Generalfinance chiude i primi nove mesi 2025 con utile netto di 21 milioni (+55%) e capitale rafforzato a 90,6 milioni

Margine di intermediazione in crescita del 50%, commissioni nette a 36 milioni (+44%) e CET1 ratio al 13,9%. Conclusa l’emissione subordinata “Tier 2” da 30 milioni di euro per sostenere i piani di sviluppo

Il Consiglio di Amministrazione di Generalfinance – riunito sotto la presidenza del prof. Maurizio Dallocchio – ha approvato il resoconto intermedio di gestione relativo al terzo trimestre del 2025, che evidenzia un utile netto pari a 21,0 mln di Euro, in crescita (+55%) rispetto allo stesso periodo del 2024 e un patrimonio netto a 90,6 mln di Euro.

Massimo Gianolli, Amministratore Delegato di Generalfinance, ha dichiarato: “Il terzo trimestre dell’anno 2025 ha evidenziato un andamento dell’attività superiore alle prospettive di consolidamento e crescita previste nel Piano Industriale 2025-2027.

Registriamo una ottima tendenza commerciale con una crescita del business del 34% con un ritorno sul capitale investito in accelerazione al 40%; il cost/income ratio al 29% attesta un’elevata efficienza operativa, grazie alla produttività aziendale in miglioramento, guidata dalle forti competenze presenti in azienda e dalla solidità della piattaforma informatica proprietaria.

Siamo costantemente impegnati a supportare la clientela con soluzioni finanziarie personalizzate, in una fase del ciclo economico in cui è particolarmente importante fornire rapidamente risposte e assistenza specialistica alle imprese”.

Dati economici

Il margine di interesse si attesta a 13,2 milioni di euro, in aumento (+66%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, riflettendo una dinamica superiore alla crescita del business della Società, anche grazie al contributo dell’operatività di smobilizzo di crediti fiscali (“Superbonus” e soprattutto IVA), in significativo aumento rispetto ai volumi residuali dell’anno precedente.

Le commissioni nette ammontano a 36,0 milioni di euro, in aumento del 44% rispetto ai 25,0 milioni di euro dei primi nove mesi del 2024. La dinamica delle commissioni risente positivamente dell’evoluzione del turnover, in crescita del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e di un positivo effetto di repricing sui tassi commissionali, confermando l’ottima performance commerciale ed operativa della Società.

Il margine di intermediazione si attesta a circa 49,2 milioni di euro, in crescita del 50%.

Le rettifiche di valore ammontano a 3,2 milioni di euro, in aumento rispetto al precedente esercizio, principalmente per effetto dell’aumento delle esposizioni non performing, in linea con le aspettative del Piano Industriale, mentre i costi operativi, pari a circa 14,4 milioni di euro, aumentano del 30%.

Le imposte stimate ammontano a 10,6 milioni di euro. Il risultato netto di periodo si attesta a circa 21,0 milioni di euro, in aumento del 55% rispetto ai 13,6 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2024.

Dati patrimoniali, funding e asset quality

I crediti netti verso la clientela si attestano a 598,6 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2024 (-3%). La percentuale di erogazione si attesta al 78%, invariata rispetto allo scorso anno 2024, mentre i giorni medi di credito si attestano a circa 81, in aumento rispetto ai 76 giorni rilevati nel 2024. All’interno dell’aggregato dei crediti, il totale dei crediti deteriorati lordi risulta pari a 14,2 milioni di euro, con un NPE ratio lordo pari a 2,3% circa (1,8% circa l’NPE ratio netto). La copertura dei crediti deteriorati si attesta al 23%.

La cassa e le disponibilità liquide – rappresentate principalmente dai crediti a vista verso banche – risultano pari a circa 144,7 milioni di euro – a testimonianza del prudente profilo di gestione della liquidità – mentre il totale dell’attivo patrimoniale ammonta a 784,1 milioni di euro, a fronte di 769,7 milioni di euro di fine 2024.

Le attività materiali sono pari a 6,0 milioni di euro, rispetto ai circa 6,5 milioni di euro del 2024.

Le attività immateriali assommano a 3,5 milioni di euro, rispetto ai circa 3,3 milioni di euro del 2024.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, pari a 617,1 milioni di euro, sono costituite da debiti per 485,5 milioni di euro e da titoli in circolazione per 131,6 milioni di euro.

Patrimonio netto e ratio di capitale

Il patrimonio netto al 30 settembre 2025 si attesta a 90,6 milioni di euro, rispetto a 80,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024.

I coefficienti patrimoniali di Generalfinance – includendo pro forma anche l’utile relativo ai primi nove mesi del 2025 al netto dei dividendi attesi – evidenziano i seguenti valori:

CET1 ratio: 13,9%;

TIER1 ratio: 13,9%;

Total Capital ratio: 14,6%.

