Iren approva il piano industriale 2030 con investimenti per 6,4 miliardi di euro e EBITDA atteso a 1,6 miliardi
Dividendi in crescita fino al +8% annuo fino al 2027 e +6% dal 2028 al 2030; 2.400 nuove assunzioni e 70% degli investimenti (4,3 miliardi) destinati a progetti sostenibili
Il Consiglio di amministrazione di Iren S.p.A. ha approvato, in data odierna, l’aggiornamento del piano industriale al 2030.
“Il Piano Industriale appena approvato si fonda su basi solide e concrete, grazie alla valorizzazione del nostro modello di business, a investimenti selettivi e alla rigorosa disciplina finanziaria.” - dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente esecutivo del Gruppo Iren – “Abbiamo tracciato un percorso di crescita sostenibile e misurabile che ci porta ad un EBITDA atteso nel 2030 pari a 1,6 miliardi di euro, al quale si aggiungono ulteriori potenziali upside legati alle opportunità di sviluppo organico ed inorganico che il Gruppo è oggi nelle condizioni di cogliere. Allo stesso tempo, la nostra strategia conferma l’impegno verso una politica di dividendi in crescita, +8% all’anno fino al 2027 e +6% dal 2028 al 2030, a testimonianza della fiducia nella capacità del Piano di generare valore per tutti gli stakeholder”.
“L’approvazione del nuovo Piano Industriale segna l’avvio di una fase di trasformazione mirata che modificherà il nostro modello di business rendendolo ancora più efficiente, più focalizzato e maggiormente orientato alla creazione di valore. In particolare, tramite il piano di investimenti da 6,4 miliardi di euro, rafforzeremo le attività che esprimono il maggior potenziale di crescita e che garantiscono stabilità e visibilità nel medio-lungo periodo, come i servizi a rete e i termovalorizzatori” - dichiara Gianluca Bufo, Amministratore delegato del Gruppo Iren – A ciò si affianca un piano di sinergie chiaro, definito e pienamente attuabile, che ci consentirà di recuperare redditività e di semplificare ulteriormente la struttura operativa del Gruppo. La solidità dei driver industriali e la qualità delle iniziative avviate ci permettono di confermare una crescita concreta e misurabile con un cagr dell’Ebitda del 4% e dell’Utile netto del 7%”.
“L’approvazione, congiuntamente al piano industriale, del Piano di Transizione al 2040 rappresenta una svolta strategica per il nostro Gruppo: un percorso chiaro e ambizioso che ci porterà, grazie a un piano di investimenti mirato, a essere ancora più sostenibili, a utilizzare in modo più efficiente le risorse e a ridurre in maniera significativa il nostro impatto ambientale, dimezzando la carbon intensity. – dichiara Moris Ferretti, Vice Presidente esecutivo del Gruppo Iren - È una visione di lungo periodo che combina responsabilità industriale e innovazione, con l’obiettivo di generare valore duraturo per i territori in cui operiamo e per le generazioni future. Con questo Piano confermiamo il nostro impegno ad accompagnare la trasformazione energetica e ambientale, contribuendo a costruire un futuro più pulito, resiliente e inclusivo grazie alla massima valorizzazione del capitale umano e all’inserimento nel Gruppo di circa 2.400 nuove persone per supportare il cambiamento definito.”
STRATEGIA
I tre pilastri strategici individuati nei precedenti piani industriali continuano a rappresentare il quadro di riferimento per le scelte di allocazione del capitale e incarnano i valori guida del Gruppo. Transizione ecologica, valorizzazione dei territori e qualità del servizio restano gli assi portanti del nostro percorso di sviluppo, oggi interpretati alla luce delle dinamiche competitive e regolatorie in evoluzione.
L’impegno di Iren nella transizione ecologica assume un approccio ancor più mirato e resiliente. In risposta al mutato scenario di mercato e ai tempi autorizzativi per lo sviluppo di nuova capacità rinnovabile, Iren privilegerà interventi che possano tutelare l’ambiente e gli ecosistemi nei quali opera, come la realizzazione di sistemi di massimizzazione del recupero di calore destinato al teleriscaldamento sui termovalorizzatori o la realizzazione di 5 nuovi impianti di depurazione, utilizzando in modo consapevole e sostenibile le risorse naturali e dando nuova vita ai rifiuti con il recupero di materia ed energia. Questa impostazione consente di proteggere la redditività, migliorare la qualità del portafoglio investimenti e garantire una crescita coerente con le metriche di sostenibilità.
La creazione di valore per i territori si traduce nello sviluppo di infrastrutture essenziali alla crescita locale e nel rafforzamento della presenza territoriale del Gruppo. Il modello multiutility consente di cogliere opportunità nuove, espandere in modo sinergico i servizi offerti, favorendo la crescita e rispondendo in modo puntuale alle esigenze delle comunità nelle quali Iren opera.
La qualità del servizio rimane il principio ispiratore che muove le azioni del Gruppo. Iren punta a incrementare la resilienza delle reti di distribuzione per minimizzare i disservizi, potenziare l’esperienza del cliente attraverso presidi territoriali capillari sui territori e ottimizzare i processi aziendali per incrementarne l’efficienza.
