EssilorLuxottica pronta a rilevare tra il 5% e il 10% del gruppo Armani, il testamento apre alla cessione iniziale del 15% prevista dal fondatore

Tra le opzioni anche LVMH e L’Oréal con una finestra di 18 mesi per l’ingresso del partner che potrà salire oltre il 50% dopo tre anni mentre resta possibile anche la quotazione sul mercato

Si fa sempre più concreto il possibile ingresso di EssilorLuxottica nel capitale del gruppo Giorgio Armani, mentre si delineano i contorni del futuro della maison dopo la scomparsa dello stilista, avvenuta il 4 settembre all’età di 91 anni. Le indiscrezioni diffuse nelle ultime ore suggeriscono che il gruppo guidato da Francesco Milleri avrebbe già manifestato alla Fondazione Armani e agli eredi la disponibilità a sostenere il processo di riassetto azionario delineato dal fondatore, che dovrebbe prendere forma entro la fine del 2026.

Le indiscrezioni

Secondo le ricostruzioni, EssilorLuxottica sarebbe pronta a proporsi come corner investor, valutando l’acquisto di una quota compresa tra il 5% e il 10% del capitale. L’ingresso avverrebbe con un ruolo puramente finanziario, senza partecipazione attiva nella governance e senza un posto nel consiglio di amministrazione. Contattata da Milano Finanza, la società non ha rilasciato commenti, mantenendo la linea di riservatezza che ha caratterizzato l’intera vicenda nelle ultime settimane.

Il testamento Armani

Il possibile ingresso di un partner è previsto anche dal testamento di Giorgio Armani. Il fondatore ha infatti stabilito che gli eredi possano cedere una quota iniziale del 15% della società a uno dei tre potenziali acquirenti individuati: LVMH, EssilorLuxottica o L’Oréal, oppure a un altro player internazionale di livello equivalente, entro un periodo massimo di 18 mesi. Una volta acquisita la prima partecipazione, l’eventuale nuovo azionista avrebbe poi la facoltà di salire gradualmente fino alla maggioranza dopo tre anni, aprendo a uno scenario di controllo più ampio. Come alternativa, resta percorribile anche l’ipotesi di una quotazione in Borsa, già evocata in passato come possibile via per garantire stabilità, trasparenza e continuità gestionale.

Il futuro del gruppo Armani rimane quindi un tema centrale per il settore del lusso italiano, chiamato a bilanciare identità, governance e nuove strategie industriali in una fase cruciale di transizione.