Snam, in 9 mesi ricavi totali in crescita a 2,8 mld (+7,4%), EBITDA raggiunge i 2,2 mld (+6,6%); migliora la guidance 2025
nvestimenti di 1,76 miliardi (+19%) e un aumento dell’utile netto del 10%, export in decisa crescita, riempimento di stoccaggi oltre la media Ue
Il Consiglio di Amministrazione di Snam, riunitosi in data odierna sotto la presidenza di Alessandro Zehentner, ha approvato i risultati consolidati dei primi nove mesi del 2025 Il Consiglio, previo parere della Società di Revisione, ha altresì deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2025 pari a 0,1208 euro per azione, con pagamento a partire dal 21 gennaio 2026.
“Siamo molto orgogliosi di questi risultati. Tutti gli indicatori sono in crescita e testimoniano la solidità di Snam sia a livello industriale che finanziario, in un contesto globale che resta molto volatile e incerto”, ha commentato l’Amministratore Delegato di Snam, Agostino Scornajenchi. “Continuiamo a lavorare per rafforzare la sicurezza energetica del Paese, come dimostrano l’alto livello di riempimento degli stoccaggi e l’aumento significativo dei volumi di GNL immessi in rete, grazie anche all’entrata a regime della nostra flotta FSRU. L’ottima performance di questi nove mesi e l’eccellente flessibilità finanziaria, realizzata tramite un’attenta gestione dell’indebitamento, ci consentono di migliorare la guidance 2025 di EBITDA, utile netto e indebitamento netto, a conferma del percorso intrapreso per una creazione di valore sostenibile nel lungo periodo”.
I ricavi totali dei primi nove mesi del 2025 si sono attestati a 2.846 milioni di euro, in aumento di 195 milioni di euro, pari al 7,4%, rispetto allo stesso periodo del 2024, a seguito principalmente della crescita dei ricavi regolati delle infrastrutture gas (+200 milioni di euro;+8,3%).
L’aumento dei ricavi regolati è attribuibile principalmente: (i) alla crescita della RAB, a seguito della realizzazione del piano di investimenti (+122 milioni di euro); (ii) agli effetti della Delibera ARERA n. 130/2025/R/com5 e, in particolare, all’aggiornamento dei ricavi 2024 al nuovo deflatore applicato alla crescita della RAB e all’adozione dell’IPCA Italia per la rivalutazione del capitale investito ai fini regolatori (RAB), a partire dai ricavi del 2025 (+75 milioni di euro); (iii) alle variazioni di perimetro connesse al consolidamento di Stogit Adriatica, a far data dal 3 marzo 2025, e all’entrata in esercizio del terminale FSRU di Ravenna a partire dal mese di maggio 2025 (+70 milioni di euro); (iv) ai maggiori ricavi commodity (+26 milioni di euro), anche a fronte dei maggiori volumi riconsegnati; (v) ai maggiori ricavi relativi alla componente “Fast money” relativi principalmente alla revisione della stima della spesa totale (OpEx e CapEx) per l’anno 2025 (+16 milioni di euro).
Tali effetti sono stati in parte compensati: (i) dalla riduzione del WACC (-77 milioni di euro); (ii) dai minori ricavi del terminale di rigassificazione di Panigaglia, che nei primi nove mesi del 2024 aveva beneficiato dei maggiori volumi rigassificati nel 2023 (-41 milioni di euro); e (iii) dai minori incentivi output-based (-16 milioni di euro), relativi principalmente al business dello stoccaggio.
L’EBITDA adj dei primi nove mesi del 2025 si è attestato a 2.227 milioni di euro, in aumento di 138 milioni di euro, pari al 6,6%, rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2024.