I coefficienti risultano ampiamente superiori ai valori minimi regolamentari previsti dalla Circolare n.288/2015 di Banca d’Italia.

Impatto riveniente dal conflitto tra Russia e Ucraina.

Con riferimento a quanto indicato dall’ESMA nei seguenti Public Statement “Implications of Russia’s invasion of Ukraine on half-yearly financial reports” del 13 maggio 2022 ed “ESMA coordinates regulatory response to the war in Ukraine and its impact on EU financial markets” del 14 marzo 2022 nonché dalla CONSOB che, il 18 marzo 2022, richiamava l’attenzione degli emittenti vigilati sull’impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie, la Società – nel quadro del costante monitoraggio del proprio portafoglio – continua a porre particolare attenzione, sul fronte geopolitico, agli sviluppi della situazione di conflitto tra l’Ucraina e la Russia, sfociata nell’invasione da parte della Russia del territorio ucraino a partire dal 24 febbraio 2022 e nella successiva adozione di sanzioni economiche e misure restrittive da parte dell’Unione Europea, della Svizzera, del Giappone, dell’Australia e dei Paesi della NATO nei confronti della Russia e della Bielorussia e di alcuni esponenti di tali Paesi. Conflitto e sanzioni hanno avuto ripercussioni negative significative sull’economia globale, anche tenuto conto degli effetti negativi sull’andamento dei costi delle materie prime (con particolare riferimento ai prezzi e alla disponibilità di energia elettrica e gas), nonché sull’andamento dei mercati finanziari.

In tale contesto, si ribadisce quanto già dichiarato nella Relazione semestrale al 30 giugno 2025, ovvero che la presenza diretta di Generalfinance nelle aree direttamente interessate dal conflitto è nulla. Al 30 settembre 2025, infatti, la Società ha rapporti di factoring unicamente con cedenti attivi in Italia e in Spagna e non ha più alcuna esposizione nei confronti di debitori ceduti aventi sede in Russia, Ucraina e Bielorussia, a seguito della sospensione degli affidamenti relativi a debitori ceduti operanti in questi paesi.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo

In data 21 ottobre, Generalfinance ha concluso con successo il collocamento, per il tramite di Goldman Sachs International, di un prestito obbligazionario subordinato “Tier 2” di tipo callable per un importo complessivo di 30 milioni di euro, destinato esclusivamente a investitori qualificati. Le obbligazioni saranno ammesse alle negoziazioni sul sistema multilaterale “Global Exchange Market” di Euronext Dublin. Le obbligazioni subordinate, con scadenza a dieci anni e tre mesi (gennaio 2036) e facoltà di rimborso anticipato da parte di Generalfinance dopo cinque anni dall’emissione, riconoscono una cedola a tasso fisso del 6,875% annuo per i primi cinque anni e tre mesi e, ove le obbligazioni non vengano rimborsate anticipatamente, prevedono un reset del tasso per i successivi cinque anni, come da prassi di mercato per questo genere di obbligazioni.

I proventi dell’emissione saranno destinati a supportare i piani di sviluppo di Generalfinance e a rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale della Società, nonché i relativi ratio patrimoniali.

Dopo la chiusura dei primi nove mesi dell’esercizio 2025, non si sono verificati ulteriori fatti, eventi o circostanze tali da modificare in maniera apprezzabile quanto è stato rappresentato nel Resoconto intermedio di gestione ovvero da rendere l’attuale situazione patrimoniale-finanziaria sostanzialmente diversa da quella approvata dagli organi della Società e, conseguentemente, tali da richiedere rettifiche al Resoconto stesso o l’esposizione di informativa nelle note di commento.

Evoluzione prevedibile della gestione

Come già illustrato nella Relazione semestrale chiusa al 30 giugno 2025, anche per l’ultimo trimestre 2025 occorre tenere in considerazione i possibili ulteriori impatti, in particolare sul sistema delle imprese, degli effetti delle tensioni geopolitiche in corso – in particolare, l’incremento dei dazi a livello globale e il conflitto tuttora in corso tra Russia e Ucraina.

In tale quadro complessivo ancora contrassegnato da criticità per l’economia reale, l’attività commerciale sviluppata da Generalfinance nei primi nove mesi 2025 – andamento del turnover, ricavi e redditività operativa – evidenzia un andamento superiore a quanto definito nel budget, in coerenza con il Piano Industriale vigente, con riferimento all’esercizio in corso.

L’utile netto della Società per l’esercizio in corso è atteso sopra i 27 milioni di euro.