Daily Mail compra The Telegraph, accordo da 500 milioni di sterline dopo il passo indietro di RedBird
Dopo il fallimento dell’operazione da parte della società di investimento statunitense, Daily Mail sigla l’accordo per l’acquisizione di The Telegraph, consolidando la propria influenza nel panorama mediatico britannico
Il proprietario del Daily Mail, Dmgt, pronto all’acquisto del quotidiano conservatore rivale, The Telegraph per 500 milioni di sterline, corrispondenti a 567 milioni di euro. Con l’operazione si darà vita a uno dei gruppi mediatici di orientamento conservatore più potenti del Regno Unito.
The Telegraph è uno dei principali quotidiani britannici, fondato nel 1855 col nome di “The Daily Telegraph” da Arthur B. Sleigh. È noto per il suo orientamento conservatore, sia politicamente che editorialmente, pur mantenendo una certa indipendenza in materia di opinioni.
L’accordo arriva a una settimana dal ritiro dell’offerta per The Telegraph da parte della statunitense RedBird Capital Partners. La società, insieme alla joint venture RedBird-Imi, aveva già acquistato nel 2023 il Telegraph Media Group e The Spectator, ma l’intervento del governo britannico, che vieta investimenti esteri nei quotidiani del Regno Unito, aveva bloccato l’operazione. RedBird aveva poi tentato di ottenere l’approvazione presentando una nuova struttura che prevedeva Imi, sostenuta da Abu Dhabi, come investitore minoritario limitato al 15%.
Anche in questa situazione, il processo regolatorio si sarebbe rivelato più lento del previsto, sollevando dubbi sulla tempistica e sulla fattibilità dell’acquisizione. A ciò si è aggiunta una forte opposizione interna da parte di figure senior della redazione del The Telegraph, che ha contribuito alla decisione di RedBird di ritirarsi.
Dmgt, che già controlla The Mail on Sunday, Metro, The i Paper e New Scientist, ha annunciato di aver avviato un periodo di esclusiva per definire i termini dell’operazione e predisporre le comunicazioni necessarie alle autorità. Il gruppo ha precisato che l’accordo rispetterà il regime britannico sul controllo degli investimenti esteri, poiché non prevede alcun coinvolgimento finanziario da parte di Stati esteri. Come sottolineato in una note di Dmgt, si prevede che la preparazione dei termini della transazione e delle necessarie comunicazioni normative avverà nel breve periodo.