L’aumento è dovuto alla crescita registrata dal business delle infrastrutture gas (+133 milioni di euro; +6,3%) per i maggiori ricavi regolati riconosciuti, nonostante la revisione al ribasso del WACC, per il positivo contributo all’EBITDA connesso all’entrata in esercizio dell’impianto FSRU di Ravenna e al consolidamento di Stogit Adriatica, effetti in parte assorbiti dall’incremento del costo del lavoro, a fronte dell’ingresso di nuove risorse e del rinnovo del CCNL. In lieve aumento il contributo dei business della transizione energetica (+5 milioni di euro), per effetto dei maggiori volumi di attività nel biometano.
L’utile operativo adj dei primi nove mesi del 2025 ammonta a 1.401 milioni di euro, in aumento di 61 milioni di euro (+4,6%) rispetto al corrispondente valore del medesimo periodo del 2024. L’aumento dell’EBITDA è stato in parte controbilanciato dai maggiori ammortamenti e svalutazioni (-77 milioni di euro; pari al 10,3%) dovuti principalmente all’entrata in esercizio di nuovi asset, tra cui il terminale di Ravenna, e alla variazione di perimetro del settore stoccaggio.
Gli oneri finanziari netti dei primi nove mesi del 2025 ammontano a 246 milioni di euro, in aumento di soli 16 milioni di euro rispetto al medesimo periodo del 2024. L’incremento è dovuto al maggior indebitamento medio di periodo, con un costo del debito medio netto che si è attestato a circa il 2,6%, sostanzialmente in linea rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2024, e ai minori proventi per interessi di mora nell’ambito del servizio default. Tale risultato è stato realizzato grazie all’ottimizzazione delle fonti di finanziamento, alla gestione attiva della liquidità e ai maggiori oneri finanziari capitalizzati.
I proventi netti da partecipazioni (290 milioni di euro; +57 milioni di euro; pari al 24,5%) riguardano principalmente le quote di competenza dei risultati netti di periodo delle imprese valutate con il metodo del patrimonio netto.
Con riferimento alle partecipazioni, si segnala : (i) il maggiore contributo di TAG, sostenuta dal nuovo framework regolatorio che, tra le altre disposizioni, ha eliminato dal 1° gennaio 2025 il rischio volume; (ii) il maggior risultato di Italgas, a seguito di effetti one-off per conguagli di ricavi di precedenti esercizi e degli effetti del consolidamento di 2iRete gas, acquisita nel mese di aprile 2025; (iii) il contributo di ALNG, a fronte dell’aumento della quota di partecipazione (dal 7,3% al 30%) perfezionato a dicembre 2024. Tali fattori sono stati parzialmente compensati dall’uscita del perimetro di ADNOC Gas Pipelines Assets a fronte della cessione integrale della partecipazione detenuta nella stessa da Snam perfezionata nel mese di marzo 2025.
L’utile netto adj dei primi nove mesi del 2025 ammonta a 1.096 milioni di euro, in aumento di 100 milioni di euro (+10,0%) rispetto all’utile netto adj dei primi nove mesi del 2024, grazie alla crescita dell’EBITDA e al maggior contributo delle società partecipate nazionali ed estere. Tali effetti sono stati in parte assorbiti dai maggiori ammortamenti connessi all’entrata in esercizio degli investimenti realizzati e alla variazione di perimetro, e dal lieve incremento degli oneri finanziari a fronte della maggiore esposizione finanziaria netta.
Gli investimenti totali dei primi nove mesi del 2025 ammontano a 1.767 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto ai primi nove mesi del 2024 (1.782 milioni di euro). Gli investimenti tecnici pari a 1.755 milioni di euro sono attribuibili principalmente ai settori trasporto (1.215 milioni di euro; 1.220 nei primi nove mesi del 2024), stoccaggio (180 milioni di euro; 160 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024) e rigassificazione (185 milioni di euro; 293 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024). Gli investimenti del settore Energy Transition ammontano a 154 milioni di euro (88 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024), in aumento di 66 milioni di euro principalmente per le attività connesse alla conversione degli impianti di produzione biogas a biometano.
