Generali Investments, nuovi tagli entro fine anno ma prevista crescita dal dal +1,6% al +1,8% nel 2025 negli Stati Uniti

Consenso del Fed per due tagli entro fine anno sebbene la crescita sembra solida, le stime sull’inflazione sono del +2,8% nel 2025 e del e +2,9% nel 2026

 

C’è un largo consenso che la Fed effettuerà un nuovo taglio di 25 punti base, portando il corridoio di riferimento al 3,75% - 4,00%. Il presidente Powell, nel suo ultimo discorso, ha chiaramente aperto alla possibilità di nuove riduzioni entro fine anno, pur suggerendo che l’approccio rimarrà prudente e graduale, con decisioni prese di meeting in meeting.

 La principale motivazione per i tagli è il rallentamento del mercato del lavoro, sebbene la crescita economia resti solida. Per contro, Powell ha sottolineato come l’inflazione rimanga sopra il target, e molti analisti ritengono che i dazi debbano ancora impattare al rialzo i numeri di inflazione nei prossimi sei mesi. Le stime sull’inflazione sono del +2,8% nel 2025 (invariata) e +2,9% nel 2026 (in marginale rialzo rispetto ad un mese fa).

Il miglioramento dei dati sui consumi negli Stati Uniti si sono tradotti in una revisione al rialzo delle stime degli analisti. La crescita media prevista per il 2025 sale dal +1,6% al +1,8%, mentre quella per il 2026 migliora dal +1,7% al +1,8%.

Guardando al pricing di mercato, il consenso per la Fed è di due tagli entro fine anno (il secondo nel meeting del 10 dicembre) e di tre tagli nel 2026, di cui i primi due entro giugno, sostanzialmente in linea con le aspettative del mese scorso. A fianco a questo, un altro intervento atteso è quello della fine del Quantitative Tightening, la riduzione del bilancio della Fed.