In linea con le direttrici strategiche, i tre pilastri vengono oggi declinati all’interno di un modello di business evoluto e maggiormente focalizzato. La trasformazione del Gruppo da “extended multiutility” a “focussed multiutility” avverrà tramite una capital allocation più selettiva e focalizzata sui business core, con l’obiettivo di massimizzare il valore generato, concentrare risorse sulle attività a maggiore ritorno e ridurre l’esposizione verso le attività sulle quali non abbiamo ancora sviluppato un vantaggio competitivo.
Il piano industriale al 2030 è integrato in un piano di transizione al 2040, che vede Iren impegnata in un percorso concreto e misurabile di lungo termine, in linea con gli obiettivi europei del Sustainable Development Goals. Gli impegni e i target ESG sono sviluppati secondo le linee guida della transizione ecologica e della centralità delle comunità e delle persone e sono articolati secondo 5 aree focus: decarbonizzazione, economia circolare, risorse idriche, città resilienti e persone. Per ogni indicatore di performance individuato Iren ha fissato dei target quantitativi di miglioramento al 2028, 2030 e 2040 delineando un percorso chiaro e monitorabile nel tempo. Per il raggiungimento di questi obiettivi è stato valutato l’impegno in termini di investimenti e ipotizzata a tendere anche l’evoluzione tecnologica come la cattura della CO2.
PIANO DEGLI INVESTIMENTI
L’aggiornamento del piano industriale prevede investimenti tecnici lordi per 6,4 miliardi di euro, di cui il 40% relativi ad investimenti di sviluppo ed il 60% di mantenimento. Tali investimenti includono, per il 23% sul complessivo, interventi di mantenimento dei business regolati a rete (RAB) relativi al ciclo idrico integrato, rete elettrica e rete gas. Nell’ambito degli investimenti di mantenimento sono altresì ricompresi tutti gli investimenti per garantire la piena efficienza degli asset e il mantenimento dell’attuale customer base. L’attuale piano di investimenti si caratterizza per i progetti di sviluppo sui business regolati a rete, in particolar modo sul servizio idrico integrato e la distribuzione elettrica, per la realizzazione di 3 termovalorizzatori che permetteranno al Gruppo di chiudere con il recupero di energia la filiera dei rifiuti urbani, per l’installazione di aerotermo sugli impianti cogenerativi e termoelettrici e per lo sviluppo della rete di teleriscaldamento, a fronte di un rallentamento dell’installazione di nuova capacità rinnovabile e di ulteriore capacità di trattamento rifiuti per il recupero di materia. La visibilità dei ritorni è basata sull’elevata percentuale di investimenti sui business regolati, pari all’80% del totale. Infine, il 70% degli investimenti pari a 4,3 miliardi di euro è destinata a progetti sostenibili allineati alla Tassonomia europea, in particolar modo il 33% è destinata alla gestione sostenibile della risorsa idrica, il 28% a supportare la trasformazione a città resilienti, il 26% alla decarbonizzazione e il 13% all’economia circolare.
In sintesi, il piano è caratterizzato da una distribuzione equilibrata degli investimenti negli anni, da un basso rischio di esecuzione, da un’alta prevedibilità dei risultati e da elevati investimenti in progetti/attività sostenibili.
STRUTTURA FINANZIARIA
Si conferma l’impegno di Iren verso un’equilibrata struttura del capitale finalizzata al mantenimento degli attuali giudizi da parte delle agenzie di rating (S&P e Fitch). La posizione finanziaria netta è attesa in incremento di 800 milioni di euro rispetto al 2024 per effetto degli investimenti relativi al piano di sviluppo del Gruppo e alla distribuzione dei dividendi. Si segnala che tra le fonti di finanziamento previste a Piano non sono state incluse dismissioni di attività.
Nonostante il significativo piano di investimenti, il profilo finanziario è previsto bilanciato in termini di IFN/Ebitda ratio che è atteso in calo nell’orizzonte di piano, garantendo al Gruppo un’ampia area di flessibilità finanziaria rispetto alla soglia massima pari al 3,5x, stabilita in coerenza con gli attuali giudizi di rating e sostenuta dall’incremento dell’incidenza delle attività cosiddette “regolate” che a fine piano sono previste pari al 75%.
Il costo medio del debito, pari a 2,2% nel 2024 è previsto, come nel precedente piano, inferiore al 2,9% nel 2030. Inoltre, l’80% del debito nel 2030 sarà composto da strumenti di finanza sostenibile.
DIVIDEND POLICY
La nuova dividend policy, che prevede un dividendo in crescita del +8% sino al 2027 e del +6% dal 2028 al 2030, riflette la solidità della posizione finanziaria del Gruppo e la fiducia nelle prospettive di crescita dei risultati economici, assicurando al contempo una remunerazione stabile e prevedibile per gli azionisti.