Il positivo flusso di cassa della gestione operativa (2.063 milioni di euro) ha consentito di finanziare buona parte degli investimenti netti del periodo (-2.237 milioni di euro, incluso l’esborso connesso all’acquisizione di Stogit Adriatica e l’incasso derivante dalla cessione della partecipazione in ADNOC Gas Pipelines). La percentuale di conversione dell’EBITDA in flusso di cassa della gestione operativa (FFO) si attesta al livello record dell’82,3%. L’indebitamento finanziario netto dopo il pagamento agli azionisti del dividendo 2024 (-969 milioni di euro) e le variazioni non monetarie (-42 milioni di euro), ha registrato una contrazione di 154 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2025,in aumento di 1.188 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, attestandosi a 17.426 milioni di euro.
Sulla base dei risultati dei primi nove mesi e delle previsioni di chiusura dell’intero esercizio, il Consiglio di Amministrazione di Snam ha deliberato la distribuzione agli azionisti di un acconto sul dividendo 2025, pari a 0,1208 euro per azione, in crescita del 4% rispetto al 2024. Il pagamento del dividendo avverrà il 21 gennaio 2026 (record date il 20 gennaio 2026).
Snam ha proseguito nell’implementazione della propria strategia di sostenibilità. Nel periodo in esame il 35% degli investimenti risulta allineato alla tassonomia europea ed il 57% ai Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite.
Con riferimento alla riduzione delle emissioni, grazie all’anticipata implementazione delle azioni richieste dalle nuove normative sulla riduzione delle emissioni di metano e alla messa a regime delle attività di ottimizzazione del dispacciamento attraverso l’implementazione di algoritmi con supporto dell’Artificial Intelligence (AI), la Società prevede di raggiungere nell’anno una riduzione delle emissioni Scope 1 e 2 pari ad almeno il 25% rispetto alla baseline 2022, nonostante una domanda gas attesa ben superiore rispetto al 2024 e le maggiori attività di riempimento degli stoccaggi.
Inoltre, Snam ha ottenuto per il quinto anno consecutivo il riconoscimento Gold Standard del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) per la riduzione delle emissioni di metano, a conferma dell’impegno concreto e continuativo del Gruppo su questo fronte. Il riconoscimento, assegnato nell’ambito dell’iniziativa Oil & Gas Methane Partnership 2.0 (OGMP 2.0) promossa dall’UNEP, premia le aziende che adottano i più alti standard di trasparenza e accuratezza nella rendicontazione delle emissioni di metano e nell’efficacia delle azioni di mitigazione.
In merito alla finanza sostenibile, è stato raggiunto un livello pari all’86%. Nella prima parte del 2025, in linea con la strategia definita nel Sustainable Finance Framework, che consente l’emissione di strumenti in formato Green e Sustainability-Linked, Snam ha debuttato emettendo secondo gli European Green Bond Standards in euro, e con la prima emissione obbligazionaria in formato Sustainability-Linked in dollari statunitensi.
MSCI ha confermato il rating AA nella propria valutazione ESG, riconoscendo la solidità delle performance ambientali, sociali e di governance del Gruppo.
Con riferimento alle azioni del pilastro “People” della strategia di sostenibilità, si segnala che nel mese di ottobre si sono chiuse le adesioni al piano di azionariato diffuso “Noi Snam”, iniziativa introdotta in corso d’anno e rivolta all’intera popolazione aziendale con un focus particolare su operai, impiegati e quadri. La prima finestra di sottoscrizione, che prevedeva la partecipazione dei dipendenti attraverso l’acquisto di azioni con risorse proprie, ha registrato un risultato di grande rilievo, con un tasso di adesione pari al 54,8% del totale dei dipendenti. L’esito di questa iniziativa rappresenta un segnale concreto della condivisione degli obiettivi aziendali e della partecipazione delle persone di Snam al percorso di creazione di valore di lungo periodo del Gruppo.
Nel corso del 2025, l’incertezza geopolitica e l’aumento della volatilità sulle politiche commerciali e sul futuro delle relazioni internazionali hanno impattato significativamente sulle prospettive di crescita dell’economia globale per l’anno in corso, oltre a determinare ulteriori sfide nella gestione delle fonti di approvvigionamento energetico.
