Esprinet risultati nei prime 9 mesi ricavi a €2,89 miliardi, EBITDA Adjusted a €37,3 milioni (+3%) e posizione finanziaria netta in miglioramento di quasi €60 mln
La crescita è trainata dalla Spagna (+36% del fatturato), dai segmenti Solutions e Servizi (+11%) e dalla divisione Zeliatech a 144 mln € (+10%), confermando la solidità del Gruppo nel Sud Europa
Il Consiglio di Amministrazione di ESPRINET, Gruppo leader in Sud Europa nella distribuzione di prodotti high tech e nella fornitura di applicazioni e servizi per la trasformazione digitale e per la green transition, ha approvato in data odierna le Informazioni periodiche aggiuntive al 30 settembre 2025, redatte in conformità con i principi contabili internazionali IFRS.
Alessandro Cattani, Amministratore Delegato di ESPRINET: "I risultati conseguiti nei primi nove mesi del 2025 ribadiscono la solidità del nostro percorso di crescita e la capacità del Gruppo di creare valore in modo sostenibile, anche in un contesto di mercato in continua evoluzione. Abbiamo registrato ricavi in aumento del 4% a 2.893,3 milioni di euro ed un EBITDA Adjusted di 37,3 milioni di euro, +3% sull’anno precedente. Anche la posizione finanziaria netta è in miglioramento di quasi 60 milioni di euro rispetto allo scorso anno”.
Prosegue Cattani: ”Dopo i risultati positivi del secondo trimestre, anche nel periodo luglio-settembre è proseguito il trend di crescita e il Gruppo ha rafforzato la propria posizione nei mercati chiave. La Spagna, dove il Gruppo ha realizzato il 36% del proprio business da inizio anno, si conferma un motore di sviluppo di assoluto rilievo, grazie a performance eccellenti nella distribuzione ICT e alla capacità di cogliere con prontezza le opportunità offerte da un PIL previsto in aumento del 2,6% secondo le stime dell’OCSE, che la posiziona come la miglior nazione europea fra le economie avanzate nel 2025 e nel prossimo futuro. L’Italia ha mantenuto un andamento stabile, in linea con la nostra strategia di continuità e solidità”.
Giovanni Testa, Direttore Generale di ESPRINET, aggiunge: “La focalizzazione sui segmenti a maggiore marginalità, in particolare Solutions e Servizi, rappresenta oggi un fattore decisivo per la crescita e la redditività del Gruppo. La divisione V-Valley è ormai punto di riferimento per i partner e i rivenditori impegnati nei progetti di trasformazione digitale, contribuendo in modo determinante al rafforzamento della nostra leadership nel Sud Europa. Parallelamente, la divisione Zeliatech ha proseguito la propria espansione nel segmento delle tecnologie per la transizione green, sostenuta anche dalla recente acquisizione di Vamat, che apre nuove opportunità nei mercati del Benelux e dell’Irlanda".
E infine conclude Cattani: “Sulla base di questi risultati e della solidità dimostrata dal nostro modello operativo, guardiamo con fiducia alla chiusura dell’esercizio, confermando le attese di un EBITDA Adjusted nella parte alta della forchetta compresa tra 63 e 71 milioni di euro. La rotta intrapresa, fondata su innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle nostre competenze, continuerà a guidare la crescita del Gruppo e a consolidarne il ruolo di protagonista nel panorama europeo della distribuzione tecnologica”.
PRINCIPALI RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2025
I Ricavi contabili da contratti con clienti, misurati al netto dell’applicazione del principio contabile IFRS 15 e altri aggiustamenti, nei nove mesi 2025 si attestano a 2.893,3 milioni di euro, +4% rispetto a 2.781,8 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno.
Nel terzo trimestre del 2025, i Ricavi contabili da contratti con clienti, misurati al netto dell’applicazione del principio contabile IFRS 15 e altri aggiustamenti, si attestano a 961,8 milioni di euro, in crescita del 3% rispetto a 931,8 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno.
Guardando all’andamento delle linee di business in cui opera il Gruppo, nei primi nove mesi del 2025 nel perimetro della divisione Esprinet, che gestisce il business storico della distribuzione di prodotti di information technology e consumer electronics, i ricavi lordi degli Screens (PC, Tablet e Smartphone) segnano una crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e dell’11% nel solo terzo trimestre. I ricavi lordi del segmento dei Devices mostrano invece un rallentamento del 5%.
Nel perimetro della divisione V-Valley, che fornisce soluzioni avanzate (Solutions) per la digitalizzazione, il cloud computing e la cybersecurity, e risponde al bisogno di clienti e fornitori con Servizi per gestire la maggiore complessità generata dalla digital transformation, il Gruppo registra un aumento dei ricavi del 11%. I ricavi di Solutions e Servizi, a valle dell’applicazione del principio contabile IFRS 15, si attestano a 625,7 milioni di euro e la loro incidenza sulle vendite totali sale al 22% (20% nel 2024).
