostante i dati positivi, il mercato del lavoro sembra essere in una fase di indebolimento. I verbali della Fed hanno indicato che molti considerano non appropriato un taglio a dicembre, mentre altri sono favorevoli, suggerendo una pausa alla riunione di dicembre. Vi è una netta divisione tra chi privilegia il rallentamento del mercato del lavoro e chi invece si concentra sulla persistenza dell’inflazione — questa divisione rimane irrisolta dall’assenza di dati sull’occupazione e sui prezzi di ottobre. La riunione di dicembre sarà decisiva e il mercato si aspetta un taglio con una probabilità del 70%, supportata dai commenti del Presidente della Fed di New York Williams, che ha suggerito “spazio per ulteriori aggiustamenti” sui tassi. La nostra opinione è orientata a prevedere un taglio, poiché, in caso contrario, gestire le aspettative di mercato (e la volatilità) sarebbe molto difficile. Manteniamo una posizione neutrale sui tassi USA, ma, considerando i rischi legati ai prossimi dati economici, adotteremmo una posizione positiva con i rendimenti dei Treasury intorno al 4,2%.

I rendimenti dei Bund continuano a oscillare intorno al livello del 2,7%, con tassi BE stabili a 1,75%. In area euro, i dati PMI hanno confermato un momento relativamente positivo dell’economia europea, con il PMI manifatturiero leggermente in calo (49,7 contro 50,0) e un PMI servizi positivo, ancora a 53,1. I dati PMI più deboli della Germania sono stati compensati da dati migliori della Francia, nonostante il blocco politico in corso. I prossimi dati sull’inflazione probabilmente saranno in linea con i livelli del mese precedente, prima di un calo previsto nei primi mesi del prossimo anno. Il mercato continua a prevedere nessun taglio dei tassi da parte della BCE. Manteniamo una posizione neutrale-positiva sui rendimenti tedeschi, ritenendo che i rendimenti continueranno a muoversi all’interno dell’intervallo osservato negli ultimi mesi, supportando la nostra strategia di mantenere una duration lunga in modo tattico, con rendimenti intorno al livello del 2,7%. L’Italia ha ottenuto il suo primo upgrade del rating di credito da parte di Moody’s in oltre 23 anni, salendo di un notch a Baa2 con outlook stabile. “L’upgrade riflette un track record coerente di stabilità politica e di politiche che migliorano l’efficacia delle riforme economiche e fiscali e degli investimenti attuati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, ha dichiarato Moody’s, aggiungendo che “ci aspettiamo che il debito pubblico elevato dell’Italia inizi a diminuire gradualmente a partire dal 2027”. Lo spread italiano rimane stabile a 75 punti base, e nei prossimi settimane potremmo vedere un calo a 70 punti base, dato che l’attività di emissione è destinata a diminuire.

I portafogli hanno un'esposizione lunga in termini di durate relative, poiché i rendimenti dei bund sono ancora vicini al livello del 2,7%. L'esposizione ai titoli tedeschi è sottopesata e l'esposizione ai bond dell'UE è stata moderatamente aumentata. I titoli italiani continuano a essere sovrappesati, rispetto a una significativa sottoesposizione sui BTP francesi. L'esposizione a Spagna e Grecia rimane invariata. L'esposizione lungo la curva continua a preferire una posizione lunga sul segmento 5-10 anni e una posizione sottopesata sui titoli a 30 anni.