Le forniture di gas russo in Europa nei primi nove mesi del 2025 sono diminuite rispetto allo stesso periodo del 2024, principalmente a causa del mancato rinnovo dell’accordo per il transito del gas attraverso l’Ucraina. Tale calo è stato compensato dal prelievo dagli stoccaggi e da maggiori forniture di GNL, proveniente soprattutto dagli Stati Uniti, il cui contributo sugli afflussi di GNL ha raggiunto quasi il 50%.
Grazie alle continue azioni di diversificazione delle fonti di approvvigionamento e agli investimenti per la sicurezza delle forniture, non si registrano situazioni di discontinuità o criticità di rilievo nel perimetro degli asset internazionali di Snam.
In tale contesto, contrariamente a quanto previsto dagli scenari comunitari, le stime più recenti sull’evoluzione della domanda di gas naturale in Italia per il 2025 prevedono un aumento rispetto al 2024, generato sia dall’incremento della produzione termoelettrica a gas per effetto del minor import netto di elettricità da altri Paesi e dalla minore produzione da idroelettrico, sia da un maggior uso del gas nel settore civile.
In riferimento all’esercizio in corso si evidenziano importanti sviluppi strategici:
- la cessione, nel mese di marzo 2025, del 5,88% indirettamente detenuto in ADNOC Gas Pipelines al fondo di investimenti Lunate; il corrispettivo della vendita ammonta a circa 234 milioni di euro equivalenti, comprensivo degli aggiustamenti previsti dal contratto, e comporta una plusvalenza di circa 120 milioni di euro, al netto dell'impatto fiscale;
- l’acquisizione, in data 3 marzo 2025, del 100% di Edison Stoccaggio, successivamente ridenominata Stogit Adriatica;
- la sottoscrizione, in data 7 aprile 2025, di un contratto di compravendita per l'acquisizione da parte di Snam della quota del 24,99% nel capitale sociale di Open Grid Europe (OGE), il maggiore operatore nel trasporto del gas in Germania, detenuta indirettamente da Infinity Investments, una consociata interamente controllata dall'Abu Dhabi Investment Authority (ADIA), il cui perfezionamento è soggetto al conseguimento delle necessarie autorizzazioni regolatorie. In particolare, è ancora in corso il procedimento autorizzativo presso l’autorità tedesca competente in materia di foreign direct investment (FDI). La long stop date prevista dal contratto di compravendita è fissata al 17 novembre 2025;
- l'entrata in esercizio nel mese di maggio della nave rigassificatrice BW Singapore, dopo aver concluso con successo e nel pieno rispetto dei tempi previsti, in data 28 aprile, le attività di commissioning dell’impianto.
Con riferimento alla situazione in Medio Oriente, al momento, non si rilevano particolari problematiche sull’operatività della pipeline East Mediterranean Gas Company (EMG), che connette Israele ed Egitto.
Snam continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione sia in Medio Oriente sia in Ucraina, valutando le possibili conseguenze e gli effetti sul Gruppo; tuttavia, in merito alla gestione delle attività operative e alla realizzazione e del programma investimenti, non si registrano al momento criticità riconducibili a tali eventi.
In un contesto globale che continua ad essere volatile, i tassi di interesse risultano in calo rispetto al 2024 grazie ai recenti tagli confermati dalla BCE, che nei primi nove mesi del 2025 sono stati pari a 100 punti base in totale. Per il 2025 si prevede un costo del debito medio in linea con quanto osservato nel 2024, in area 2,6%. Le principali leve di ottimizzazione della struttura finanziaria si basano su una sempre maggiore diversificazione di mercati, come dimostrato dallo sbarco sul mercato statunitense, su fonti e strumenti di finanziamento di medio e lungo termine, nonché attraverso la gestione dinamica della tesoreria a breve termine. Snam pone la massima attenzione per mantenere una solida struttura finanziaria, come testimoniato dall’upgrade ad A- da parte di S&P e dalle conferme del rating da parte di Fitch e Moody’s nella prima parte dell’anno.