Infine, la divisione Zeliatech, nata nel 2024 per essere il primo green tech distributor europeo che offre tecnologie per abilitare la convergenza tra digitale e green economy, raggiunge 144,0 milioni di euro di ricavi al 30 settembre 2025 (+10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
Analizzando infine i segmenti di clientela, al 30 settembre 2025 i ricavi lordi del Gruppo mostrano i seguenti andamenti: +2% nel Segmento Consumer (963,7 milioni di euro), +6% nel Segmento Business (2.185,6 milioni di euro). I risultati del terzo trimestre registrano una crescita del Segmento Consumer (+9%) e un aumento del 6% dei ricavi lordi del Segmento Business.
Il Margine Commerciale Lordo è pari a 161,7 milioni di euro, +5% rispetto ai nove mesi 2024 (153,8 milioni di euro) per effetto sia della crescita dei ricavi sia dell’incremento del margine percentuale (5,59% nel periodo gennaio-settembre 2025 contro 5,53% nello stesso periodo dell’anno precedente).
L’EBITDA Adjusted, che coincide con l’EBITDA non essendo stati rilevati costi di natura non ricorrente, è pari a 37,3 milioni di euro, rispetto a 36,3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024 (+3%). L’incidenza sui ricavi si attesta all’1,29% rispetto all’1,31% nello stesso periodo del 2024 e sconta l’aumento del peso dei costi operativi (dal 4,22% nei tre trimestri del 2024 al 4,30% al 30 settembre 2025).
Nel terzo trimestre 2025, i costi segnano un aumento del 4% e la loro incidenza sui ricavi si riduce al 4,02% (4,00% nel periodo luglio-settembre 2024).
L’EBIT Adjusted, che coincide con l’EBIT non essendo stati rilevati costi di natura non ricorrente, è pari a 18,9 milioni di euro, -2% rispetto a 19,3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024.
Su questo risultato incide la crescita degli ammortamenti in conseguenza principalmente del diritto d’uso del nuovo magazzino italiano di Tortona avviato a settembre 2024.
L’utile ante imposte è pari a 9,4 milioni di euro, +16% rispetto a 8,1 milioni di euro nei tre trimestri 2024.
L’utile netto è pari a 6,2 milioni di euro, rispetto a 6,6 milioni di euro nei nove mesi del 2024. Sul risultato influisce il carico fiscale stimato, che si stima possa in larga misura riallinearsi a fine anno, il quale risente della differente combinazione e composizione nel tempo dei risultati ante imposte delle varie società del Gruppo e di alcuni affinamenti nelle stime dei tax rate.
L’utile netto per azione ordinaria è pari a 0,12 euro, rispetto a 0,13 euro al 30 settembre 2024.
Il Cash Conversion Cycle2 chiude a 28 giorni (+6 giorni rispetto a Q3 24 e -1 giorno rispetto a Q2 25).
Pari alla media degli ultimi 4 trimestri dei giorni di rotazione del Capitale Circolante Commerciale Netto determinato come sommatoria di crediti verso clienti, rimanenze e debiti verso fornitori.
La Posizione Finanziaria Netta è negativa per 287,2 milioni di euro e si confronta con un saldo negativo pari a 327,5 milioni di euro al 30 giugno 2025 e con un saldo negativo pari a 344,3 milioni di euro al 30 settembre 2024. Il miglioramento rispetto sia al 30 giugno 2025 sia al 31 settembre 2024 è attribuibile in buona misura alla gestione del livello di capitale circolante investito netto. Va sempre considerato che il valore della posizione finanziaria netta puntuale è influenzato da fattori tecnici quali la stagionalità del business, l’andamento delle cessioni “pro-soluto” di crediti commerciali (factoring, confirming e cartolarizzazione) e la dinamica dei modelli comportamentali di clienti e fornitori nei diversi periodi dell’anno. Essa, pertanto, non è rappresentativa dei livelli medi di indebitamento finanziario netto osservati nel periodo. I citati programmi di factoring e cartolarizzazione, i quali definiscono il completo trasferimento dei rischi e dei benefici in capo ai cessionari e contemplano quindi la cancellazione dei crediti dall’attivo patrimoniale in conformità al principio contabile IFRS 9, determinano un effetto complessivo sul livello dei debiti finanziari netti consolidati al 30 settembre 2025 quantificabile in 412,6 milioni di euro (297,1 milioni di euro al 30 settembre 2024 e 347,7 milioni di euro al 30 giugno 2025).
Il Patrimonio Netto ammonta a 376,2 milioni di euro rispetto a 374,1 milioni di euro al 30 settembre 2024.