FOCUS SULLE BUSINESS UNIT
Il Piano Industriale prevede un incremento dell’EBITDA di Gruppo pari a oltre 300 milioni di euro nel 2030 rispetto al 2024. Il significativo aumento del margine operativo lordo è generato dal contributo positivo delle business unit Reti, Ambiente ed Energia, parzialmente controbilanciato dai minori margini della business unit Mercato che risente di un maggiore livello competitivo.
RETI
Il piano d’investimenti prevede 2,6 miliardi di euro volti a incrementare l’efficienza e la qualità dei servizi con una forte crescita del capitale investito (RAB), che raggiungerà 4,4 miliardi di euro nel 2030. Il 60% degli investimenti destinati alle reti è indirizzato al servizio idrico integrato, per il potenziamento e l’incremento della resilienza della rete, lo sviluppo degli impianti di depurazione e il miglioramento della qualità del servizio. Alla distribuzione elettrica sono destinati il 28% degli investimenti della business unit Reti, per consentire l’evoluzione delle infrastrutture adeguandole a sostenere una maggiore resilienza rispetto ai cambiamenti climatici e all’incremento di domanda di potenza installata legata all’elettrificazione dei consumi, perseguendo in modo continuativo un’efficienza operativa, necessaria per fornire un miglioramento del servizio anche in termini di riduzione delle interruzioni nella fornitura. Alla distribuzione del gas sono destinati il 12% degli investimenti della business unit Reti, in particolare volti al mantenimento dell’infrastruttura attuale nei territori di riferimento, al completamento del piano di sostituzione delle condutture rendendole così anche pronte alla distribuzione di miscele di idrogeno.
Gli investimenti e le sinergie previste permettono l’ottenimento di un EBITDA pari a 705 milioni di euro nel 2030 (+ 230 milioni di euro rispetto al 2024) pari al +48%.
AMBIENTE
Il Gruppo consolida l’obiettivo di leadership nella chiusura della filiera dei rifiuti urbani, dalla raccolta al recupero e allo smaltimento con un piano di investimenti di circa 1,2 miliardi di euro. In particolare, circa il 63% degli investimenti è destinato allo sviluppo impiantistico connesso al recupero energetico con 2 nuovi termovalorizzatori e alla realizzazione di una quarta linea di potenziamento dell’impianto esistente di Torino, già in fase avanzata di autorizzazione, per permettere a tutti i territori di riferimento di raggiungere la piena autonomia nella gestione dei rifiuti urbani. L’ulteriore 37% degli investimenti è indirizzato all’attività di raccolta per lo sviluppo di sistemi territoriali, attraverso nuovi consolidamenti nelle aree storiche, l’incremento della raccolta differenziata, per il miglioramento della qualità del servizio unitamente ad un efficientamento dei costi, attraverso l’adozione di processi di raccolta dei rifiuti urbani automatizzati, grazie anche alla digitalizzazione.
Tali investimenti consentono l’ottenimento di un EBITDA pari a 330 milioni di euro nel 2030 (+74 milioni di euro rispetto al 2024) in incremento del +29%.
ENERGIA (GENERAZIONE)
L’obiettivo della business unit Energia, nonostante il rallentamento nello sviluppo di nuova capacità fotovoltaica, resta quello di investire sulle fonti rinnovabili, da un lato attraverso un ammodernamento e potenziamento delle nostre infrastrutture idroelettriche, anche nell’ottica di un piano impostato sul rinnovo delle concessioni scadute e alla base dell’avanzata proposta di partenariato pubblico e privato, dall’altro raddoppiando la capacità fotovoltaica che raggiungerà i 430 MW nel 2030. Per quanto riguarda gli impianti termoelettrici a gas naturale, i prossimi anni saranno caratterizzati dal completamento degli interventi di efficientamento e flessibilizzazione degli impianti cogenerativi, anche grazie all’installazione di impianti di raffreddamento ad aria e dallo sviluppo della rete di teleriscaldamento. Le attività di efficienza energetica saranno orientate a progetti di riqualificazione energetica e sviluppo impianti fotovoltaici con clienti business e con la pubblica amministrazione tramite partenariati pubblici e privati.
A supporto di tali progetti sono previsti 1,6 miliardi di investimenti volti a supportare il raggiungimento di un EBITDA a fine piano pari a 350 milioni di euro (+67 milioni di euro rispetto al 2024) in crescita del +24%.
MERCATO
L’impegno di Iren è volto ad una valorizzazione dei clienti attraverso la fidelizzazione di quelli ad alto valore, lo sviluppo di contratti di approvvigionamento e vendita a medio-lungo termine con la modalità dei “power purchase agreement” (PPA), il rafforzamento dei canali di contatto sia fisici sia digitali e l’offerta di un portafoglio sempre più ampio di servizi che includono soluzioni per la casa e offerte assicurative e di connettività. L’obiettivo è il mantenimento degli attuali livelli di customer base (2,3 milioni di clienti) in uno scenario altamente competitivo, tramite azioni di fidelizzazione.
A supporto di tale impegno sono previsti 600 milioni di euro di investimenti che consentiranno l’ottenimento di un EBITDA pari a 230 milioni di euro (in linea con il 2024, al netto della normalizzazione della vendita gas).