Sulla base della performance registrata nei primi nove mesi del 2025, migliorano gli obiettivi
finanziari per il 2025, come segue: un EBITDA adj pari a circa 2,95 miliardi di euro (rispetto a 2,85 miliardi di euro) per riflettere gli effetti della delibera Arera 130/2025/R/com; un utile netto adj pari a circa 1,42 miliardi di euro (rispetto a 1,35 miliardi di euro) per riflettere gli effetti della delibera Arera 130/2025/R/com un indebitamento finanziario netto atteso pari a circa 18,0 miliardi di euro (rispetto a 18,4 miliardi) grazie alla maggiore cash conversion, all’effetto neutro atteso del capitale circolante netto, oltre ai maggiori flussi dalle partecipate e all’incremento dei debiti per investimento. Tale stima assume che l’acquisizione della quota del 24,99% in OGE, qualora avvenisse entro la fine del 2025, sia finanziata attraverso operazioni di asset rotation o, in alternativa, tramite l’emissione di uno strumento ibrido dedicato.
Confermata la RAB tariffaria pari a 26,2 miliardi di euro tenendo conto degli effetti della delibera Arera 130/2025/R/com, e gli investimenti attesi che si confermano pari a 2,9 miliardi di euro (di cui 2,5 miliardi di euro in ambito infrastruttura gas e 0,4 miliardi di euro in ambito transizione energetica).
In data 2 ottobre 2025, il Consiglio di Amministrazione di Snam ha approvato il rinnovo annuale del Programma Euro Medium Term Notes (EMTN), avviato nel 2012, autorizzando l’emissione, entro il 2 ottobre 2026, di uno o più prestiti obbligazionari, per un importo massimo di circa 3,3 miliardi di euro, incrementato dell’ammontare corrispondente alle obbligazioni eventualmente rimborsate nel corso dello stesso periodo. Tali obbligazioni saranno collocate presso investitori istituzionali. In ogni caso, il valore nominale complessivo dei prestiti obbligazionari emessi in circolazione non potrà superare il limite massimo di 15 miliardi di euro previsto dal Programma.
In data 2 ottobre 2025, Snam ha firmato con gli azionisti di Higas, società proprietaria del deposito costiero di GNL di Oristano, un accordo per l’avvio di un periodo di analisi e negoziazione in esclusiva in relazione alla possibile acquisizione del 100% del capitale sociale della Società, nonché all’ampliamento e alla conversione dell’attuale deposito costiero in terminale di rigassificazione galleggiante (floating storage and regasification unit – FSRU). L’operazione, una volta finalizzata, potrà consentire l’immissione del gas naturale rigassificato dalla futura FSRU di Oristano nella rete di trasporto di prossima realizzazione in Sardegna, che servirà il segmento centro-sud industriale e termoelettrico dell’isola e le utenze delle province di Cagliari, Oristano, Medio Campidano e Sulcis Iglesiente.
Nei primi nove mesi del 2025 sono stati immessi nella rete nazionale di trasporto 48,15 miliardi di metri cubi, in aumento di 1,81 miliardi di metri cubi, pari al 3,9%, rispetto ai primi nove mesi 2024, a fronte della maggior domanda interna e delle maggiori esportazioni, che hanno raggiunto gli 1,5 miliardi di metri cubi, in netta crescita (+1,2 miliardi di metri cubi) rispetto allo stesso periodo del 2024.
La domanda di gas nei primi nove mesi del 2025 è stata pari a 44,33 miliardi di metri cubi, in
aumento di 0,91 miliardi di metri cubi, pari al 2,1%, rispetto ai primi nove mesi del 2024, a seguito dell’incremento dei consumi, attribuibile in particolare: (i) al settore termoelettrico (+0,41 miliardi di metri cubi; +2,2%) a fronte della diminuzione delle importazioni di energia elettrica e della minore produzione idroelettrica, dovuta alle minori precipitazioni rispetto al medesimo periodo del 2024, in parte compensato dalla riduzione della domanda elettrica; (ii) al settore residenziale e terziario (+0,36 miliardi di metri cubi; +2,4%), a seguito delle temperature medie più rigide rispetto ai primi nove mesi del 2024 e al superamento delle azioni comportamentali volte a contenere la domanda che hanno caratterizzato gli anni precedenti. I consumi del settore industriale risultano sostanzialmente in linea con il medesimo periodo del 2024 (-0,04 miliardi di metri cubi; -0,4%).
Depurata dall’effetto climatico, la domanda di gas è risultata pari a 45,25 miliardi di metri cubi, in aumento di 0,59 miliardi di metri cubi (+1,3%) rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2024 (44,66 miliardi di metri cubi).
I volumi rigassificati dalle società consolidate da Snam nei primi nove mesi del 2025 (Piombino, Panigaglia e Ravenna) sono pari a 5,44 miliardi di metri cubi (+1,94 miliardi di metri cubi rispetto ai primi nove mesi del 2024; +55,4%), su un totale nazionale di circa 14,8 miliardi di metri cubi, e sono state effettuate 78 discariche da navi metaniere (tanker loads) a fronte di 51 discariche effettuate nei primi nove mesi del 2024, rispetto a un totale nazionale di 165 (107 nei primi nove mesi del 2024; +54,2%). L’aumento dei volumi rigassificati è attribuibile al maggior numero di discariche da navi metaniere, negli impianti di Piombino (32 discariche, 27 nei primi nove mesi del 2024) e Panigaglia (37 discariche, 24 nei primi nove mesi del 2024), e all’entrata in esercizio dell’impianto FSRU di Ravenna, operativo dal mese di maggio 2025, che ha rigassificato complessivamente 0,83 miliardi di metri cubi, effettuando 9 discariche da navi metaniere nel periodo maggio - settembre.
La capacità complessiva di stoccaggio gestita dal Gruppo Snam al 30 settembre 2025, comprensiva dello stoccaggio strategico, è risultata pari a 18,1 miliardi di metri cubi (16,9 miliardi di metri cubi nei primi nove mesi del 2024), la più elevata in Europa. L’incremento, pari a 1,2 miliardi di metri cubi, è dovuto essenzialmente all’acquisizione, in data 3 marzo 2025, di Stogit Adriatica (già Edison Stoccaggio).
I volumi di gas movimentati nel sistema di stoccaggio di Snam nei primi nove mesi del 2025 ammontano a 15,30 miliardi di metri cubi, in aumento rispetto al corrispondente periodo del 2024 (+4,94 miliardi di metri cubi; +47,7%). L’aumento è attribuibile alle maggiori erogazioni dovute alle temperature più rigide rispetto ai primi nove mesi del 2024 e alla maggiore domanda del settore termoelettrico.
Al termine della campagna di erogazione (31 marzo 2025), i volumi di riempimento degli stoccaggi ammontavano a circa il 42%. Con il successivo avvio della campagna di iniezione, gli stoccaggi hanno raggiunto, al 30 settembre 2025, un riempimento di circa il 92% (96% al 30 settembre 2024).
Al 30 settembre 2025 gli impianti di biogas/biometano in esercizio sono 35, invariati rispetto ai primi nove mesi del 2024, con una potenza installata di 43 MW rispetto ai 40 MW dei primi nove mesi del 2024. L’incremento della potenza installata è dovuto alla riconversione da biogas a biometano di quattro impianti.
Relativamente al business dell’efficienza energetica, il backlog al 30 settembre 2025 si attesta a 1.390 milioni di euro, in crescita di 175 milioni rispetto al 30 settembre 2024. L’aumento è trainato principalmente dai segmenti industriale e della Pubblica Amministrazione.